Fearless - Senza paura - Film (1993)

Fearless - Senza paura
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Titolo originale: Fearless
Anno: 1993
Genere: drammatico (colore)
Regia: Peter Weir
Note: Tratto da una novella di Rafael Yglesias, che ne ha anche curato la sceneggiatura

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/01/11 DAL BENEMERITO KANON
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Kanon 11/01/11 10:57 - 604 commenti

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Il fronteggiare e superare un avvenimento radicale, la sottile linea tra vita/morte. Cosa ne consegue? Onnipotenza, delirio, sensi di colpa? Weir ci ricorda che è un momento, esistere/non esistere. Presa coscienza di ciò, come ci appare la realtà? Dove porta l'incomunicabilità che si crea tra chi vive quotidianamente e chi è "già" morto, quella scossa di frenesia/follia che scuote chi ha visto il tunnel e non ci è entrato ma anzi ne è uscito conscio del fatto che la vita, dopotutto, è solo un attimo... fuggente. Recitato in modo strepitoso.

Graf 6/10/11 02:12 - 708 commenti

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La storia di un'anima. Ci voleva il tocco magico e segreto di Weir per raccontare le vicende di un uomo che cammina sui bordi insidiosi di un'"esperienza al limite" dopo un incontro molto ravvicinato con la morte. Da quel momento si porta dentro una sindrome d'onnipotenza, un'estasi incominicabile che lo rende un po' angelo e un po' ragazzino, senza paura, appunto, di fronte ad ogni rischio, ad ogni possibile catastrofe ad ogni sconfitta negli affetti. Un film enorme dove emerge l'umama ambiguità la dialettica del personaggio e della storia. Imperdibile.
MEMORABILE: Grandissima Isabella Rossellini finalmente valorizzata nella bravura e nella bellezza.

Rullo 3/02/12 21:46 - 388 commenti

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La soppravivenza alla morte e le sue conseguenze. Lui ha perso un amico, lei il figlio. L'alone di fascino, mistero e curiosità si mantiene costante per tutta la durata. Altrettanto interessante è l'incipit, che presenta il personaggio di Bridges in una visione quasi paradisiaca che diventa perno del film. Ottima la colonna sonora.

Galbo 16/12/12 20:03 - 12393 commenti

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Scampato fortunosamente ad un disastro aereo, Max affronta in modo nuovo la propria vita. Regista mai banale, Pater Weir affronta il tema della riabilitazione post-traumatica con un approccio inedito, producendo una pellicola quasi sperimentale, ricca di atmosfere rarefatte e in cui si alternano momenti riflessivi ed altri ipercinetici. Molto convincenti le prove di Jeff Bridges e Rosie Perez.

Saintgifts 20/10/13 20:14 - 4098 commenti

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La reazione di Max (Jeff Bridges) dopo essere scampato a un incidente aereo non è delle più comuni, il film è incentrato proprio sul nuovo Max e sulla sua nuova e per certi versi esagerata e incomprensibile concezione della vita. Quando è che Max comincia a non provare più paura della morte? Si è spesso al limite di forzature e forse anche di "invenzioni" psicologiche, ma Bridges riesce a essere comunque credibile, merito anche degli altri personaggi più ancorati alla realtà (non manca il lato assicurazioni e avvocato) e ben interpretati.

Capannelle 11/03/14 14:25 - 4411 commenti

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Bellissimo film, nobilitato dalla prova di un gran Bridges, stranamente passato sotto silenzio. Un evento drammatico, di solito utilizzato secondo altri canoni, dal quale Weir approda a una visione del binomio vita-morte anche metafisica. Più in generale sull'approccio alla vita, vissuto nel rapporto tra Bridges e la Perez che dona spessore al film e offre la memorabile sequenza dell'auto contro il muro. Magari non tutto è chiuso a dovere, ma rimane una pellicola girata con sensibilità e buona mano registica. Musica ok, fotografia migliorabile.

Paulaster 12/11/15 11:28 - 4419 commenti

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Quando capita un disastro aereo di solito ci si sofferma solo sull’incidente tralasciando le reazioni che provoca. Interessante quindi l’analisi del trauma e preferibile la fase della rinascita razionale. Finale catartico convincente anche a livello di regìa. Come interpretazioni Bridges ha buoni momenti, la Rossellini è la più misurata, Turturro è troppo diretto come psicologo e Hulce come avvocato resta nella macchietta. Qualche frase epica in meno avrebbe giovato, visto che come emotività era già sufficiente.

Minitina80 14/05/18 06:58 - 2984 commenti

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Salta subito agli occhi quanto sia un film particolare, diverso dagli altri come concezione. Si parla di un disastro aereo, ma è quanto di più lontano dagli stereotipi a cui il cinema ci ha abituato. L’incedere è lento e riflessivo e la spettacolarità va ricercata non nelle scene d’azione, bensì nell’intensità delle emozioni che è in grado di trasmettere. Struggente l’epilogo, anche se ogni minuto vive di uno strepitoso Jeff Bridges e di una convincente Isabella Rossellini. Poche le imperfezioni, tante le occasioni per emozionarsi e riflettere.

Daniela 30/09/21 22:41 - 12662 commenti

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Sopravvissuto ad un disastro aereo, il protagonista non riesce più a tornare ad una vita che gli appare banale in confronto all'eccezionalità dell'esperienza appena vissuta, mentre la sensazione di essere già morto lo fa sentire invulnerabile... Weir affronta il tema dello stress post-traumatico in modo originale, avvalendosi di un cast centrato a partire da Bridges. Qualche incertezza a livello di sceneggiatura durante il percorso passa in secondo piano a fronte della bellezza del prologo e all'intuizione dell'epilogo: la paura della morte vista come segno di ritorno alla vita. 

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