Il colosso d'argilla - Film (1956)

Il colosso d'argilla
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Titolo originale: The Harder They Fall
Anno: 1956
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Tratto da un romanzo di Budd Schulberg ispirato alla storia di Primo Carnera.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/12/10 DAL BENEMERITO SILENZIO
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Silenzio 30/12/10 03:02 - 59 commenti

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Avvincente noir d'ambientazione sportiva, realistico ed impietoso nella descrizione del mondo della boxe, solido e credibile nella progressione drammatica. Con la straordinaria interpretazione del giornalista fallito Eddie Willis, stanco e disilluso ma disposto a sacrificarsi per un ultimo atto di dignità, Bogart chiude in maniera indimenticabile la sua gloriosa carriera cinematografica. Tra i comprimari, tutti all'altezza, si segnalano l'istrionico e spudorato Steiger e il gigantesco ed ingenuo Lane. Azzeccato il titolo italiano.

Galbo 6/07/11 06:36 - 12380 commenti

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L'ultimo film interpretato da Humphrey Bogart è anche una delle migliori opere cinematografiche mai realizzate sul mondo della boxe. La storia del forte ma ingenuo pugile manipolato da un gruppo di individui senza scrupoli, rimanda al mondo delle imprese sportive fatte di sudore, lacrime e sangue scalfite e sporcate dalla delinquenza comune. Una bella storia, valorizzata dall’ottima sceneggiatura e dalla performance di un grande gruppo di interpreti. Da vedere.

Tarabas 23/09/11 11:20 - 1878 commenti

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Un fenomeno da baraccone viene trasformato in contendente per il titolo dei massimi da un losco impresario e dall'accorta propaganda orchestrata da un ex giornalista sportivo in disarmo. Quasi un boxe-melò ispirato a Carnera, con un bellissimo cast dominato da Steiger e da Bogey all'ultimo film. La boxe come metafora della vita, sintesi spietata, ogni possibile qualità di un uomo (coraggio, forza, viltà) accelerata ed esposta al pubblico in pochi minuti. Regia piana e messinscena realistica. Il finale è un po'troppo "studio-system".

Nando 22/12/11 13:06 - 3810 commenti

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Un'interessante narrazione ambientata nel corrotto mondo della boxe americana controllato dai gangster e smascherato da un maturo e coraggioso giornalista. Bogart è al suo ultimo film ed interpreta con grande personalità il suo ruolo. Discrete le scene d'azione.

Myvincent 20/12/12 06:22 - 3726 commenti

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L'ultimo film del grande e indimenticabile "bogie", ha una struttura forse fin troppo semplice, ma si avvalora della sua presenza carismatica, sempre incline ai personaggi umani. La storia narra di come può essere costruita ad arte la carriera di un personaggio assolutamente senza talento, a suon di dollari, come nel caso del "gigante tonto", "campione" di boxe. Gli ultimi 20' prendono fuoco e regalano forti reazioni emotive.

Daniela 3/10/13 12:09 - 12622 commenti

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Un manager disonesto promuove il proprio pugile - un sempliciotto dal fisico possente ma dalle scarse doti agonistiche - grazie ad incontri combinati e alla complicità di un giornalista sportivo, fino a farlo combattere ai massimi livelli. Uno dei migliori film sulla boxe, ne offre un quadro impietoso mostrandone il lato dietro le quinte e cedendo solo nel finale, catartico ma non del tutto credibile nonostante la grande prova offerta da Bogey nel ruolo di un uomo cinico in superficie ma capace di un soprassalto di dignità. In parte anche Steiger e Lane, il "colosso" del bel titolo italiano.

Caesars 4/08/17 16:33 - 3778 commenti

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Dramma ambientato nel mondo della boxe, sostenuto da buone interpretazioni e da una sceneggiatura interessante, anche se va detto che alcune situazioni non sono molto credibili. Bogart, qui alla sua ultima apparizione su grande schermo, ci regala il solito personaggio disilluso ma sostanzialmente "umano"; molto bravo anche Rod Steiger nel ruolo del boss mafioso. Mark Robson dirige diligentemente. Cinema d'altri tempi che merita la visione.

Puppigallo 1/03/22 22:52 - 5258 commenti

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Chi ne esce veramente con le ossa rotte da questa pellicola è l'ambiente della boxe, descritto come un covo di approfittatori e avvoltoi, che spolpano la carcassa del povero sempliciotto sacco da botte di turno (il compenso ridicolo dopo la spartizione delle quote). Ma per fortuna non tutto è marcio come Steiger and company. Convincente prova degli attori (Bogart su tutti), gigante con guantoni compreso, che permette al film di mantenersi su un buon livello. L'ultima parte è un po' difficile da credere, ma la si può comunque digerire. Meritevole di visione.
MEMORABILE: L'intervista all'ex pugile senzatetto; "Al campione piace fare marmellata degli avversari"; "I pugili non sono uomini"; "Voglio andare a casa".

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  • Curiosità Tarabas • 23/09/11 11:25
    Segretario - 2069 interventi
    Il campione dei massimi Buddy Brennan è interpretato dal vero grande ex pugile Max Baer.
    Come accade nel film al suo personaggio Brennan, anche Baer causò la morte di un suo avversario sul ring, il che gli valse l'ingiusto appellativo di killer, nonostante l'incontro fosse stato unanimemente considerato corretto.
    La vicenda fu sinistramente sfruttata dagli organizzatori di incontri per accrescere la popolarità di Baer, per la verità già molto alta, e attirare pubblico ai matches.
    Gli storici della boxe hanno completamente riabilitato la memoria di Baer.
    Sempre in ambito cinematografico, Max Baer è anche noto per essere stato sconfitto nell'incontro per il titolo dei massimi da Jim "Cinderella Man" Braddock, la cui storia è raccontata nell'omonimo film di Ron Howard.