Papillon fantastique - Corto (1909)

L'ampio frammento disponibile è assai interessante, non solo per l'uso della coloritura a mano dei fotogrammi, ma per la cura di alcuni particolari. Da notare il tempio sullo sfondo e l'effetto speciale del ragno in mezzo alla sua tela. Il tutto nell'àmbito, consueto, dei giochi di magìa, con lo stesso Méliès protagonista.

Un corto brioso, caraterizzato da buone scelte tecniche e che funziona bene nella versione colorata. Per il resto la trama non rinuncia a consueti tocchi soppranaturali e il corto è davvero molto godibile. Da citare la donna sullo sfondo e l'esplosione finale.

Iniziato come classica dimostrazione di magia, finisce come micro-horror. Méliès illusionista fa apparire due donzelle: una farfalla e l'altra ragno che cerca di catturare la prima. La pellicola (colorata) ci mostra dunque uno sviluppo avventuroso della solita solfa, pur sempre virato più sul meraviglioso che sul narrativamente avvincente. Non particolarmente rimarcabile.

Un breve frammento (meno di due minuti) sufficiente ad offrire un ulteriore saggio del talento di Méliès per il genere fantastico – sviluppato a partire da un semplice gioco illusionistico – e per l’elaborazione delle scenografie, qui risaltanti nei pregevoli colori acquerellati tipici delle pellicole mute con i fotogrammi dipinti a mano.

Auto-illusione di un illusionista! Interessante uso dei colori, che riveste una funzione narrativa: nella prima parte, giocosa, il celeste e il giallo solare delle ali delle farfalle spiccano allegri sullo sfondo grigio, nella seconda parte, onirica, il celeste assume sfumature verdastre, marcescente, il giallo diviene un'ocra scuro... il tutto contestualmente all'orrorifica trasformazione della farfalla in ragno. Notare l'anacronismo dei costumi dell'illusionista e dell'aiutante, quelle parrucche seicentesche... tutto quanto fa spettacolo!

Una sorta di fantasy che si tramuta in un proto horror nel finale, quando una delle protagoniste si trasforma in un ragno che cerca di catturare l'altra donna nella sua tela. Questo frammento di cortometraggio (ne "sopravvive" purtroppo solo una piccola parte) è l'ennesima dimostrazione della fantasia dell'autore, ulteriormente valorizzata, per quanto attiene alla parte visiva, dalla versione colorata ma anche dal grande senso del ritmo cinematografico.