I misteri di Pittsburgh - Film (2008)

L'intensa estate di un giovane laureando, figlio di un boss ebreo ed impiegato in una libreria. L'affacciarsi alla vita con la complicità di una coppia che trasformano il suo modo di vedere le cose e lo porteranno dopo scoperte sessuali e tragici eventi a drastiche scelte. Nonostante la trama si prestasse al meglio, la narrazione si trasforma in una pellicola semi adolescenziale totalmente incompiuta. Peccato perché anche il cast presentava nomi di grande rilievo.

Ménage à trois con improvvisi squarci di violenza gangsteristica e deriva omosessuale dentro una cornice anni Ottanta pressoché invisibile. La disinvolta regia sviluppa la trama – da un romanzo di Michael Chabon – in maniera scorrevole e talvolta umoristica con un felice apporto degli interpreti: l’ambiguità di Sarsgaard, la bellezza e la classe della Miller, il necessario spaesamento di Foster e le stranezze della possessiva sessuomane Suvari. Con il passare degli anni sempre più adatto a ruoli negativi, il veterano Nolte vigila, pericolosamente sornione.

L'iniziazione alla vita del figlio di un boss a Pittsburgh che ancora non sa decidersi sulle proprie scelte e che si lascia influenzare dal mondo attorno: questo in sintesi il racconto di un film che è più rivolto a un pubblico giovanile che altro. La scivolosità dei ruoli sessuali, quelli imposti e quelli che sgusciano inaspettati, in realtà qui non trova adeguato modo per essere rappresentato o approfondito. Comunque potabile, specie per la beltà di Sienna Miller.