La bella avventuriera - Film (1945)

Nell'Inghilterra seicentesca, una donna d'umili origini ma robuste ambizioni conquista un gentiluomo di campagna facendo uso di argomenti prorompenti. Impalmato il ricco allocco, se la fa con un affascinante bandito, crudele assassino ma con più scrupoli di quanto se le faccia la maliarda. Finirà male, ovviamente. Fotoromanzo in costume dalla trama convenzionale che deve molto del suo successo all'allora scandalosa popputaggine di Lockwood, il film di Arliss, pur assai datato, possiede però una indubbia eleganza formale ed è impreziosito dalla presenza del magnetico Mason, qui molto fascinoso.

L'ambientazione seicentesca (remota quasi come la dinastia dei Tolomei) consente all'artefice di sguazzare indisturbato nell'incredibile (il genere è drammatico ma si direbbe avventuroso) senza infastidire lo spettatore curioso e riuscendo, anzi, a coinvolgerlo. Le prodezze della bella e brava protagonista si direbbero scatenate dal disturbo da personalità doppia (nel finale i personaggi accennano a qualcosa del genere); tutto il cast buca lo schermo; James Mason, giovane e tenebroso, resta nella memoria.

Una donna senza scrupoli non esita a rubare fidanzati altrui e a diventare una bandita capace anche di uccidere, ma l'imprevisto è dietro l'angolo. Un film decisamente datato, ambientato nel Seicento e ben ricostruito scenograficamente, ma con atmosfere troppo d'altri tempi. Contribuisce alla fascinazione un giovane James Mason nei panni di un gaglioffo mascherato. Purtroppo il tutto si prolunga in una lista di malvagità oltremisura, interrotta naturalmente solo dalla luce della giustizia suprema.