10. Sogni e bisogni: Sant'Analfabeta - Corto (1985)

10. Sogni e bisogni: Sant'Analfabeta

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Meno di venticinque minuti, per l'episodio di Francesco Nuti di SOGNI E BISOGNI. In SANT’ANALFABETA l’ex Giancattivo è il fratacchione del titolo, chiamato così per la sua ignoranza ma incredibilmente capace di ogni sorta di miracolo. Lo invocano in continuazione, i paesani, e lui passa per i casolari di campagna risolvendo a suo modo i problemi di chi richiede il suo aiuto. Ad esempio riduce in coma semicatatonico una bella ragazza la cui madre si lamentava che questa usciva sempre, si vestiva bene per andare alle feste... Oppure cura un beone non facendolo smettere ma impedendo che si ubriachi anche dopo fiaschi interi di vino. I popolani lo amano, ma in chiesa il suo...Leggi tutto mentore (Franco Javarone) gli impone un giorno di smettere: fare miracoli oggigiorno è solo un atto di presunzione, gli dice. E Sant’Analfabeta promette di non farne più. Senonché qualche mezzo miracolo ancora gli scappa: se vede un operaio precipitare da un dirupo, ad esempio, lo ferma a mezz'aria chiedendosi se sia giusto fargli continuare il volo sfracellandosi sulle rocce o se invece non si debba salvarlo. Chiederà consigli fino a Roma, al Priore. Un racconto bizzarro, con un Francesco Nuti misurato e mai sopra le righe, ma anche poca verve e un’unica idea tirata un po' per le lunghe. Si ride poco o niente, ma come per tutta la serie la mano del regista Citti si sente nel clima pasoliniano, grottesco degli episodi. In piccole parti (di pretini da riporto) i volti ancora poco noti di Giuseppe Cederna e Rodolfo Laganà. Finale piuttosto sadico. Nuti comunque era la faccia giusta.

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Skinner 27/08/08 01:35 - 592 commenti

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Tra i migliori episodi della serie, un Nuti inedito nei panni di un santo cui le logiche burocratiche della chiesa e le piccole invidie degli altri frati impediscono di far del bene. I tre frati cattivi sono Giorgio Tirabassi, Rodolfo Laganà e Giuseppe Cederna. Divertente, delicato, poetico.

Fabbiu 19/10/08 11:15 - 2146 commenti

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Dei "Sogni e Bisogni" è secondo me uno dei più riusciti, in particolare per il quadretto che dipinge: il paesotto di campagna con il frate analfabeta (Nuti ben lo interpreta) che se ne va in giro a far miracoli. Il paradossale che la serie è impegnata a trattare qui, con la acida satira delle logiche canoniche, è molto più stabile ed accettabile che in molti altri episodi; qualche intermezzo è più che discreto (vedi i frati cattivi che cantano cori contro il protagonista) e il clima poetico è molto buono.

Rambo90 21/12/10 00:42 - 7702 commenti

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L'idea non è male, ma ho trovato il finale troppo triste e l'insieme troppo surreale. Nuti è un ottimo protagonista ed è tagliato per la parte, sono divertenti alcuni dialoghi fra lui e il priore napoletano, ma nel complesso non convince troppo. Agghiacciante la canzone dei frati cattivi.

Homesick 21/02/13 08:14 - 5737 commenti

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Non male, sebbene funzioni più per il suo spirito anticlericale (l’amore per il prossimo ostacolato dalle prassi burocratiche canoniche) che per la vis comica, invero piuttosto scarsa. Nuti rimane entro le righe, lasciando che ad uscirne siano le escandescenze del priore Javarone e le canzonature dei fraticelli invidiosi Tirabassi, Laganà e Cederna.
MEMORABILE: I nomi dei frati: Fra Stornato, Fra Capoecollo, Fra Poco…

Il ferrini 25/08/17 00:42 - 2360 commenti

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Nuti si fa dirigere per l'ultima volta, prima di iniziare la sua carriera di regista con Casablanca Casablanca. Il risultato è meritevole, in particolare nei duetti col priore, complice uno script dalla comicità surreale che è perfettamente nelle sue corde. Certo è una produzione televisiva, con tutti i limiti del caso, tuttavia non sfigura affatto se paragonata a ben più dispendiosi prodotti nostrani. Assieme a quello con Paolo Villaggio (Amore cieco), il migliore della serie.

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