Al giorno d'oggi un film francese che varca i confini è caso raro. Ci si aspetterebbe per questo un'opera riuscitissima; invece è solo una commedia furba, che sfrutta in modo intelligente l’innegabile tenerezza provocata dalla presenza di una bambina straordinariamente dolce. Un'operazione alla Walt Disney, meno leccata però e più vivace e adulta. I tre uomini del titolo sono abbastanza convincenti, anche se forse un po' troppo sopra le righe. Non si ride molto, tuttavia i dialoghi sono spesso ben studiati e il cast mette in luce un ottimo affiatamento. Il problema è che l'idea di base (gli uomini alle prese con una dimensione che più femminile non si può) è divertente all'inizio, poi si fa...Leggi tutto ripetitiva e finisce per provocare situazioni al limite del credibile, come nell'happy ending finale. Il messaggio che il film vuol dare è chiaro, specie se pensiamo alle considerazioni di Jacques (il padre della piccola Marie) prima della conclusione: "Era più giusto che Adamo fosse nato da una costola di Eva, non il contrario". Si capisce quanto i figli secondo il regista e gli sceneggiatori riempiano la vita molto più di quattro squinzie e qualsiasi altra cosa. Non è un caso che gli americani, convinti assertori di questa tesi, si siano affrettati a girarne un quasi immediato remake forse più professionale e divertente ma meno spontaneo e ”vero”. Diamo atto ai francesi di aver trovato l'idea giusta (molto più che nel seguente e sopravvalutato blockbuster d'oltralpe I VISITATORI) e di averla realizzata correttamente.
Deliziosa commedia francese cha affronta con bonomia e leggerezza il tema (importante) della crescita dei bimbi nelle famiglie "scoppiate" ed il ruolo del maschio (in questo caso il prototipo è quello dello scapolo impenitente) nella famiglia odierna. Il tutto con una sceneggiatura brillante, dai dialoghi non banali (e tipicamente europei) ed una vivace regia che dirige al meglio un gruppo di attori simpatici. Ne è stato fatto un remake americano.
Una commedia francese di discreto livello che vede tre coinquilini, single impenitenti, calarsi improvvisamente nel ruolo di babbi di un tenero bebè, in attesa che la mamma ritorni. Le situazioni ripercorrono diversi luoghi comuni ma la recitazione è briosa e ci si diverte. Perde quota nel finale. Non male.
Una buona commedia, divertente nel ritrarre questi tre impenitenti scapoloni che vivono insieme e che si trovano a dover fare una sorta di corso accelerato di paternità. Ottime scene comiche ed anche la sottotrama gialla, con il pacchetto di droga da nascondere, non toglie il ritmo al film ma anzi si integra molto bene. A me ignoti gli attori protagonisti, tutti francesi e tutti molto bravi.
Notevolissimo! Un film da rivedere (in versione originale possibilmente). Commedia brillante, con attori francesi di un certo calibro, vincitore di tre César. Grande Michel Boujenah e adorabile Roland Giraud. Grandi immagini (bellissimo l'appartamento parigino poi "riciclato" nel sequel). La paternità come necessità.
MEMORABILE: Michel e Pierre alle prese con il loro primo cambio di pannolino. Jacques e la riflessione sulla costola di Adamo.
Film francese che all'epoca ebbe uno straordinario successo in tutto il mondo (Italia compresa). Le pellicole dei nostri cugini d'oltralpe che hanno beneficiato d’ampi favori del pubblico oltre confine non sono molti, ed effettivamente le ragioni di tale consenso sono da attribuirsi a una furba quanto geniale sceneggiatura, che gioca con le situazioni tipiche della pochade (il fatto inaspettato, lo sconvolgimento di una normalità apparente) e dei soliti cliché dell’uomo single. Regia svelta.
A cavallo degli anni Ottanta e Novanta questa gradevole e leggerissima commedia ha goduto di molteplici passaggi in prima serata, e non ci si stanca mai di guardarla. Dei tre protagonisti è forse più conosciuto Dussolier, visto in altre pellicole, ma gli altri due sono spesso irresistibili; soprattutto nella prima mezz'ora si ride a crepapelle, per la goffaggine di Michel e il nervosismo di Pierre. Nella versione italiana indovinatissimo il doppiaggio di Giraud, che offre un certo risalto nei dialoghi. Da riscoprire!
MEMORABILE: Clementine; La culla davanti la porta; In farmacia; La pipì sul divano; La cocaina dei pannolini; La ramanzina a Jacques.
Coline Serreau HA DIRETTO ANCHE...
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Il video non convince troppo sul fatto che la sagoma del presunto bambino appartenga a Ted Danson....
Comunque non sapevo che fosse stata così smaccatamente chiarita.
Mi par di capire che ancora qualcuno nutre dubbi, perché il segmento in cui si vede il presunto "fantasma" è realmente impressionante.
Comunque sì, il discorso è riferito a Tre scapoli e un bebè , remake americano di questo Tre uomini e una culla.
DiscussioneZender • 30/11/09 12:49 Capo scrivano - 47728 interventi
Io avevo letto così, poi non ricordo tutto il discorso. E' vero, non sembra quella la sagoma, ma è anche vero che il pupo mi pare un tantinello bidimensionale e stoccafisso per essere un fantasma. Poi bisognerebbe conoscere bene la questione, certo.
Zender ebbe a dire: Io avevo letto così, poi non ricordo tutto il discorso. E' vero, non sembra quella la sagoma, ma è anche vero che il pupo mi pare un tantinello bidimensionale e stoccafisso per essere un fantasma. Poi bisognerebbe conoscere bene la questione, certo.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni della Prima Visione Tv (seconda edizione del ciclo: "Viaggio intorno all'uomo", condotto da Sergio Zavoli, venerdì 21 ottobre 1988) di Tre uomini e una culla:
DiscussioneDidda23 • 12/04/19 14:18 Contatti col mondo - 5798 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Viaggio intorno all'uomo", condotto da Sergio Zavoli, venerdì 21 ottobre 1988) di Tre uomini e una culla:
Zendy si può specificare che è la seconda edizione del ciclo?
DiscussioneZender • 12/04/19 14:27 Capo scrivano - 47728 interventi