Note: Aka "Mattatoio cinque". Soggetto dal romanzo Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini ("Slaughterhouse-Five" o "The Children's Crusade: A Duty-Dance With Death"), scritto dallo scrittore statunitense Kurt Vonnegut e pubblicato nel 1969.
Un film dove i piani temporali della vita di un uomo (e i generi: guerra, dramma, fantascienza) si intrecciano in continuazione, andando avanti e indietro nel passato, nel futuro e nel fantastico. Nucleo centrale è la prigionia in Germania, con il bombardamento di Dresda. Dal romanzo di Vonnegut una storia che ben si presta per il cinema, ma che qui non rende bene gli sbalzi allucinatori del protagonista. Forse anche per un protagonista poco espressivo e incisivo, il lavoro non ha mordente attestandosi su un livello piuttosto ordinario.
Gli orrori della guerra "montati" con le fantasie del protagonista, Dresda appena distrutta dal bombardamento del 45, i russi, gli americani, poi il film vira nella fantascienza e i piani temporali si equivalgono. Curiosa pellicola, senz'altro riuscita grazie anche alla semplicità del protagonista che riesce con la sua interpretazione incantata a barcamenarsi tra presente, passato e futuro. Più vite in una sola.
Sostanzialmente, un gran disappunto. Hill sembra molto più occupato a rendere fedelmente certi passaggi del libro piuttosto che attento a ricreare le sensazioni e le esperienze vissute da Pilgrim. Ne esce fuori un patchwork piuttosto freddo, con discutibili tagli sulla sceneggiatura che sviliscono un'opera con ben più ampi significati. Per un tralfamadoriano sarebbe più semplice accettarlo, ma da terrestre mi interrogo sui motivi che hanno spinto alla realizzazione di questo film. Mah, so it goes. Così va la vita.
Il messaggio pacifista del romanzo (l'autore è uno dei sopravvissuti del bombardamento di Dresda nel 1945) nel film non traspare molto. La troppo piatta interpretazione di Michael Sacks è l'altra pecca del film, che ha tuttavia anche momenti piuttosto buoni e interpretazioni di contorno di buon livello. La parte fantascientifica, che dovrebbe dare la misura di quanto insignificante sia la vita sulla Terra, oltre che scontata e immodificabile, si riduce alla curiosità dei tralfamadoriani di assistere a un accoppiamento tra umani.
MEMORABILE: La presenza fisica di Valerie Perrine; La divisa stelle e strisce di Campbell jr., con la svastica sul braccio.
Film atipico (anche nella filmografia del regista), che risulta un po' datato alla visione odierna. Il regista mescola realtà e fantasia, tra ricordi reali del protagonista e fantasie oniriche. Visivamente affascinante lo è meno dal punto di vista narrativo e paga lo scarso carisma del protagonista, attore abbastanza "incolore".
Pellicola molto curiosa, con il protagonista che compie salti temporali, inizialmente un po' difficili da comprendere, tra la seconda guerra mondiale e il dopoguerra in un susseguirsi caleidoscopico di avvenimenti, che lo portano persino su un pianeta lontano e che si intrecciano formando una trama originale. Peccato che il protagonista non sia particolarmente incisivo.
Billy Pilgrim è un reduce di guerra, Paul Lazzaro il suo persecutore, Montana Wildhack una modella da riviste per adulti e attricetta di film d'exploitation, i tralfamadoriani sono esseri incorporei che vivono nella quarta dimensione: tutte figure simboliche, inventate da Vonnegut; qui translitterate in un dramma di guerra e un sogno di fantascienza, lirico, empatico, misterioso, con passaggi da stralunata commedia fantastica, dove si palesa l'assurdo dei conflitti terrestri e dove l'antidoto erotico assume una forma paradossale, esoterica.
Nella mente di un cinquantenne, il passato come prigioniero di guerra in Germania ed il futuribile in cui è ospite di un lontano pianeta si intrecciano senza seguire un senso cronologico.. Da un capolavoro letterario, un film che, se non riesce nell'impresa quasi impossibile di renderne la complessità, costituisce comunque un tentativo coraggioso non privo di momenti visivamente d'impatto come la visione delle rovine di Dresda dopo il bombardamento, mentre altri passaggi risultano tanto frettolosi da sembrare insignificanti. Bizzarro, non del tutto riuscito ma non banale.
Tratto dall'omonimo romanzo capolavoro di Kurt Vonnegut. L'antimilitarismo affrontato attraverso la fantascienza. Abbastanza fedele al libro (peccato per il diverso finale), il film convince per come il surreale e il visionario si mescolano senza far perdere il filo narrativo. Si ha la sensazione, però, che questo vada a vantaggio solo di chi ha letto il romanzo, ed è questa la pecca più grande. Ottime le musiche eseguite da Gould.
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CuriositàDaniela • 21/06/17 01:44 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Soggetto dal romanzo Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini ("Slaughterhouse-Five" o "The Children's Crusade: A Duty-Dance With Death"), scritto dallo scrittore statunitense Kurt Vonnegut e pubblicato nel 1969.
Considerato uno dei maggiori scrittori di fantascienza del suo tempo, per questo che è il suo romanzo più noto Vonnegut si ispirò in gran parte alle proprie esperienze militari, in particolare al periodo di prigionia trascorso in Germania, durante il quale fu testimone del bombardamento di Dresda. Vonnegut si salvò perché trovò riparo in una grotta posta sotto il mattatoio locale, normalmente utilizzata come deposito della carne.
MusicheZender • 21/06/17 07:13 Capo scrivano - 47701 interventi
La colonna sonora è eseguita al piano da Glenn Gould.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Ultimo spettacolo - Gli arcani", venerdì 20 marzo 1987) di Mattatoio 5: