Bette Davis come non l'avete mai vista: bugiarda e in veste sexy. Forse il personaggio non le si addice, qualcuno potrebbe pensare, ma lei è riuscita a farlo suo regalandoci, grazie all'istrionismo, un'altra delle sue impeccabili interpretazioni. Di impianto strettamente teatrale, si concretizza in un dramma triangolare passionale che sfocia in un finale imprevedibile e cruento. La musica classica incornicia il quadro della gelosia.
Sposa il fidanzato ritrovato nascondendogli di essere l’amante di un ricco compositore, deciso a non farsi da parte. Complimenti agli sceneggiatori che hanno arricchito l’originario drammone teatrale (a due soli personaggi), portando con la figura del vecchio amante una ventata di impareggiabile ironia, splendidamente interpretata da un istrionico Reins (sublime la ciarliera scena del menu al ristorante!). A parte questo, e a parte la musica molto presente, si rimane sul solito triangolo melodrammatico, che nell’esito finale suona forzato.
Violoncellista e pianista innamorati, separati dalla guerra, si ritrovano anni dopo a New York e si sposano. Lei però ha avuto nel frattempo come amante un direttore d'orchestra ricco e famoso, nonché privo di savoir faire... per nostra fortuna, dato che è proprio il personaggio di Reins, adorabilmente subdolo ed odioso, a pepare una pietanza sentimentale a rischio di stuccare, con lei tutta occhi languidi e bugie (Davis sempre eccellente ma il ruolo è ingrato) e lui aspirante Otello ma tardo di comprendonio, tanto da non capire quello che nel loro ambiente tutti sanno.
MEMORABILE: Il ricevimento dopo le nozze; In tre al ristorante con la scelta estenuante di portate e vini
La felicità di una coppia di due musicisti, sposi novelli, sembra gravemente compromessa dal passato di lei, volutamente occultato per non guastare l'idillio. Un drammone vecchia maniera, purtroppo datato in tutto e per tutto, con una Bette Davis a cui non si può davvero rimproverare niente. Non tra gli indimenticabili suoi lavori, è comunque apprezzabile per la professionalità del cast e le scenografie regali.
Paul Henreid è un uomo rancoroso, sospeso tra l’illusione della felicità e il sogno di una carriera brillante. Bette Davis è una donna equivoca, attratta dal fascino del divismo e con il gusto della provocazione. Nel meló di Irving Rapper sono una coppia nevrotica, divisa tra il masochismo sentimentale e quello morale, inghiottita dalle lussuose architetture di George James Hopkins e dalla cupa fotografia di Ernest Haller. Psicologicamente poderoso, pieno di tensione e con un uso delle inquadrature straordinario.
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MusicheColumbo • 27/10/10 11:41 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Moltissima musica classica: Haydn, Beethoven, Chopin e un pezzo originale (un concerto per violoncello e orchestra) del compositore E.W. Korngold.
CuriositàColumbo • 27/10/10 11:42 Pulizia ai piani - 1098 interventi
La Davis suona davvero l'Appassionata di Beethoven, ma nel sonoro è doppiata dal grande pianista russo Shura Cherkassky.
CuriositàColumbo • 27/10/10 11:44 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Sceneggiatura di John Collier e Joseph Than da un romanzo di Louis Verneuil.