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Titolo originale: The September issue
Anno: 2009
Genere: documentario (colore)
Regia: R.J. Cutler
Note: Vita e vita in redazione di Anna Wintour di Vogue America.
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/09/10 DAL BENEMERITO RUBER
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- Davvero notevole!:
Supervigno, Ira72 - Quello che si dice un buon film:
Ford - Non male, dopotutto:
Ruber, Galbo, Paulaster
Divertente, accurato, mai noioso. E tutto sommato, visto che ha come protagonista la donna più temuta e temibile del mondo della moda, neanche troppo tenero e indulgente nei confronti della Wintour (una che comunque, a parere della sottoscritta, ha talmente tanto da insegnare a chiunque sulla dedizione e l'amore per il proprio lavoro che prima andrebbe imitata - visto che è impossibile eguagliarla - e solo dopo, casomai, criticata). Interessante anche vedere come la vita vera nella redazione possa somigliare a un film dall'ottima sceneggiatura.
MEMORABILE: Dall'intervista alla Wintour: "Mio padre aveva ricevuto un'educazione tipicamente vittoriana: credo che sua madre non gli abbia mai rivolto la parola".
Ducumentario molto atteso sulla più potente e antipatica donna nel mondo della moda mondiale, su colei che dirige Vogue negli States; il documentario raccoglie con dovizia di particolari la vita professionale nella sua redazione della Wintour durante la lavorazione del più importante numero della famosa rivista (per l'appunto quello di Settembre). Il regista Cutler fa un bel lavoro apprezzato anche dalla stessa Wintour (cosa non da poco, visto il personaggio) e ne esalta le sue manie e stravaganze, la sua acidità personale e verso i collaboratori.
MEMORABILE: "Facciamo in modo che la gente si senta insicura, esclusa, che senta di non far parte del gruppo degli eletti. Lo so". Cosa tocca fare per campare.....
Se la moda è una religione, Vogue ne è la bibbia e Anna Wintour è il papa; altro che Il diavolo veste Prada, qui è tutto vero; forse è meno divertente, ma in questo documentario ottimamente realizzato viene fuori quella che è la cura maniacale dietro a un prodotto che molti possono considerare frivolo ma che in realtà è un piccolo, remunerativo, pezzo d'arte. La Wintour è un alieno a cui importa solo la perfezione, a costo di bruciare migliaia di dollari e l'autostima dei redattori. Non è divertente come la finzione ma sicuramente più incredibile.
Nella redazione di US Vogue la moda è un "affare" serissimo e tutt'altro che frivolo anche per merito della carismatica direttrice Anna Wintour, vera e propria "sacerdotessa" di un rito editoriale che coincide con l'atteso numero di Settembre. Documentario articolato ma un po' troppo orientato sulla protagonista, incensata oltre misura e che invece all'approccio diretto si rivela personaggio ostico e molto concentrata sulla costruzione del suo mito. Impossibile non pensare alla Streep e al suo personaggio in Il diavolo veste Prada.
Uno guarda Il diavolo veste Prada in cui la Streep interpreta (neanche troppo velatamente) una Wintour - che nel film è Priestly - e non crede possa esistere di peggio. Invece si sbaglia. Il ritratto che emerge da questo documentario è quello di una personalità forte (pure troppo, un katerpiller oserei affermare), determinata, maniacale, algida, temuta e osannata. A tale punto da risultare divertente. Non manca nemmeno uno scorcio sul lato più umano della direttrice, quello di madre e di moglie. Sulla cui autenticità, però, ho delle riserve...
L’uscita del numero di Settembre di Vogue serve per descrivere il mondo della moda Usa e per fare un ritratto della spietata direttrice. La Wintour misura le parole durante l’intervista mentre sul lavoro fa percepire il clima di timore dei collaboratori, alle prese con frustrazioni giornaliere e rifiuti fulminanti. Le parentesi all’estero apportano poco e si apprezzano di più il lavoro fatto in interni e la dinamica per la scelta della corretta sequenza delle pagine.
MEMORABILE: Le foto anni 20; Il giudizio critico della figlia sul mondo fashion; Le foto a Roma; I ritocchi alle foto della Miller; Le foto di Testino.
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- In Italia è uscito solo la scorsa settimana ed è stato presentato in anteprima a Roma, pur essendo stato girato lo scorso anno da noi e arrivato solo ora a ridosso della settimaana della moda a Milano, tuttavia anche negli USA è stato presentato ad Agosto, mentre in Belgio e Francia e arrivato gia nel 2009.
In Italia i diritti sono stati acquisiti dalla Feltrinelli che lo proporra in versione cofanetto libro+dvd a circa 17€ (qualcosa in meno se lo si compra sul sito della Feltrinelli stessa). - Quindi la versione per i nostri cinema esiste, anche se uscirà solo in dvd. O forse è uscito coi sottotitoli, da noi, vista la ridottissima distribuzione.
- Zender ebbe a dire:
Quindi la versione per i nostri cinema esiste, anche se uscirà solo in dvd. O forse è uscito coi sottotitoli, da noi, vista la ridottissima distribuzione.
Al cinema non esce Zender e un documentario quasi un cortometraggio, esce direttamente in dvd con il libro, su youtube trovi il trailer.
Lo ha comrato una mia amica, e quindi ho avuto modo di vederlo, con i sottotitoli in italiano, e direi che non e male, insomma sono alcuni mesi ripresi nella sua redazione di Times Square, mentre lei vessa i suoi collaboratori, straparla, ha momenti di crisi isteriche e manie tutte sue come quella del cappucino bollente, e dei suoi gusti in fatto di moda (noto il suo disappunto ai piu grandi stilisti italiani, solo Prada rientra nei suuoi gusti)Ultima modifica: 25/09/10 23:57 da Ruber - Stavo solo riflettendo sul fatto che avevi parlato di anteprima a Roma; anteprima supponevo fosse una proiezione al cinema e mi chiedevo se si trattasse di anteprima in italiano o in inglese con sottotitoli. Oppure è stato presentato solo il dvd senza proiezione?
- Zender ebbe a dire:
Stavo solo riflettendo sul fatto che avevi parlato di anteprima a Roma; anteprima supponevo fosse una proiezione al cinema e mi chiedevo se si trattasse di anteprima in italiano o in inglese con sottotitoli. Oppure è stato presentato solo il dvd senza proiezione?
Hanno presentato il documentario alla stampa e c'erano presenti,stilisti, e gente dello spettacolo. - Ah ok, allora niente proiezione cinematografica, capito. Grazie.
