The witch who came from the sea - Film (1976)

The witch who came from the sea

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/09/10 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 23/09/10 02:03 - 8072 commenti

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Misconosciuto reperto settantiano made in USA. Seppur incluso in UK nella infame lista dei "video nasties" e spesso associato al filone "rape & revenge", il film è in realtà un dramma psicologico di forte intensità. Il tema dei genitori che abusano sessualmente dei figli (con conseguenze "omicide" in età adulta) è affrontato in flashback con stile sobrio, ma al contempo crudo ed efficace; la rappresentazione della violenza è comunque più suggerita che mostrata, seppur in modo incisivo. Ottima prova della Perkins e del resto del cast. Buono.

Leandrino 24/01/21 16:36 - 511 commenti

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Dietro un immaginario esoterico si nasconde un plot psicologico di grande impatto, avvalorato da una buona fotografia e da una prova generale del cast sopra la media - cosa mai scontata per un film horror di questa decade -, sulla quale si eleva la performance di Millie Perkins. Seppur con qualche ingenuità o passaggi narrativi un po' "facili", il film di Matt Cimber rimane un'ottima pellicola di genere che si distingue per lo stile e per un intreccio piuttosto profondo, che tocca tematiche attuali con coraggio.

Anthonyvm 29/04/21 16:16 - 5640 commenti

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Piccola ma meritevole eccentricità dei Seventies, una specie di nipote (più marcio e cattivo) del Repulsion polanskiano: in questo caso la protagonista con un passato di abusi (agghiaccianti le sequenze di pedofilia, implicite ma zozzissime), anziché paranoica visionaria, diventa una lunatica trucidatrice di uomini, quasi la controparte allucinata della Jennifer zarchiana. Il mood della pellicola, surreale e camp (specie nelle performance) così come angosciante, segue l'ambiguo andamento emotivo di Millie "Anna Frank" Perkins: ora sfasata e fragile, ora impetuosa e feroce. Peculiare.
MEMORABILE: I giocatori legati e seviziati; L'allucinazione posterizzata della zattera coi cadaveri a pezzi; L'influenza della televisione; Il drammatico finale.

Schramm 10/09/23 15:02 - 3490 commenti

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Allucinazione oceanica, naufragio psicoemotivo, la volontà e la rappresentazione del proprio mondo alla deriva e annessa sgrammaticatura relazionale tra incesto pedofilia schizofrenia mito(mania). Quando il cinema è sintomo di trauma e si propone come controvalore siamo alla mercè della grandezza estetica. Purtroppo Cimber confina entro precisi limiti territoriali il trascendentalismo, lasciando che azione e reazione certifichino i significati, rendendoli padronali, e che l'essere in/il bilico diventi guardaroba delle spiegazioni e lettino psicanalitico. Ma qua e là del magico c'è.

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