Prendendo spunto da un titolo di una nota canzone di Battisti (di cui nel film non c'è peraltro traccia), i fratelli Vanzina riprendono da VACANZE DI NATALE il nucleo familiare formato da Claudio Amendola (figlio), Mario Brega (padre), Rossana Di Lorenzo (madre) e lo inseriscono in un’innocua storia d'amore tra un popolano (Amendola, per l'appunto) e una principessa (Tahnee Welch). A differenza di INNAMORATO PAZZO, successo celentanesco di qualche anno prima in cui l'idea era molto simile, i Vanzina abbandonano completamente ogni velleità comica...Leggi tutto (lasciata in mano al solo irresistibile Mario Brega, mentre Fabrizio Bracconeri ci prova ma proprio non funziona) per concentrarsi sul sentimento. Così, pur non abbandonando le caratteristiche ormai inscindibili del loro stile (un abile uso delle musiche con innesti di canzoni contemporanee di successo come “Girls Just Want to Have Fun” di Cyndi Lauper, uno stuolo di ottimi caratteristi per le figure di secondo piano, un ritmo veloce che non annoia mai) i Vanzina puntano tutto sulla simpatia dei due protagonisti. E va detto che sia la Welch che Amendola non deludono: sono attori che per quelle parti sembrano nati. Poi il resto lo fa la solita, splendida Virna Lisi, che riprende un po' il personaggio di SAPORE DI MARE restando interprete di alta classe, assolutamente indispensabile per la discreta riuscita del film. Non bisogna certo cercare spunti originali, in AMARSI UN PO’; è solo una misurata, moderna favola d'amore impostata con gusto e sicuramente godibile, per gli appassionati del genere. Molto qualunquismo, comunque. Fanno capolino molti RAGAZZI DELLA 3^ C, il telefilm.
In quegli anni Claudio Amendola era un po' lo Scamarcio dei giorni nostri, ovviamente molto più bravo e simpatico. Per soddisfare il pubblico giovane (per lo più femminile) i Vanzina gli scrivono una storia molto semplice, in cui si innamora, ricambiato, di una principessa (carina la Welch) promessa sposa ad un altro. Dopo i vari "prendi e lascia" si arriva al lieto finale. Non male il cast che conta Bracconeri, la Lisi, Brega e Garrone.
Discreta commedia sentimentale con qualche scena comica di livello. La trama non dice nulla di nuovo, ma bastano un paio di primi piani sulla meravigliosa Tahnee Welch per lasciarsi conquistare, da lei e per osmosi dal film. Fabrizio Bracconeri nella parte di Micione è spettacolare, peccato solo che abbia poche scene che valorizzino il suo talento comico. Sprecata invece Virna Lisi, che recita (chissà perché) come se fosse in un film di Antonioni.
MEMORABILE: La poesia che recita Mario Brega al compleanno "de su moje".
Un cenerentolo a Roma, con genitori ovviamente truzzissimi e una giovane nobildonna attratta dal fascino (?!?) del borgataro. I Vanzina non si tirano indietro nel proporre l'ennesima storiella debole e riciclata, girata col solito stile piano che non scontenta nessuno e con caratteristi sempre in parte, sempre nella stessa parte però. Il faccione di Amendola (che per me resta un mistero come rubacuori) comunque è credibile ma la povera Tanee Welch (chissà come sta adesso, visto che soffriva di anoressia) non vale nulla anche se molto carina.
Sorta di Vacanze romane ambientato in epoca moderna, è la storia di un amore impossibile tra un borgataro e una nobildonna, ovviamente ostacolato da tutti. I Vanzina non si spremono più di tanto e confezionano la solita commediola all'acqua di rose destinata inevitabilmente al lieto fine in cui tutto lo svolgimento appare totalmente prevedibile. Del cast meglio le seconde linee (Garrone, la Lisi e Bracconieri) che i protagonisti un po' acerbi.
Prima degli ignobili cinepattoni i Vanzina non "sfornavano" certo primizie d'autore. Questa pellicola ne è la palese dimostrazione: storia furbissima ed ipocrita, vista e rivista, e messa in scene col solo scopo di raggranellare più denaro possibile ai danni dello spettatore (complice e desideroso di farsi gabbare). Chissà come finirà. Misterioso [ma poi mica tanto ($) ] è invece il motivo per cui Virna Lisi abbia deciso di partecipare a questo film. Solo per fan sfegatate di Amendola.
Gradevole commedia romantica dei Vanzina, che come spesso nel loro cinema contrappone un mondo di ricchi snob a uno di persone normali, in modo efficace anche se la storia è ampiamente prevedibile. Amendola è molto spontaneo e funziona più della Welch, che oltre alla bellezza offre ben poco. Molto brava Virna Lisi invece, mentre Garrone rimane nell'ombra e Brega abbozza giusto un paio di battute qua e là. Nella sterminata filmografia dei fratelli c'è di meglio, ma questo filmetto si guarda con piacere. Buona la ricca colonna sonora.
Lui un coatto intelligente ma morto di fame (Amendola), lei una principessa ricca e bellissima (Welch); insomma, una favoletta d’amore giovanilistica tra bellocci nella Roma degli Anni ’80. Vanzina riunisce un po’ tutti i suoi attori feticcio di quel periodo per un'operazione non memorabile ma che trova tuttavia una sua dignità in forza degli anni un cui è stato girato (le suggestive musiche di Mario Lavezzi, nostalgie, scorci naturalistici e... il giovane Amendola all’epoca “richiama-ragazzine”!).
I Vanzina, a dispetto di una filmografia che punta su un tipo di comicità gratuitamente volgare, tentano la messa in scena di una favola "made in Italy", provando a far combaciare la poetica del cinema romantico di fine anni '50 con la quotidianità di un racconto di borgata anni '80, supportato da raccordi fortunatamente ligi alle regole basilari del montaggio e da un cast vivace composto in gran parte da stelle nascenti. Non è da buttare, ma neanche la bellezza esteriore da spot TV riesce a nascondere l'ignoranza in materia dei due fratelli.
MEMORABILE: Claudio Amendola: "Voi sapè 'na cosa...? C'aveva raggione tù madre. A me e te ce dividono l'antenati tua, lì mortacci loro!"
Favola sul povero e la rampolla in salsa vanziniana, ambientata a Roma negli anni 80. Nulla di nuovo se non la narrazione stereotipata ed un cast che annovera oltre all'elegantissima Lisi, il boro Amendola, che regala ai futuri suoceri i peperoncini piccanti sott'olio, la bella ma insulsa figlia d'arte, Welch e tutta una serie di caratteristi arcinoti, Garrone, Bracconieri e Mario Brega.
Fotoromanzo cinematografico all'italiana interpretato dall'allora giovane figlia di Raquel Welch (Tahnee) e Claudio Amendola, versione ragazzo simpatico "de borgata". Certo, il cinema italiano negli anni '80 viveva anche di queste commedie acqua e sapone, dove una ricca principessa romana s'innamorava di un giovane senza una lira. C'è a chi piace, a me non ha mai detto molto nonostante le partecipazioni di Riccardo Garrone e di Virna Lisi nei ruoli dei ricchi genitori della "principessa" Tahnee. Nel cast ci sono anche 3/4 attori della 3 C.
I Vanzina Brothers sfruttano da subito il potenziale commerciale del cinepanettone, riciclando parzialmente il cast di Vacanze di Natale: il risultato è una commediola sentimentale assolutamente derivativa, dalle performance attoriali svogliate, banalmente inverosimile, persino debitrice verso l'Innamorato pazzo di Castellano & Pipolo. Latita la comicità, riservata al solo Brega, pertanto l'unico sentimento emergente è quello nostalgico ottantiano, sottolineato da brani, allora freschi di pubblicazione, di Nannini, Lauper, Concato ecc.
MEMORABILE: Il "poema" che Brega dedica alla moglie.
Che sia un film di cassetta confezionato, però, con grande mestiere, lo si apprezza soprattutto dal ritmo, che è agilissimo: la narrazione si snoda rapidissima, come una stella filante colorata e leggera, i dialoghi non hanno sottotesto, ci vengono risparmiati i travagli interiori dei personaggi, definiti, invece, interamente dal loro semplice agire. E' una favola, è breve, non annoia: tanto che, come bambini, alla fine vien voglia di implorare: "rileggimela!". Amendola parla come un pariolo, ma ci sta, Brega è impagabilmente verace.
MEMORABILE: Bracconeri, spesso insopportabile, qui è brillante. L'incidente di Amendola e le nozze della Welch nella stessa pagina di giornale: è una favola...
Il grande merito di Vanzina è stato, a mio parere, quello di aver saputo portare su pellicola come nessun altro i colori, le musiche e l'atmosfera degli anni 80 italiani. E vale anche per questo film, per il resto oltremodo ingenuo, soprattutto per quel che riguarda soggetto e sceneggiatura (il solito amore contrastato dalla diversa classe sociale). Indovinati tutti gli interpreti (soprattutto Amendola e i due futuri Ragazzi della 3^ C Elmi e Bracconeri), un film ancora oggi tutto sommato più che guardabile.
Commedia dalla trama semplice e banale, ma al di là di questo la visione del film non dovrebbe nuocere più di tanto, se si considera che i Vanzina successivamente (a volte) hanno realizzato cose peggiori. Sempre immenso Brega nella sua spontanea comicità, parti di contorno per Bracconeri, Garrone e la Lisi. Bella la colonna sonora.
Per un’ora e mezza si dimenticano i pensieri e si torna alla propria adolescenza negli anni Ottanta distendendosi con una commedia romantica semplice, leggera e di massimo garbo interpretata da attori brillanti e simpatici come il futuro nucleo della III^C (Elmi, Bracconeri, Rosselli) e la vecchia guardia composta dai gioviali Brega, Garrone e una Lisi di eleganza e classe incomparabili. Nella colonna sonora italo-disco anche le Fun Fun di Ivana Spagna.
MEMORABILE: L’aristocratica Elmi che si finge una sboccata ragazza del Prenestino; il vasetto di peperoni regalato da Amendola ai genitori della Welch.
Piacevole e piacevolmente prevedibile favola popolare, forte di una narrazione molto ritmata e di un cast azzeccatissimo, con due protagonisti adorabili e in seconda fila una Virna Lisi sorprendente. Rispetto ai soliti Vanzina dialoghi meno caricaturali e più centrati. Peccato per l'uso strampalato delle musiche (hits inserite a casaccio, sinth tutt'altro che rilassanti) e per la mancanza di ironia in momenti (la festa dei ricchi) in cui non avrebbe guastato. Finale poco credibile, ma almeno si evita l'ennesimo Laureato. Davvero niente male.
Post Vacanze romane e pre I ragazzi della III C, indubbiamente una spiritosa perlina dello scanzonato cinema giovanile puramente anni '80. Tra gomme da masticare, felpe più grandi dei loro sogni, motorini ruggenti, discomusic tutta neon da bar e sintetizzatori voluttuosi facciamoci un bel giro nella capitale delle belle speranze. Un altro amore impossibile tra due ceti sociali distanti, però la magia di quell'epoca sempliciotta ma genuina non tarda a metterci del suo. Ridicolo eppure nostalgico.
Prendi Vacanze romane e dallo in mano all'ineffabile Vanzina: stesso copione, ma qui al posto della divina Audrey c'è la bella ma catatonica Welch (figlia della mitica Raquel) mentre nel ruolo che fu di Cary Grant c'è Amendola Jr. belloccio e coatto. Che dire? Simpatico, spensierato, stereotipato e ingenuo, un po' interessante per la misteriosa presenza della Stupenda Virna Lisi e del bravo Matteo Garrone, per la nostalgia degli anni '80 e per una discreta colonna sonora. Assente la volgarità. C'è anche un po' di 3^C (Bracconeri, Elmi...).
MEMORABILE: Amendola prende a pugni l'odioso Urbano.
Classica storia d'amore tra il povero e la ricca, trasportata ai giorni nostri con Roma come sfondo. Storia fin troppo semplice e prove dei protagonisti troppo standard (ma ci sta, vista l'età). Un film interessante più che altro per la romanità del personaggio e delle location, per il resto uno dei lavori con Amendola protagonista che viene rispolverato con meno interesse.
MEMORABILE: La romanità dei personaggi di Amendola e di Bracconeri.
Commedia romantica firmata Vanzina leggera leggera, che sfrutta un cast di giovani attori per creare un film non perfetto ma guardabile se non si hanno troppe pretese. Amendola e Bracconeri sono i migliori, mentre la Welch non sembra molto in parte. Ci sono anche Garrone (sottotono) e la Lisi (discreta). Il finale è un po' troppo da favola, ma in fondo va bene così. Non il meglio dei fratelli Vanzina, ma promosso.
Divertente, leggera e intrigante commedia sentimentale diretta da Carlo Vanzina. Nel ricco cast abbiamo i sempre ottimi Mario Brega e Riccardo Garrone, affiancati da diverse "giovani promesse" molte delle quali le rivedremo nella fortunata serie I ragazzi della terza C. La trama, non proprio originale e alquanto scontata, sarà ripresa almeno in parte negli anni successivi da diversi film e dallo stesso Vanzina con Piccolo grande amore. Tipicamente anni 80, non deve mancare nella collezione degli affezionati al cinema italiano di quell'epoca.
Insomma. Si tratta di una tipica commedia anni '80 in cui nulla sorprende. La storia è scontata e per giunta ha un finale francamente poco credibile e i componenti del cast imprigionati nel solito personaggio trito e ritrito. Non è facile digerire Amendola burino a tutti i costi, anche perché se parliamo di recitazione l'unica che salva la baracca è Virna Lisi. Eppure non c'è un attimo di noia e il film riesce a generare anche una certa nostalgia per gli amori di gioventù. Tanti caratteristi da rivedere, tra cui Jimmy il Fenomeno. Se non si hanno grosse pretese si può guardare.
Simpatica storiella giovanile con inserti coatti in grado di strappare qualche sorriso. Misurata la Welch, insopportabile Amendola, gradevoli comprimari giovani (Bracconeri, Elmi) e più attempati (Garrone e Lisi, sopraffina). La storiella scorre bene, l'inizio è gradevole, per quanto di taglio televisivo. Nel finale il tutto crolla palesemente, con un finale scontato ma non troppo. Tutto sommato si può vedere, non è certo orrendo, ma resta un prodotto furbo confezionato con il minimo sforzo. La cosa migliore è la colonna sonora anni '80, l'unica non opera dei Vanzina e del cast.
Il film che ha lanciato definitivamente Claudio Amendola come sex symbol popolare, soprattutto a fianco della bella e irraggiungibileTahnee Welch, protagonista di una breve stagione nel nostro cinema. Il mestiere di Carlo e Enrico Vanzina c'è tutto, la favola funziona anche se nella filmografia dei due fratelli si può trovare di meglio. Inutile Bracconeri con i suoi siparietti comici, bravissimo Mario Brega.
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HomevideoZender • 19/04/14 09:19 Capo scrivano - 47778 interventi
Uelà, sta uscendo proprio di tutto ormai... Film di cui si dava ormai per persa o quasi ogni speranza, dopo tanti anni.
HomevideoDusso • 19/04/14 10:24 Archivista in seconda - 1830 interventi
Beh oramai passava spesso in tv ed il master mediaset non è assolutamente male (dubito che il dvd sarà superiore)
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 2 aprile 1987) di Amarsi un po'...:
Poi, paradossalmente, Torpignattara, il quartiere dove sono nato e vivo tutt'ora, viene "carinamente" nominato in questo e nel precedente "Vacanze di Natale" ma non è mai stato usato (che io sappia) come location.