De Sade - Film (1969)

Con un cast da brivido, composto da gloriosi interpeti del cinema mondiale, si sviluppa un film sperimentale, al quale presta il suo talento un giovane Roger Corman (responsabile e director delle scene orgiastiche). La sceneggiatura, impeccabile, opera del grande Richard Matheson, attribuisce al villain (interpretato da Keir Dullea) un ruolo meno perverso di quel che ci si potrebbe aspettare, conferendo al film un taglio metafisico & fantastico che per certi aspetti riporta alla memoria l'indimenticabile serie interpretata da Vincent Price ed ispirata agli scritti di Poe. Gioiellino.

Pensato per Michael Reeves, poi affidato ad Endfield, ma con interventi di Corman e Gordon Hessler: ne vien fuori un curioso ibrido fra film "arty" con struttura vagamente alla Marienbad e pretese avanguardistiche, ma gran dispiego di filtri ed effettacci (il trailer in effetti puntava tutto sull'exploitation), con un Sade a sua volta indeciso fra aspirazioni metafisiche e pulsioni parecchio terra-terra, quasi tutte sublimate con lo scudiscio... Però visivamente affascinante, con Lilli Palmer gigantesca e Senta Berger meravigliosa.

Quando si affronta De Sade c'è sempre l'ombra della censura in agguato e quindi sanno bene i cineasti che non potranno mostrare apertamente scene di sesso, violenza e perversioni varie e neanche accennare nei dialoghi a certe filosofie sadiste; come succede in questo film dove sembra la si voglia buttare in confusione e in farsa (con un Marchese De Sade in vena di sentimentalismi). Un buon film della American International Pictures dalle ottime scenografie ed esterni, tanto da ricordare le atmosfere dei migliori Corman.