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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/10 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Lucius 8/09/10 00:34 - 3015 commenti

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Emozionante come pochi, esistenziale e aspro. Un film di spessore sulle tematiche care al regista, ben interpretato da un cast omogeneo e girato in posti che sanno di vissuto, in stile Proprietà privata. Uno strano legame lega i personaggi della pellicola in un crescendo di emozioni che portano gli stessi a riconoscersi e a non poter fare a meno gli uni degli altri, anche optando per scelte estreme come il distacco definitivo da chi si ama. Il quarto pallino è per quello che ti lascia dentro il film al termine della visione.

Galbo 8/11/10 18:39 - 12392 commenti

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Regista mai banale, Francois Ozon aggiunge un altro tasello alla sua filmografia: Il rifugio non è un film facile e fa di tutto per essere visivamente poco "appetibile"; tuttavia si percepisce dietro le immagini il doloroso sapore della verità, grazie sopratutto al grande lavoro della sceneggiatura sulla caratterizzazione de personaggi peraltro interpretati da un cast di ottimo livello.

Cotola 7/11/10 14:18 - 9043 commenti

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Film molto bello e delicato, girato da un regista che non ripete mai due volte la stessa pellicola. Qui si raggiungono livelli emozionali notevoli nonostante, o forse proprio per questo, Ozon si mantenga sempre sobrio. Non "parla" alla pancia dello spettatore ma lo coinvolge e lo emoziona in maniera semplice e graduale, servendogli poi un finale bello, coraggioso, "realistico" e ambivalente: in parte dolente, in parte di speranza. La solita, pedestre distribuzione italiana lo ha penalizzato. Se vi capita merita di essere recuperato.

Saintgifts 18/01/12 23:00 - 4098 commenti

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Affronta diversi temi importanti legandoli tra di loro con una storia studiata fin quasi troppo bene. Meno male che le scene non si dilungano mai più del dovuto, dopo aver accennato a situazioni o a stati d'animo, evitando così possibili fastidi. Il tutto tra una Parigi di sfuggita e sullo sfondo di una natura sfolgorante che con la sua indifferente bellezza fa capire quanto possano essere piccole le nostre grandi storie. Molto brava la Carré che sfrutta bene la sua gravidanza. Il finale può essere letto in diversi modi, alcuni provocatori.

Pigro 23/07/12 10:04 - 9665 commenti

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Un’opera delicatissima che si insinua nei sentimenti andando a stanare il mistero del desiderio della maternità/paternità, un passo oltre Il tempo che resta. E lo fa in un lembo di terra che è un limbo sospeso (il paese franco-basco di Guéthary) dove si ritrovano due amanti impossibili, anch’essi sospesi in un limbo: la futura madre ex tossica e il giovane gay fratello (adottato) dell’uomo (morto) di lei. Un groviglio di complessità familiari che Ozon scioglie con magica semplicità, forzando le convenzioni per ridefinire una nuova grammatica dell’amore e della genitorialità.

Bizzu 13/02/14 18:40 - 217 commenti

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Non mi ha convinto del tutto. Sia ben chiaro, è originale e non banale, però non mi piace lo stile usato; fra l'altro non mi capacito di come abbia condensato così tanto in appena un'ora e venti e nonostante ciò riesca a risultare così pesante. Anche la fotografia, con una tendenza a non indugiare sui particolari, a voler "tenere troppe cose sullo schermo" mi sembra contribuisca abbastanza a rendere il film poco incisivo. Ben interpretato il personaggio interpretato dalla Carrè.

Capannelle 5/03/14 08:38 - 4411 commenti

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Bravo Ozon a tratteggiare i contorni intimi dei due protagonisti senza reticenza alcuna e a non contaminare la storia con le solite vicende melodrammatiche o personaggi isterici. D'altro canto nella trama non tutto convince (un paio di passaggi sembrano studiati a tavolino) e bisogna abituarsi a una certa lentezza di fondo che però, ripeto, la mano del regista riesce a gestire con sufficiente oculatezza e buona personalità.

Giùan 21/02/15 15:44 - 4559 commenti

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I film di Ozon hanno il difetto, che magari col tempo finirò per comprender trattarsi di un merito, di non convincermi mai appieno. Così anche in questa alquanto originale pellicola, in grado costantemente di detonare con sapienza i saturi suggerimenti dello script nei tenui toni della messa in scena, non riesce a non infastidirmi alla lunga una palpabile programmaticità, che svilisce all'occhio critico ogni presunzione di naturalezza ellittica del racconto. Non gli si può negare un estetica visivo-concettuale anomala, ma manca ogni adesione empatica.

Kinodrop 18/04/15 18:03 - 2947 commenti

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Appare come un soggetto "a tesi", con quel tanto di artificioso che questo comporta. Non giova al film la divisione ambientale e (meno che mai) psicologica del personaggio principale (Carré), tra l'appartamento borghese parigino, la dipendenza da eroina, la morte del compagno e, dal lato opposto, lo sfolgorante panorama della costa di Guéthary, dove trascorre il periodo di gravidanza e di disintossicazione. E' una storia di disagio, di affettività e maternità problematiche, in cui è determinante l'amicizia con Paul, il fratello gay della vittima.

Daniela 9/10/17 14:57 - 12660 commenti

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Al suo risveglio in un letto d'ospedale, una giovane donna tossicodipendente scopre di essere incinta del il suo compagno, morto la sera prima per overdose. Contrariamente al consiglio della madre di questi, decide di non abortire e si rifugia in una casa isolata in campagna... Nella ricca filmografia di Ozon, un tassello in chiave intimistica, più abbozzato rispetto alle sue opere migliori ma apprezzabile per il tono pudico con cui viene condotto il racconto e per l'interpretazione sensibile di Carré, in altre occasioni deliziosa commediante.

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Paulaster 6/05/21 09:45 - 4415 commenti

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Ragazza eroinomane viene assistita durante la gravidanza dal fratello del compagno. Inizio diretto sul problema della droga in cui non vengono risparmiati i buchi e un certo cinismo familiare. Dopo l’incontro tra i protagonisti il registro diviene sommesso come a dimostrare che dal letame nascono i fiori e che l’idea di famiglia è universale. Peccato che alcune scelte siano discutibili, come l’andare in discoteca durante la gestazione e bere birrettine sparse. Conclusione che edulcora un marcato egoismo di fondo.
MEMORABILE: La canzone al piano; L’abbordaggio al bar; La crema da sole sulla pancia; La prima sigaretta fuori dall’ospedale.
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  • Discussione Galbo • 22/11/10 15:21
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Io sinceramente non l'ho trovato così scontato.
  • Discussione Cotola • 22/11/10 15:54
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Concordo con Galbo. C'erano finali molti più lieti e facili. Mi è sembrato sobrio e realista.
    Inoltre non credo ci fossero molte altre strade
    per farlo finire (fatta eccezione per lieto fine). Ovvio che sia solo una mia personale idea.
  • Discussione Kaciaro • 22/11/10 18:51
    Galoppino - 506 interventi
    uhmmmmmmmmmm, ma tutta l'aria sognante, del film mi disturba non poco, poi cavolo una che si fa' un secchio di roba non riuscira' mai ad avere una gravidanza normale e non sotto stretto controllo, qua addirittura prendiamo la tintarella, vabbe' vive la france !!!!!!!!!!!
  • Discussione Galbo • 22/11/10 19:10
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Credo che in certi film bisognerebbe andare al di là della semplice storia e soffermarsi maggiormente sui contenuti, a mio parere.
  • Discussione Cotola • 22/11/10 19:27
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Su quello hai ragione Kaciaro: l'aspetto della
    gravidanza di una donna tossica (che prende anche il metadone) è trattato in modo un pò troopo leggero. Ci avevo pensato anche io, ma alla fine, avendomi emozionato molto la pellicola ci sono passato sopra.
  • Discussione Lucius • 22/11/10 22:09
    Scrivano - 9051 interventi
    Un film toccante e emozionante come pochi, mi meraviglio che non abbia toccato le corde tutti.
    Si cerca il difetto, se così si può chiamare, in un comportamento di una donna, quella della protagonista, che ha fatto molto di peggio che prendere della droga.Ci sono donne che in gravidanza eccedono in ben altre cose, non per questo abortiscono o danno alla luce figli malati.Il regista non ci dice nulla della salute del piccolo nascituro, perchè è secondaria all'essenza della storia.Forse è sfuggita l'essenza del film, ad oggi probabilmente il film più vero di Ozon e di sicuro il più toccante.La protagonista è dipinta inoltre come una dannata che, mentre Louis muore per overdose, riesce a sopravvivere scoprendo solo allora di essere incinta.A lei non importa nulla della vita che porta in grembo e lo dimostra il suo agire, dopo la gravidanza.Perchè non dovrebbe eccedere con la droga se è quello che ama fare e se quello è il suo personaggio?
    Nulla a che vedere poi col cinema "tradizionale" francese.
    Ultima modifica: 23/11/10 00:13 da Lucius
  • Discussione Cotola • 22/11/10 23:52
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    In effetti dai nostri commenti si evince che il
    film ci ha emozionato e ci è piaciuto molto.

    P.S.

    A me di Ozon è piaciuto parecchio Sotto la sabbia. Lucius, se non lo hai visto, recuperalo.
    C'è una splendida Rampling ed il sempre bravo ma
    mai celebrato come avrebbe meritato, Bruno Cremer.
  • Discussione Lucius • 23/11/10 00:01
    Scrivano - 9051 interventi
    Li ho visti tutti e quello l'ho pure commentato.Grazie per la segnalazioone.
  • Discussione Cotola • 23/11/10 00:03
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    In effeti solo dopo ho pensato che magari già l'avevi scritto, ma ormai avevo postato. Un
    saluto.
  • Homevideo Galbo • 23/06/11 05:57
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Disponibile il dvd dal 20/7/11 con queste specifiche (fonte dvd-store)

    Formato video 2,35:1 Anamorfico
    Formato audio 2.0 Stereo Dolby Digital: Francese
    5.1 Dolby Digital: Italiano
    Sottotitoli Italiano Italiano NU
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