L'ospedale più sexy del mondo - Film (2004)

Ancora un gruppo di "dottori in allegria", aggiornato ai duemila e di conseguenza più volgare ed esplicito (non a caso da noi il film è stato in un secondo tempo rititolato PORKY HOSPITAL), con un occhio puntato al successo di SCRUBS. Il canovaccio non cambia di molto da quello che ci si può aspettare, con il solito gruppo di studenti disinibiti che s'inseguono, si cercano, si trovano e accettano a capo chino le vessazioni dei primari che fan loro da istruttori. Manca l'allegra follia demenziale che aveva caratterizzato il più sorpassato OSPEDALE PIU' PAZZO DEL MONDO...Leggi tutto e si rientra nell'ambito della commedia più classica, con qualche gag indubbiamente centrata, qualche altra assai escrementizia e richiami saltuari al sesso, quasi sempre appannaggio della più spregiudicata del gruppo, Mitzi (Chatelain). La giovane, per esempio, dopo aver fatto durante la lezione un tampone in bocca come test, vi rinviene tra la sorpresa generale delle cellule spermatiche e per mantenersi agli studi si esibisce in un night club dove viene casualmente pizzicata dai colleghi. A rimetterci per la poca esperienza dei dottorini sono ovviamente i pazienti, trattati quasi sempre con sconcertante faciloneria e vittime del non sempre felice apprendistato dei nostri: maldestramente uccisi durante un'operazione chirurgica e poi fatti miracolosamente resuscitare, con tragiche puntate alla sala d'attesa dove ai parenti vengono date notizie costantemente sballate. Non mancano i medici che sventrano con gusto, una battaglia a colpi di interiora, reni e fegati lanciati come cuscini... I tempi cambiano e la raffinatezza scompare del tutto, e questo nonostante non si stia parlando di un qualsiasi AMERICAN PIE e quindi ci si trattenga comunque dall'esagerazione ad ogni costo. Grande disparità di bellezza tra maschi e femmine: i primi bruttarelli e insignificanti (Kelly, Oldring...), le seconde gran sventole (Chatelain, Pope...), pure disponibili parrebbe. Dan Aykroyd sovrintende dall'alto della sua esperienza ma non aggiunge granché al risultato finale: è il punto di riferimento e un paio di buone battute le infila anche, ma è evidente che il film lo fanno i giovani. Ad ogni modo chi sa cosa aspettarsi - e se anche la regia a volte tende a perdersi diluendo eccessivamente alcune scene (si vedano quelle al party con la McLean che si spoglia) – le occasioni per farsi qualche risata non mancano. Purtroppo l'insieme fatica ad emergere dal mare magnum di commedie giovanili più o meno simili che invadono ogni anno il mercato americano. Sintomatica l'immagine post-titoli di coda con le gambe della bambola che escono dalle chiappe del primo paziente visitato: si vola bassi, più o meno a quell'altezza lì...

Chiudi