Tratto da Bukowski e suddiviso in parti, questo film belga narra dei tre passaggi fondamentali della vita di un uomo, tre fasi in cui si alternano toni leggeri/goliardici ed altri molto più seri e drammatici. Abbastanza ripugnante la parte post-adolescenziale, che vede il protagonista, abbastanza convincente, ricoperto di enormi pustole acneiche rossastre, con tutto il disagio e la vergogna che lo accompagnano per diversi anni. Un'opera che non va mai troppo a fondo nella trattazione ma che risulta potabile ed in certi momenti anche lirica.
Lo considero un gran bel film. È un dramma su un ragazzo che soffre di una brutta malattia e che ha problemi a stare con le ragazze per via di questa. Il film, molto toccante, per certi versi si differenzia dai vari film dello stesso genere girati in quegli anni. Molto buona la recitazione, bene la regia. In sintesi: un film sicuramente da riscoprire.
MEMORABILE: Il primo tentativo di approccio con la ragazza che attende in auto.
Suggestivo adattamento da Bukowski, grottesco e melodrammatico, agrodolce e malinconico, sensuale e fatale; con incursioni surreali, inebriato d'amore folle (come promesso dal titolo originale). Amore folle che troverà l'incanto nell'ultimo segmento cupo e numinoso, macabro e irreale, da soave capogiro, sotto l'egida di un Cupido funebre, nella notte alcolica. Regia sagace; attori bravi; fotografia curata, avvolgente: tinge di stupore l'occhio esigente. Buona musica (irresistibile la languorosa canzone pop che si sente nella parte centrale).
MEMORABILE: Al luna park; Il ballo scolastico; Il furto del cadavere (e ciò che genera, conducendo al lirico finale).
Adattamento cinematografico (belga) del grande Charles Bukowski. La vita di un uomo, dai problemi adolescenziali fino a quelli esistenziali. Non è granché, ma non è il solito film "piatto", in un certo qual modo fa anche sorridere per i suoi momenti surreali al limite del grottesco. Finale poetico. Simpatico l'attore che interpreta il protagonista nel secondo e terzo episodio. Mediocre la colonna sonora.
Storia in tre atti di un uomo e della sua ossessione per un'affettività e sessualità irrisolte, cui fa da contrappeso il legame fraterno con un amico sin dall'infanzia. Gradevole e credibile la parte dell'iniziazione all'eros, decisamente esasperato il periodo post-adolescenziale condizionato da una patologia vistosa e ripugnante che culmina con un salto temporale in un'ulteriore discesa nell'aberrazione senza via di ritorno. Una trama composita ricavata da alcuni racconti di Bukowski che soffre un po' di schematismo e di una certa monotonia, ma risolta dignitosamente dal cast.
MEMORABILE: La maldestra iniziazione; L'approccio in auto e il rifiuto della ragazza; Il ballo con il volto fasciato; "E' ancora caldo"; La scena finale.
Il titolo originale (pessimo quello italiano) è da intendersi come “amour fou”, che è quello che accompagna il protagonista in tre momenti della sua vita: dodicenne romantico alla sua prima masturbazione, diciannovenne iper-brufoloso e respinto, trentatreenne necrofilo. Storia sofferta in cui potersi riconoscere a tratti, in un crescendo iperbolico che arriva alla pura poesia, in cui l’horror e il fiabesco si incontrano verso la purezza. Film di educazione sessual-sentimentale che ribolle di passione, umore e dolore, con un pathos sardonico.
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