Dieci inverni - Film (2009)

Dieci inverni
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2009
Genere: sentimentale (colore)
Note: Aka "10 inverni", "Ten winters". Tratto dal roimanzo omonimo scritto dal regista e pubblicato da Rizzoli.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da quello a cavallo tra il 1999 e il 2000 fino a quello tra il 2008 e il 2009 dieci inverni per raccontare il rapporto tra Camilla (Ragonese) e Silvestro (Riondino), due giovani conosciutisi in vaporetto a Venezia e che stabiliscono fin da subito un'intesa che li porterà alternativamente a lasciarsi e riavvicinarsi. Amici, certo, ma sempre con quell'ambiguità di fondo che contraddistingue chi non riesce a stabilire con certezza il legame che li unisce. D'accordo, è una forzatura l'idea che ogni incontro tra i due debba necessariamente avvenire d'inverno e sempre a distanza di un anno, ma come espediente cinematografico funziona e lascia sempre aperto qualche dubbio riguardante quanto possa essere...Leggi tutto accaduto durante gli altri mesi. Il gioco è sempre lo stesso, con l'avvicendamento di altre relazioni per qualche motivo insoddisfacenti che fanno fare l'elastico a questi giovani Harry e Sally all'italiana. L'ambientazione grigia costante, tra Venezia e Mosca (dove Camilla, studente di letteratura russa, va a studiare la lingua)m caratterizza fortemente il film e si addice alla lunaticità soprattutto di lei, che tra i due pare essere la più instabile e volubile; brava Isabella Ragonese a rendere con la giusta maturità il personaggio, ma anche Riondino conferma il buon lavoro fatto per il casting e nella scelta delle location (una Venezia piuttosto insolita, scelta evitando accuratamente - al di là di una scena all'alba in Piazza San Marco - i luoghi turistici alla ricerca di angoli più particolari, in grado di restituire insieme anche i momenti di solitudine in cui i due protagonisti spesso si ritrovano). Il soggetto offre la necessaria varietà di situazioni, la sceneggiatura sorprende per la capcità di affrancarsi dai tanti luoghi comuni del genere pur non potendo evitare qualche situazione inevitabilmente già vista. L'arco di tempo considerato non è così ampio ma comprende gli anni in cui si forma l'esperienza di chi è ancora giovane ma comincia a guardare al futuro con prospettive diverse. Un film delicato, molto ben fotografato, un po' prevedibile solo nel finale, con un epilogo che era comunque difficile evitare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/08/10 DAL BENEMERITO TRAVIS76 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/12/16
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Travis76 3/08/10 20:36 - 28 commenti

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Venezia 1999: Camilla e Silvestro si incontrano per caso su un vaporetto e ci vorranno dieci anni (ripercorsi esclusivamente nelle stagioni invernali) per far capire a entrambi se è AMORE. Un Harry ti presento Sally all'italiana (fortunatamente non parliamo però di Vanzina & C.) malinconico in una Venezia gelida (come la stagione sentimentale) e vuota di turisti come mai si ricordi. Convincente la prova degli attori con un'impressionante somiglianza di Riondino a Libero De Rienzo.
MEMORABILE: La simpatica ma fastidiosa invadenza di Silvestro al primo incontro con Camilla.

Supercruel 12/09/10 11:38 - 498 commenti

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Imbarazzante commediola, noiosa e banale. La storia è un concentrato di clichè, alcune situazioni assurde (l'incipit sembra un manuale su come comportarsi da idioti con tizi sconosciuti viscidi e invadenti) e dialoghi ai limiti del trash involontario. La recitazione latita e solo la Ragonese in qualche modo se la cava. Il film ha un solo pregio, ovvero il gusto con cui sono ripresi e fotografati gli ambienti naturali e cittadini (Venezia e Mosca). Pessimo.

Galbo 22/08/10 06:56 - 12392 commenti

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Buon esordio del giovane regista Valerio Mieli che con il suo primo film racconta una storia d'amore cadenzata dalle stagioni invernali che fanno da sfondo al progressivo avvicinamento sentimentale dei duo protagonisti. Molto efficace l'ambientazione che sceglie luoghi turistici per eccellenza (Venezia principalmente ma anche Mosca), "spogliandoli" quasi dei loro aspetti più da cartolina. Intensa e convincente la prova dei due protagonisti.

Paganifabi 2/09/10 02:24 - 1 commenti

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"Quando ami qualcuno meglio amarlo davvero" canta Vinicio nel film e forse è vero. Un film di corse e rincorse amorose, come è l'amore quando si è maturi solo per l'anagrafe e non nella testa! In questo film Silvestro cerca di rompere il ghiaccio con Camilla dicendo: "bello il giapponese, la matematica, la matematica giapponese". E con queste parole inizia una lunga storia ambientata a Venezia negli ultimi 10 anni ('99-2009). L'opera prima di Mieli (formatosi al Csc) è forse uno dei migliori film della stagione 2009 italiana; l'unico difetto forse sono gli ultimi dieci minuti (e non inverni) dove l'autore ha voluto "far finire" il suo film un po' in fretta. comunque 3
MEMORABILE: Silvestro: "Scusa, volevo solo farmi notare da te". Camilla: "Ti avevo già notato, c'eri solo tu!"

Ilcassiere 30/09/10 12:54 - 284 commenti

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La storia, lunga 10 anni, della storia d'amore ingenua, non semplice e soprattutto per niente banale, tra un ragazzo ed una ragazza. Splendida l'ambientazione che ci mostra una Venezia vera ed assolutamente non convenzionale (e probabilmente vale lo stesso anche per Mosca che però non conosco), con la sua aria gelida dei "dieci inverni". Cameo di Vinicio Capossela che canta e lascia il segno. Buon lavoro del regista, al suo esordio e del cast (molto brava la Ragonese).

Ilmonco 22/11/10 18:51 - 41 commenti

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Un convincente romanticume tra Venezia e Mosca con una bella storia e due attori spontanei e molto bravi. Mi è piaciuto molto il personaggio della Ragonese, soprattutto dopo l'arrivo di Costanza. Ottima la rappresentazione della vita universitaria da parte di Mieli.

Luckyboy65 10/12/10 00:38 - 143 commenti

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Piace vedere dei film che cercano di raccontare storie, suscitare emozioni e non solo fare cassetta. Ci sono molte cose buone in questi dieci inverni, a partire dalla storia d'amore che più o meno tutti hanno vissuto (e rimpianto) per finire con le ottime fotografie, che restituiscono una prospettiva delle due città non convenzionale ma assai realistica (e ve lo dice uno che le conosce entrambe assai bene). Convincenti gli attori, prova d'esordio alla regia più che sufficiente.

Pigro 25/02/11 21:48 - 9666 commenti

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Un film all'insegna del "carino": carina l'idea della storia d'amore sgranata in 10 anni di incontri/scontri, carino (piacione) il modo di raccontarla e filmarla, carine le riprese cartolinose di Venezia, carini (e bravi) i protagonisti, carino (e furbo) il cammeo di Capossela. Insomma, per essere un'opera prima il risultato non è affatto male, ma il racconto generazionale è fatto all'acqua di rose, tutto sentimenti cioccolatinosi e stereotipati, adatto magari a un pubblico adolescenziale, ma senza una vera necessità. Carino, appunto.

Luchi78 12/06/12 14:05 - 1521 commenti

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Una bellissima fotografia ed un'ottima scelta delle location fanno di questa semplice storia un bel ritratto di gioventù, quantomeno non usuale. La scrittura è piuttosto banale, come ce ne sono tante altre che descrivono storie d'amore fatte di occasioni perse e mancate, ma qui c'è una certa originalità nelle scelte. Bravi i due protagonisti, ma soprattutto vincente la scelta di giocare sull'inverno il tema portante della storia.

Rebis 28/06/12 18:56 - 2337 commenti

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Dieci inverni per ricostruire una storia d'amore, indagare sintomi e stati d'animo di una iniziazione all'età adulta. Generazionale, ma accuratissimo ed estremamente dettagliato e sensibile nell'esplorare l'interiorità dei due protagonisti - perfetto il casting, bravi gli interpreti - è un esordio promettente, che ha fatto tesoro della lezione intimista di certo cinema francese, capace di generare un'autentica simbiosi tra personaggi e ambiente. Venezia e Mosca abdicano al ruolo di mere scenografie immobili, per diventare labirinti esistenziali, isole su cui approdano i navigli dell'anima.

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Cloack 77 25/07/12 19:27 - 547 commenti

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Il primo apprezzamento va sicuramente al regista e autore Valerio Mieli, capace di esordire senza presunzioni ma con l'ambizione di realizzare un film semplice e ben fatto. Il filo esilissimo e solidissimo della vita quotidiana fa il resto; Isabella Ragonese e Michele Riondino non recitano, vivono da dentro la loro storia d'amore in un crescendo di incontri, occasioni perse e inseguimenti. Capossela regala quel capolavoro che è "Parla piano", accompagnando un ballo dolce e innamorato.

Shannon 13/12/12 11:48 - 72 commenti

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Un ragazzo e una ragazza si conoscono, si perdono, si incontrano ancora e si tradiscono, si evitano, per caso si sfuggono, poi si ritrovano e non si comprendono... Silvestro e Camilla avranno bisogno di dieci anni, per riconoscersi e per scoprire di amarsi. Bravi i due protagonisti, sempre molto convincenti nello sviluppo della storia. Ambientato tra una Venezia insolita e marginale, Mosca e le colline di Conegliano, il film mi è piaciuto in modo particolare. Forse perché a me di inverni ne sono serviti diciassette. ****
MEMORABILE: Il mattina dopo la festa di Carnevale; Silvestro tira un cazzotto a Simone; L'asta; Il finale.

Deepred89 3/05/13 16:42 - 3706 commenti

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Trama semplice e lineare, regia curata, bella fotografia, ambientazioni azzeccate. Di positivo anche una buona direzione degli attori, di negativo una certa ripetitività dell'insieme e musiche poco incisive. Si guarda senza particolari sussulti ma, allo stesso tempo, senza la minima caduta di gusto. Rilassante, quindi poco emozionante, ma piacevole.

Homesick 26/09/14 16:21 - 5737 commenti

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Racconto diacronico in dieci inverni sulle pene per l'amore non dichiarato, la paura d'amare e l'impossibile amicizia tra uomo e donna, sempre destinata o a evolversi in qualcosa di più grande o a svanire del tutto. Più che di fatti - invero assai minuti -, la sceneggiatura è costituita dai sentimenti come la titubanza, l'imbarazzo e la gelosia, che i due giovani protagonisti sanno esprimere con modulato realismo drammatico. Mieli non è certo Rohmer o Sautet, però viaggia sulla strada giusta per tentare di risollevare il cinema italiano in crisi. **!/***
MEMORABILE: Gli strafalcioni dell'interprete del professore russo; la brutta sorpresa a Mosca; la scenata durante la festa di matrimonio.

Saintgifts 11/12/14 19:02 - 4098 commenti

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Dieci inverni, sinceramente, sono troppi. Anche perché senza quasi conoscersi lui e lei finiscono subito a letto, solo per dormire, ed è proprio qui il dramma: avrebbero dovuto consumare! Credo che lo sforzo maggiore nello scrivere la sceneggiatura sia stato quello di inventarsi come far incontrare ripetutamente - e sempre nella stagione fredda - i due che non si decidono mai; spesso a Venezia, città che molte volte ha aiutato cineasti al loro debutto. Sono piuttosto evidenti le tracce autoriali, a partire dalla circolarità della storia.

Paulaster 5/12/19 10:10 - 4417 commenti

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L'evoluzione di un'amicizia lunga una decade. Discreta la scelta di frammentare in momenti temporalmente specifici una relazione che cresce. Venezia si presta all'intimismo mentre Mosca risulta azzardata per dare credibilità alla storia. Coppia a corrente alternata: meglio la Ragonese all'inizio, poi si invertono le parti. Ultima parte con la nascita della bambina che diviene melensa e a livello pratico toglie ogni romanticismo. Intervento di Capossela incollato.
MEMORABILE: L'asta per la casa; L'americana che vuol mangiare le lumache; Lei che rimane incinta dell'amico.
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  • Discussione Jorge • 25/02/11 14:00
    Galoppino - 48 interventi
    Che ne pensate?a me, personalmente, è assai piaciuto sotto tutti i punti di vista; cregia, recitazione, fotografia..forse un pò la sceneggiatura..che si sfilaccia nel finale...ma in fondo è un'opera prima...
  • Discussione Galbo • 25/02/11 14:29
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Per essere opera di un esordiente, è notevole a mio giudizio.
  • Discussione Jorge • 25/02/11 15:44
    Galoppino - 48 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Per essere opera di un esordiente, è notevole a mio giudizio.piacevole..poi la canzone di capossela conferisce quel di più che consente al film di essere ricordato..appena ho tempo lo commento :)
  • Discussione Pigro • 25/02/11 21:51
    Consigliere - 1661 interventi
    Carino (come scrivo nel mio commento che dovrebbe uscire prossimamente, e che è tutto impostato sul concetto di "carino"), tecnicamente ben fatto, ma la storia è davvero poca cosa.
  • Discussione Travis • 16/01/12 11:38
    Pulizia ai piani - 574 interventi
    Sono d'accordo con Pigro.

    Né bello né brutto, sarà che riponevo grandi aspettative (per qualche strana ragione) salvo concludere che è un film abbastanza garbato, gradevole ma senza guizzi, senza niente che valga la pena di ricordare davvero.

    La trama ricorda un po' Un amore di Tavarelli che trovai molto più interessante, intimista, ambizioso e con un ottimo Gifuni.

    Vinicio Capossela sfruttato male, peccato.

    Un finale un po' così, forzato, come sono forzate e pretestuose molte cose (quasi tutti gli incontri dei due protagonisti, ad es.), in una parola sbagliato (vogliamo parlare del dettaglio delle lenzuola linde nella casa abbandonata? Meglio di no).

    Ho trovato la fotografia la cosa migliore del film.
    Ultima modifica: 16/01/12 13:47 da Travis