Broadway Danny Rose - Film (1984)

Broadway Danny Rose

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei più apprezzati film di Woody Allen, indubbiamente ormai in possesso di uno stile personale e molto “europeo” che anche in BROADWAY DANNY ROSE ha modo di emergere in modo preponderante. Ma c'è anche il rifiuto di facili intellettualismi in favore di un ritratto costruito su flashback indiretti (espediente già utilizzato da Allen appena l'anno prima nel geniale ZELIG) che punta tutto sulla dolcezza di un protagonista sfortunato ma leale, punito regolarmente da artisti mediocri da lui lanciati i quali, una volta raggiunto il successo, lo mollano in favore di impresari più quotati. A raccontare le gesta di Danny Rose sono un gruppo di amici...Leggi tutto teatranti seduti al bar, che sembrano più che altro divertirsi, rievocando quello strano ometto. Spetta a uno di loro, dopo alcuni flashback meno importanti, focalizzarsi sul ricordo più lungo che in pratica costituisce il fulcro del film: la storia di quando Rose (Allen, ovviamente) cercò di far sfondare un cantante italo americano, Lou Canova (Nick Apollo Forte, le canzoni le canta davvero lui) arrivando addirittura a riconciliarlo con l'amante Tina (Mia Farrow, irriconoscibile dietro a occhialoni neri e parruccona bionda, isterica e istrionica come non mai), già promessa a un gangster. Il tocco di Allen è leggero, degno delle commedie più sapide e meno scontate e anche la mano è quella di un regista tecnicamente dotato, capace di inquadrature azzeccate, bei campi lunghi, che gira in bianco e nero non per uno stupido vizio ma per precisa “accuratezza nostalgica” (poi vediamo il giovane Rose passare davanti a un cinema dove danno HALLOWEEN III, ma sono piccolezze...). Un po' lento, con qualche cedimento e gag contenute.

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B. Legnani 20/06/07 00:41 - 5532 commenti

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Film che ha un culto diffuso, ma che mi è parso molto leggero. Si limita al bozzetto divertente, ma non affonda la presa fino in fondo nè riesce a dare vero divertimento. Piacevole l'uso del bianco e nero. Bella Mia Farrow. Delizioso Woody Allen. Ma a film finito resta una sensazione d'incompiutezza, d'aver visto solo un esercizio di stile.

Il Gobbo 25/07/07 08:57 - 3015 commenti

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Schiacciato fra colossi della produzione alleniana, un film minore ma nient'affatto minimo, che comunque fa presagire le caratteristiche della fase disimpegnata degli Anni Novanta: gran lavoro sullo stile, leggerezza (il più delle volte) di tono, nostalgismo. Comunque ci si diverte (esilarante la scena di Woody e la Farrow legati)

Matalo! 9/08/08 12:58 - 1378 commenti

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Il mio Allen preferito, sottostimato nonostante qui sia meno Allen e più personaggio, in grado di interpretare un ruolo nonostante i classici tic dell'autore. La storia di un fallito che vede il sogno di riscatto svanire è raccontata con una girandola costante di trovate, dal gustoso ritratto degli artisti alla tavola calda, alla corte dei mafiosi, al mondo dello spettacolo, con echi felliniani. Si ride e ci si affeziona alle avventure di questo piccolo Giobbe ipocondriaco. Le canzoni di Nick Apollo Forte sono esilaranti, specie "Agita".
MEMORABILE: La fuga dal ristorante; l'ipnosi della vecchia ebrea; l'imitazione di Picasso; la discussione tra Danny e Tina; la scena dell'elio... etc. etc

Galbo 24/12/08 11:11 - 12393 commenti

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Piccola (nel senso di breve) e deliziosa opera diretta ed interpretata dal grande Woody Allen. È anzitutto una sorta di grande elogio degli sconfitti e degli emarginati dalla vita, personaggi spesso più ricchi di umanità di quelli che li circondano. Il film è anche una satira (qui molto più bonaria e addolcita che in altre occasioni) del mondo degli agenti teatrali, molto riuscita grazie anche ai brillanti caratteristi impiegati (vedi Nick Apollo).

Pigro 9/04/09 09:08 - 9666 commenti

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Agente teatrale di artisti improbabili viene sistematicamente piantato dai suoi protetti appena hanno successo. Un film delizioso, girato in bianco e nero, con esilaranti dialoghi nel più perfetto stile Allen e episodi teneramente bizzarri. La narrazione in flashback per interposte persone contribuisce a ovattare il racconto in una lontananza quasi nostalgica. Si rimane intrappolati nell'illogica logica dell'impresario più appassionato, leale e sfortunato che si potesse immaginare, per una vera festa dello spirito.

Harrys 22/10/09 12:45 - 687 commenti

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Incredibile il potere della coscienza: quando si presenta l'occasione di sopraffare, di sviare, di inguaiare, eccola lì che, forte di preconcetti saldati nel DNA, ci frega. Allen la analizza, prendendosela con il crudele mondo dello showbiz, dove non si può essere onesti per sfondare; viceversa, quel che si preannuncia beffardo è l'oblio eterno, ma in compagnia di fedeli freak. Sarà proprio la coscienza, però, a far riavvicinare il protagonista alla fiamma di turno, prestando fede alla poetica alleniana e ponendo fine alla vicenda. ***1/2

Domino86 12/12/10 10:13 - 607 commenti

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Non posso dire di essere rimasta particolarmente colpita. Nonostante tutto sia al posto giusto (le interpretazioni dei differenti attori, la scelta del bianco e nero che trovo indovinata...) alla fine del film sembra che non si raggiunga nessuna meta particolare. Piacevoli come sempre le battute di Woody Allen.

Rambo90 24/01/12 21:18 - 7697 commenti

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Simpatica commedia attraversata però da una vena di malinconia, non a livello di altri film di Allen ma sicuramente notevole. Bello soprattutto il suo personaggio: fedele, leale e con il dono del perdono. Bravi anche i comprimari (in primis Apollo Forte risulta una scelta azzeccata). Buona la colonna sonora, molti i momenti esilaranti.

Giùan 12/07/12 22:09 - 4559 commenti

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Personalissimo talismano cinematografico, uno di quei film la cui visione mi dona languide tenerezze e fragili certezze. Probabilmente tra gli ultimi lavori di Woody capaci di coniugar a livello così alto felicità di ispirazione e desiderio di raccontare. Intendiamoci: c'è del mestiere in Broadway (nella capacità di allungar il brodo, in alcuni clichè di mise en scene), totalmente sublimato però dalla delicatezza affabulatoria e da una sincera malinconica pietas per gli ultimi dello show-biz, per tutti i freak costretti a sfangarla day by day. Stona Mia.
MEMORABILE: Nick Apollo Forte, praticamente Bob De Niro che interpreta Jake La Motta ormai inciccionito; Il clan dei protetti di Danny Rose.

Ryo 15/03/13 11:24 - 2169 commenti

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Con un espediente narrativo vengono raccontate le vicende di Danny Rose, manager di performers di serie B. Una sceneggiatura ricca di situazioni molto convincenti e divertenti. Coppia ormai consolidata quella formata da Allen e la Farrow, che insieme interpretano la maggior parte delle scene. Fotografia in un bel bianco e nero; degni di nota i costumi dei vari personaggi, talvolta anacronistici, come se la vicenda non avesse un'epoca precisa.
MEMORABILE: Il pestaggio al ventriloquo; Il ricevimento a casa dei mafiosi e la poesia del boss.

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Viccrowley 30/10/13 08:19 - 814 commenti

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Girato in un malinconico, splendido bianco e nero, ode e omaggio a tutti perdenti, agli ultimi della classe, agli outsiders che popolano il grande circo dello spettacolo. Per ogni star di successo ce ne sono decine che tirano a campare. Danny Rose è il loro santo protettore, capace di rischiare letteralmente la vita per loro. Un Allen a volte e a torto ritenuto minore, si rivela uno dei suoi film più ispirati, sia per i deliziosi personaggi che per una mise en scene nostalgica e perfettamente inserita in un quadro d'eccellenza. Gag e battute da antologia.
MEMORABILE: Woody a casa del gangster ex marito di Mia Farrow; Tutti i ridicoli, adorabili "artisti" della scuderia di Danny.

Daniela 19/03/14 09:21 - 12662 commenti

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Danny Rose è il manager di sfigati e patetici casi umani, pronti a piantarlo in asso non appena raggiungono un poco di successo. Eppure lui è pronto a tutto per i suoi clienti, anche a rischiare la vita per un equivoco... Film dolcemente nostalgico incorniciato all'interno di un racconto attorno ad un tavolo da bar, sommesso nei toni - le battute ci sono, ma meno che altrove, l'umorismo nasce soprattutto dai personaggi e dalle situazioni - malinconico ed elegiaco nel suo omaggio ai perdenti, romantico nel finale. Film piccolo ma non minore nella produzione del primo Allen, adorabile.

Mickes2 16/04/14 16:28 - 1670 commenti

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Commedia raffinata e dolceamara sulla vita dell’artista borderline, del loser perpetuo, del perenne (dis)illuso. Sviluppato su di un malinconico flashback, è tra i film più nascosti e più riusciti del geniale Woody, costruito su situazioni e personaggi pressochè demenziali e da “lacrime e sorrisi” in una girandola farsesca con sottofondo teneramente reale sul senso del dovere mosso da una coscienza innata; una specie di santo per “talenti allo sbaraglio”, uno dei pochi barlumi d’umanità in un mondo – lo show-biz - che non la contempla più.
MEMORABILE: L’esilarantissima sequenza dell’”elio”; Woody e Mia legati.

Minitina80 24/02/17 05:35 - 2984 commenti

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Danny Rose è il simbolo di chi cerca una strada per il successo, con lealtà e altruismo, brillando di umanità nell’ambiguo mondo dello spettacolo. È una figura con cui si stabilisce una certa empatia per le vicissitudini che affronta. Allen, poi, maschera bene il dramma della situazione con la verve e l’istrionismo che lo contraddistinguono. Sono molteplici i risvolti che si aprono, dal comico al sentimentale passando per la commedia e sempre con una certa brillantezza. Si tinge ancora di bianco e nero aumentandone il fascino e la riuscita.
MEMORABILE: Farrow: "Tu credi in Dio?" Allen: "No, però mi ci sento in colpa!"

Didda23 20/03/17 10:29 - 2426 commenti

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Lo splendido bianco e nero del fido Gordon Willis catapulta lo spettatore in una New York malinconica che ospita le vicende di un impresario teatrale (Allen) che vive per i propri artisti e che, sul più bello, viene sistematicamente scaricato. L'espediente delle vicende narrate attraverso gli aneddoti dei commensali di un bar è un'idea simpatica e dona quell'alone di culto a un personaggio principale di chiara matrice alleniana. Le batture sono meno umoristiche del solito, ma nonostante ciò la vicenda si segue con ammirazione, per un senso del ritmo e del racconto davvero significativo.
MEMORABILE: La festa in casa Woody per il ringraziamento; La volontà di voler interporre un concetto.

Paulaster 30/01/18 12:26 - 4419 commenti

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Impresario di artisti bizzarri si fa in quattro per un crooner, ma verrà abbandonato. Storiella come un racconto da bar vive dell’ipocondria di Allen alla ricerca del successo altrui. Debole il corredo attoriale tra i soliti italiani mafiosi e la presenza insistita della Farrow (stavolta non male). New York in b/n è sempre resa in maniera spettacolare.
MEMORABILE: Il numero nella sala col pubblico anziano.

Rocchiola 19/08/18 08:47 - 968 commenti

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Nel raccontare la storia di Danny Rose agente teatrale di artisti falliti, Allen ci offre una delle sue più malinconiche riflessioni sul mondo dello spettacolo e sui rapporti umani. Ma quando entra in scena la fidanzata del cantante Lou Canova il fim si trasforma in una briosa e insolita commedia degli equivoci di ambientazione italo-americana. Ed anche la Farrow nei panni della sguaiata amante di Lou offre un’interpretazione più divertente del solito. Forse per questo resta uno dei miei Allen preferiti. Stupendo bianco-nero di Gordon Willis.
MEMORABILE: La fuga dai due gangster mafiosi; Lou comunica a Danny di voler cambiare manager; La rincorsa finale per le strade di NY; La canzone di Lou “Agita”.

Mattatore 9/11/23 22:14 - 81 commenti

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Delicata e teneramente irresistibile incursione alleniana nel territorio dolce-amaro della nostalgica osservazione a distanza dell'analettica vita di Danny Rose, sventurato manager di curiosi e felliniani pseudoartisti, tutti dimentichi del loro scopritore una volta ottenuto il successo. Amabilmente disadattato, sinceramente carico di illusioni, onestamente estraneo all'ambiguo e fosco mondo dello spettacolo che lo circonda, il protagonista segue l'indiretta lezione di Leonard Zelig, non opponendosi tuttavia al suo fallimento in società. Sublime la fotografia di Willis. Brillante.
MEMORABILE: "8 dollari e 50? Con quella cifra mi portavo a letto la cameriera!"; "Non trascurate i precotti! "; Un valium grande come un LP; Pestaggio di Barney.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 15/12/09 09:36
    Scrivano - 5591 interventi
    Inzialmente Allen offrì il ruolo di Nick Apollo Forte a Sylvester Stallone.

    Fonte:Imbd
  • Homevideo Rocchiola • 19/08/18 08:48
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Il DVD MGM tuttora disponibile è discreto ma piuttosto datato. L’americana Twilight Time ha pubblicato un ottimo bluray region free ma con il solo audio originale inglese.