Tutto sommato un filmetto divertente con un protagonista che funziona: le notti le passa in discoteca come Travolta (immancabile in camera sua il poster della Febbre del sabato sera) ma di giorno vuole fare l'attore (molto divertente una sequenza su un set western), si innamora della bella Kerova, mentre il povero Crocitti è un regista che finirà non proprio bene travolto dai debiti nella parte leggermente più seria del film. Buon ritmo, discrete canzoni del periodo.
Spin-off di La febbre del sabato sera, da cui prende in prestito diverse situazioni e atmosfere; chiaramente siamo ben lontani dal modello di Travolta e il tutto è visto attraverso gli occhi dei tipici italiani col sogno dell'America, in questo caso degli aspiranti attori. Il lato danzereccio è inserito a random ed è la cosa più noiosa e superflua del film; il resto della storia, pur modesto, si lascia seguire senza troppi problemi, anche grazie a delle prove discrete del cast. Finale abbastanza buttato lì, come d'altronde il resto del film.
Come nella camera di Nico Giraldi c'è appeso il poster di Serpico, in quella di Tony Ferrante troviamo quello di Tony Manero: primo (e dopotutto migliore) sotto-Travolta italiano, nonché l'unico a ricalcare dal modello originale situazioni drammatiche (risse, droga, disagio da periferia e vertigini dall'altezza di un ponte) oltre a quelle discotecare. Simpatica la cialtrona descrizione del sottobosco cinematografico da cui gli stessi autori provengono (con punte degne di Oscar Pettinari). Peccato per un finale della serie è finita la pellicola...
MEMORABILE: Crocitti tossico; Il villaggio western di Cinecittà.
Quasi passabile. In parte ispirato alla Febbre del sabato sera, ma con alcuni inserimenti "originali" che rendono il film non la fotocopia che ci si aspetterebbe. La prova del cast è abbastanza buona: molto ispirata (e bella) Zora Kerova, tutto sommato accettabili le performance del resto del cast. Sullo sfondo una Roma tranquilla, tipicamente anni 80. Una occhiatina la merita.
MEMORABILE: Gli omaggi e le citazioni di diversi film e attori italo-americani.
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Il film si segnala come il primo esempio di rip-off italiano de La febbre del sabato sera, seguito poi da Brillantina rock e da John Travolto da un insolito destino. Rispetto a questi altri sembra essere molto più raro, ma anche l'unico rip-off dei successi di John Travolta a rimanere ancorato ad un soggetto drammatico e non una parodia.
Il regista Claudio Giorgi (Candido erotico, Un fantasma nel mio letto) si firma Claude Miller ma sceneggia col suo più abituale pseudonimo Claudio De Molinis, insieme a Montefiori/Eastman (che a sua volta recita pure).
DiscussioneDusso • 1/01/13 16:08 Archivista in seconda - 1832 interventi
CuriositàDusso • 1/01/13 16:22 Archivista in seconda - 1832 interventi
Zora Kerova è accreditata con il suo vero nome "Zora Keer"
CuriositàDusso • 1/01/13 16:33 Archivista in seconda - 1832 interventi
In una scena curiosa nella quale Crocitti cerca di parlare con un produttore, la sede è zeppa di locandine appese. In particolare si riconoscono Porca società (A) e Autostop rosso sangue (B):