L'eroe della strada - Film (1948)

Film innocuo che ben si sposa con lo stile e la leggerezza di Macario, che qui interpreta un disoccupato pronto a cacciarsi nei guai a causa della sua dabbenaggine e ingenuità. Innamoratosi di una giovane ragazza madre (Delia Scala) il cui marito è disperso in guerra, si spaccia per un ricco industriale e adopera i pochi danari racimolati per aiutare la ragazza. Una pellicola senza pretesa, utile soprattutto per vedere Macario protagonista.

Secondo film di una trilogia di cui fanno parte anche Come persi la guerra e Come scopersi l’America. E’ appena finita la II guerra mondiale, Felice Manetti non ha una lira, è senza lavoro e senza casa e lotta quotidianamente contro la fame e la miseria. La comicità malinconica e stralunata di Macario supporta efficacemente una satira leggera - ma non superficiale - che non risparmia niente e nessuno (carità pelosa a stelle e strisce compresa). E’ un grande film comico neorealista. Classico.

Considerato uno dei migliori film del comico torinese, ne conferma i pregi (una recitazione trasognata, un umorismo non neorealista) e difetti (una comicità lenta, un ritmo che si trascina troppo). Si capisce perché, in seguito, Erminio Macario sia stato soprattutto una spalla di Totò, trovando anche qualche riuscita. Qui si parla del secondo Dopoguerra e dei suoi problemi, ma potremmo essere tranquillamente cento anni prima.