Sedici anni i dopo che Kubrick rivoluzionò la fantascienza con il suo 2001, Peter Hyams (che al genere aveva contribuito con lo stimolante CAPRICORN ONE e il più dozzinale ATMOSFERA ZERO) decide di portare sul grande schermo il romanzo di Arthur C. Clarke che dava un seguito al proprio racconto all'origine di 2001. Hyams produce, dirige, sceneggia e si occupa persino della fotografia, a testimonianza di un impegno totale nell'operazione. Come protagonista viene scelto Roy Scheider, che parte in...Leggi tutto una spedizione "di soccorso" alla ricerca del disperso Discovery salendo su un'astronave russa (i sovietici sarebbero partiti prima dei titubanti americani). Ritroverà il relitto, Hal 9000 ancora intatto e, ovviamente, il monolite simbolo del film di Kubrick. Ancora una volta accadranno cose straordinarie delle quali non ci viene fornita una spiegazione, ma non essendo più al timone il grande Kubrick, 2010 perde tutto il fascino del precedente, riducendosi a un "normale" film di fantascienza con qualche buona trovata, una corretta messa in scena, un cast robusto (in cui occhieggia l'indimenticato Keir Dullea) e una sceneggiatura passabile. Ma la magia è scomparsa, la miracolosa integrazione tra musica e immagini non c'è più, la maestosità delle inquadrature kubrickiane non può certo essere recuperata con campi lunghi pretestuosi; e il finale, al confronto, appare solo ridicolo. 2010 è un'avventura molto più "terra-terra" nella quale i conflitti Stati Uniti-Russia giocano una parte fondamentale nei rapporti tra i due equipaggi, nella quale l'influenza del nostro pianeta è molto più presente e l'esperienza "mistica" di Dullea non potrebbe certo esistere. Un film discreto, ma niente di più.
Impossibile non vederlo per chi ha amato il capostipite (figurarsi per coloro, compreso chi scrive, che hanno vissuto il film di Kubrick come un'esperienza emotivamente indimenticabile), pur già sapendo che si andava incontro a molti pizzichi di delusione. Il libro di Clarke, da cui è tratta la pellicola, è leggibile senza essere un capolavoro: il film è guardabile, pur restando opera lievissimamente superiore alla media, in tutto e per tutto.
Ovviamente per guardare "2010" bisogna scordarsi la pellicola di Kubrick di cui questo film è il seguito. Dietro alla macchina da presa infatti non c'è più il grande maestro ma il più "normale" Peter Hyams, regista che nella fantascienza si trova comunque particolarmente a suo agio. Un'equipe russo-americana viene inviata su Giove a scoprire quanto successe all'equipaggio del Discovery e al suo computer Hal9000, mentre sulla terra i rapporti tra i due paesi si fanno sempre più tesi... Discreto ma nulla più.
Dopo il 2001 kubrickiano cosa poteva venir fuori, se non un film senza poesia, noiosetto, pretenzioso, ma carente di una solida base narrativa? Si rivanga il glorioso passato (il monolito, Hal 9000, l'astronauta scomparso nello spazio profondo) e lo scrittore è Arthur C. Clarke (mica l'ultimo arrivato). Il risultato però, pur essendo a tratti visivamente piacevole, è assai poco gratificante dal punto di vista del contenuto (le scaramucce tra russi e americani, sia sull'astronave, sia sulla Terra - le varie comparsate dell'astronauta disperso). Sembra la classica appendice posticcia, ma vedibile.
MEMORABILE: La casa con piscina interna e delfini. L'ingegnere, con occhi pallati e respiro accelerato, costretto a uscire nello spazio.
L'astronave Discovery, data per persa dopo la scomparsa dell'equipaggio, ricompare vicino a Giove. Parte una missione di soccorso, anzi due perché ci si mettono di mezzo i russi in piena guerra fredda. Notevole film di genere, a cui nuoce la parentela con il capolavoro di Kubrick. Sfruttando, a livello mainstream e con un po' di astuzia, le mille intuizioni visive del Genio, Hyams confeziona un bello spettacolo, con Scheider perfettamente in parte e il ritorno di HAL, che chiede al suo programmatore "Sognerò?".
Girare un buon remake o un sequel non è facile. Quando il riferimento è Kubrick la missione è disperata. Diciamo che Hyams si applica con attenzione e ripercorre strade sicure, ma sulla differenza di stile e di coinvolgimento esistono pochi dubbi. Qualche spunto degno nel ripescaggio di Hal e dell'astronauta Dave. Per il resto la pellicola scorre con poche sorprese e sconta pure la "sfiga" della caduta del muro.
Una noia mortale. Si rimbalza tra il tentativo di estrinsecare quello che in Kubrick è giustamente rimasto intrinseco e il purtroppo solo accennato desiderio di farne un bel blockbuster alla Spielberg dei bei tempi (vedi Roy Scheider in modalità Jaws). A parte qualche momento di action il grosso si risolve passando il tempo nella nave spaziale a girare i pollici ed elucubrare il nulla. Quasi comica la riattivazione di Hal. Il film di Kubrick rimane al primo posto, il romanzo al secondo. Questo film invece rimane piuttosto inutile. Ma perchè poi toccare certe suggestioni? Con quale speranza?
Un sequel (o pseudotale) del capolavoro di Kubrick è un impresa sulla carta quasi disperata; giusto quindi cambiare registro e affidarsi alla solida professionalità di un buon regista come Peter Hyams che compie l'unica operazione possibile: abbandonare tutte le implicazioni filosofiche del predecessore e dirigere un onesto film di fantascienza non esaltante ma abbastanza godibile, con discreti effetti e un buon cast di attori.
A questo film ha nuociuto essere il sequel del capolavoro di Kubrick, perché in fin dei conti è ben fatto, con buoni effetti speciali, e anche con una sua identità forte, collegata allo scontro Usa-Urss. La nuova missione alla ricerca del monolito offre alcuni momenti di bel cinema s/f, anche se è evidente come la spettacolarità ripercorra canali già noti e banalmente "tranquillizzanti" rispetto al folgorante predecessore. Apprezzabile anche la sostanziale umiltà di Hyams nel rapportarsi a 2001, tra citazione e autonomia. Godibile.
Sarebbe ingeneroso stabilire un confronto col capolavoro di Kubrick: mentre 2001 era un'opera priva di genere, 2010 si propone esplicitamente come un film d'avventura. Solido nella realizzazione, risulta forse un po' troppo semplificato nello script per scelte di comprensibilità (quasi per collocarsi all'opposto rispetto all'esito di Kubrick). Hyams tenta di lanciare un messaggio di speranza e distensione verso la Russia, sebbene condito da un pizzico di sciovinistico paternalismo a stelle e strisce.
MEMORABILE: Il tentativo di indurre HAL 9000 al sacrificio per salvare gli umani.
Hyams, con grande mestiere e ottimi attori, riesce a rivedere il capolavoro di Kubrick approntando un seguito assai più razionale, meno intriso di significati, con alcumi legami diretti al romanzo di Clarke (uno su tutti il "mio Dio, è pieno di stelle!", mai pronunciato da Bowman nel ben più "silenzioso" 2001). C'é il tentativo, a tratti, di spiegare il capolavoro del 1968: la paranoia di Hal, il legame con Europa, il fine ultimo del monolito. Si passa quindi a una fantascienza molto più d'azione, classicamente '80 ma di ottimo livello.
MEMORABILE: La frenata dell'astronave russa in prossimità di Giove; La passeggiata dello spazio e il "come si dice gallina in russo"; Le apparizioni di Bowman.
Di nuovo di fronte a Hal 9000 e al suo occhio rosso, a volte minaccioso, a volte accomodante, ma in ogni caso sempre difficile da fregare. La "forzata" convivenza russo-americana nel soccorrere l'astronave Discovery sostiene un film che, seppur discreto, avrebbe sofferto della mancanza di questa aggiunta politico-scientifica, anche se è ai russi che si lascia prendere qualche decisione sbagliata. A volte fa capolino la noia, ma sono momenti presto superati. Ha il pregio di farsi seguire con facilità, con piccole incursioni nel religioso.
Seguito di 2001 in cui si cerca di capire cosa è successo alla spedizione del Discovery e perché Hal sia "impazzito". E forse il problema principale della pellicola è proprio questo e cioè voler svelare quanto di misterioso c'era nel capolavoro di Kubrick che tanto spazio lasciava all'interpretazione del singolo spettatore. Paragonare i due film è inutile ed ingiusto: meglio godersi una pellicola comunque di discreta fattura che non riesce però ad emozionare molto e ad appassionare come quella "precedente". Molto belli alcuni sprazzi visivi. Non male.
Ufficialmente è un seguito del capolavoro kubrickiano, ma artisticamente siamo lontani anni luce (è proprio il caso di dirlo) da ciò che quello aveva rappresentato alla sua uscita. Certo, l'operazione è più che dignitosa e si vede, ma la perfezione alla quale Kubrick era riuscito ad avvicinarsi difficilmente poteva essere nuovamente raggiunta. I fan della fantascienza apprezzeranno comunque di certo.
Solidissima fantascienza (con una spruzzatina di politica da guerra fredda) priva di fronzoli e inutili orpelli che paga però l'essere sequel di un film che ha fatto epoca. Hyams aveva sulle spalle una responsabilità pesantissima ma se la cava egregiamente. Il cast è notevole e può contare su di un protagonista (il grande Roy Scheider) capace di offrire sempre interpretazioni che non sono semplici passarelle. Un film notevole.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Adoro questo film. Uno dei più sottovalutati in assoluto (come tutta l'opera Hyamesiana , del resto). E non era assolutamente facile fare un sequel del monumento (monilito) kubrickiano. Ah, Lucius, visto che casca a fagiuolo, complimenti per il nuovo avatar.
Mi fà piacere che questo gioiellino incompreso sia apprezzato (non solo da me).
HomevideoGestarsh99 • 6/08/11 16:31 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Warner Home Video:
DATI TECNICI
* Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 1.0 Dolby Digital: Portoghese
5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Inglese Tedesco Spagnolo
Dolby TrueHD 5.1: Inglese
* Sottotitoli Olandese Spagnolo Francese Italiano Portoghese Danese Norvegese Svedese Finlandese
* Extra Documentario d'epoca
Trailer
CuriositàZender • 19/05/14 20:34 Capo scrivano - 47770 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di 2010 - L'anno del contatto (5 gennaio 1988):