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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Eclatante ritorno di Dario Argento al thriller dopo l’ammirata incursione horror con SUSPIRIA e INFERNO. Forte di un soggetto complicato e terribilmente affascinante (nonché geniale nella soluzione), Argento scrive una delle sue migliori sceneggiature, con dialoghi efficaci e caratterizzazioni eccellenti cui un cast ottimamente assemblato dà ulteriore vigore. Tecnicamente TENEBRE è un film rivoluzionario (l'uso della mdp Louma lanciata sui tetti è magistrale), così come lo è nell'esser riuscito a mostrare il terrore in piena luce solare (anche di notte certi ambienti sono illuminati a giorno)...Leggi tutto e a trovare in una Roma inedita (principalmente i moderni quartiere dell'EUR e Casal Palocco) un'ambientazione perfetta. Un film spigoloso, stilizzato, coraggioso (nonché tremendamente violento, con alcune trovate splatter da infarto!), ulteriormente valorizzato da una colonna sonora fenomenale: Simonetti, Pignatelli e Morante (in pratica i Goblin, che hanno dovuto rinunciare al nome per motivi contingenti) mescolano il loro stile inconfondibile con suggestioni techno-pop creando un suono magnifico, parte integrante di un thriller diretto da Argento con rara maestria. L'azione si sposta da un luogo all'altro, da Franciosa e Daria Nicolodi a John Steiner, da John Saxon a Veronica Lario (futura signora Berlusconi) o Lara Wendel passando per Giuliano Gemma e i flashback con Eva Robin's. Tutte tessere di un mosaico che si incastrano intelligentemente senza mai perdere d'importanza. TENEBRE è composto da storie e microstorie tutte sviluppate con coerenza e precisione. L'unico limite del film è rappresentato da una certa superficialità generale, spesso tipica in Argento. Ma la quantità di invenzioni sceniche, la qualità indubbia della regia innalzano TENEBRE tra i classici.

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Puppigallo 7/04/07 19:00 - 5252 commenti

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La voce di Argento che legge è proprio fuori posto, ma per fortuna dura poco e la splendida colonna sonora giunge in soccorso. Detto questo, il film ha buon ritmo, dialoghi frizzanti e una solida sceneggiatura. La tensione sale all’improvviso, con omicidi (quelli senza l’ascia) che, pur non essendo particolarmente efferati, sono comunque assai violenti (la coltellata alla schiena sembra di sentirla). Bravo Franciosa, ma anche la Nicolodi. Ottima colonna sonora. Segnalo: il tacco della Robin’s, muro rosso sangue. Finale devastante. Grande!

Undying 25/04/07 23:39 - 3807 commenti

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Capolavoro di Argento, sia in veste formale sia in veste di contenuto, Tenebre è un film giallo dalla forte coloritura splatter. Cronologicamente si colloca a seguito della trilogia iniziata con Suspiria e proseguita con Inferno, ed in realtà si rifà, nella sua titolazione, alle oscure "tenebre" dell'animo umano che, con l'occulto misterico, ben poco ha da spartire. Eppure i meandri della psicologia umana mostrano di essere, a volte, più spaventosi di qualsivoglia stregoneria. Perverso.
MEMORABILE: Dal libro Tenebrae: "Aveva infranto il più profondo tabù e non si sentiva colpevole, nè provava ansia o paura, ma libertà."

Fabbiu 13/06/07 10:39 - 2133 commenti

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Forse oggi una visione di questo film induce ad un superficiale trattamento del tema dell'omicidio, in realtà concepito nell'83 il film riesce ad assegnare alla morte e soprattutto alla violenza un aspetto estetico fondamentale. Pieno di tecniche notevoli (bellissime scene splatter e la telecamera tipo personaggio che cammina e insegue la vittima), con ritmi incerti ma efficaci. Luminosità evidente e musica synth-pop non male. Il solito flashback che diventerà d'obbligo nel thriller. Ai giorni d'oggi, però, può benissimo non colpire.

Caesars 21/06/07 10:53 - 3773 commenti

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Dopo le parentesi horror di Suspiria e Inferno Dario Argento torna al thrilling, genere che lo consacrato come uno degli autori più innovativi in Italia. Il film va detto è buono anche se, a giudizio dello scrivente, inferiore sia a Profondo rosso che ad almeno 2 zoologici (L'uccello dalle piume di cristallo e Quattro mosche di velluto grigio). La tecnica è ancora eccezionale, l'uso della macchina da presa fatto regista è più unico che raro e gli omicidi sono ben rappresentati. Un Argento ancora in forma, da vedere.

Zender 22/06/07 12:23 - 315 commenti

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Tenebre è il magnifico, manieratissimo ritorno di Argento al thriller. Accantonate streghe, zombi e inferni, il nostro horror-maker più talentuoso torna all'antico amore e confeziona un thriller feroce e affascinante riprendendo i temi a lui cari (a cominciare dal flashback rivelatore). Il risultato fece storcere la bocca ai critici del tempo, ma è un autentico saggio di come si possa gestire al meglio una storia di orrori senza per questo soggiacere alle logiche americane del maniaco assassino senza ragione. Finale livido, agghiacciante, indimenticabile.

Il Gobbo 17/07/07 13:04 - 3015 commenti

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A rivederlo con occhio critico si possono forse sentire, remotamente, i primi scricchiolii, ma è pur vero che dopo la tripletta 75-80 non si poteva che peggiorare. Saggio, dopo Inferno, tornare al testo (anche se come sempre non tutto torna) e in canna ci sono ancora colpi da maestro (la soggettiva impossibile sulla facciata del palazzo, l'omicidio en plein air), in più un cast (fra gli ultimi?) ben assortito e di resa professionale. Molto buono. Particine per il portafortuna Mingozzi, Lamberto Bava e Soavi.

B. Legnani 25/08/07 01:01 - 5519 commenti

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È un film non grandissimo che contiene cose grandissime: i rutilanti flashback, lo splendido finale, l'intatto talento visionario, l'armonia fra immagini e musica. La trama, però, infrange una regola fondamentale e ciò è difficilmente perdonabile per lo spettatore che vuole attivamente ragionare.
MEMORABILE: Le scarpe rosse (come in Oz...)

Lercio 14/10/07 23:02 - 232 commenti

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Thriller horror anni '80. Le musiche non sono il massimo ma figlie dei tempi, l'intreccio e i paralleli con Il Mastino Dei Baskerville sono argute e avvincenti, il finale è avvincente, quasi spiazzante sebbene tutto il film sia demolizione delle aspettative. Una sorta di giallo all'ennesima potenza. Ottimi gli effetti gore che non stonano affatto nella storia e crano un contorno esplicativo dell'epilogo distruttivo.

Stubby 26/11/07 00:30 - 1147 commenti

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Grandissimo film, accompagnato da belle musiche. Il cast è straordinario e Argento lo sfrutta al massimo. Non mancano mai i momenti di alta tensione pura durante gli omicidi. Ottime anche le sequenze gore, eseguite con buoni effetti visivi. Tornando alla trama del film, il tutto risulta essere scorrevole e si incastra perfettamente. E poi che finale ragazzi, veramente spiazzante!

Cotola 7/12/07 10:54 - 8998 commenti

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Colpi di scena a ripetizione per un giallo argentiano dall'alto tasso di splatter che coinvolge e diverte lo spettatore sino all'ultimo fotogramma. Certo la sceneggiatura non è priva di difetti e gli attori non sono il massimo, tuttavia il ritmo è molto alto e poi c'è tanta, pregevole, tecnica soprattutto nelle scene degli omicidi coreografate come solo Argento sapeva fare a quel tempo. Finale al cardiopalma. Insomma, chi ama il genere non resterà assolutamente deluso e si divertirà di sicuro.

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Gugly 1/01/08 19:22 - 1184 commenti

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Gran bel thriller che però, a mio modesto parere, si colloca come un Profondo Rosso degli anni 80 (finale escluso). Le premesse sono simili: qualcuno gira intorno al protagonista con delitti orribili, qualcosa è accaduto molti anni fa... perfino il tema dei flashback ricorda musiche per bambini. Detto questo, è comunque un bel film per chi voglia passare un'ora e mezzo di suspense. Veramente curiose le apparizioni di Eva Robin's e Veronica Lario.

Galbo 29/02/08 17:29 - 12372 commenti

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Con Tenebre il regista Argento torna alle atmosfere del thriller dopo alcune parentesi squisitamente horror; il risultato è a luci e ombre. Inferiore ai suoi capolavori l'impianto generale e il meccanismo stesso del giallo con alcuni passaggi decisamente macchinosi; dall'altro lato la costruzione della tensione e alcune riprese sono debitrici all'Argento migliore; suggestiva la fotografia, discreta la colonna sonora.

Magnetti 12/03/08 09:56 - 1103 commenti

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Il Dario Argento di cui tutti noi sentiamo la mancanza. Ai tempi non sbagliava un colpo grazie alla sua perversa sensibilità e a un senso estetico personale e raffinato ravvisabile nella qualità delle immagini, nell'uso dei colori e nelle ricercate ambientazioni e location. Non riesco ad assegnare a questo film il massimo dei voti solo per la trama un po' troppo pasticciata. È comunque una grande variazione sul tema del giallo, con parentesi sanguinolente piuttosto impressionanti, ma con un loro preciso senso. Davvero notevole!
MEMORABILE: Eva Robin's con le scarpe rosse.

Ciavazzaro 17/03/08 05:54 - 4768 commenti

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Il miglior giallo di Dario Argento, superiore anche a Profondo Rosso. Delitti sanguinosissimi e un'ottima costruzione della tensione, uniti a un movente bello concreto, lo rendono indimenticabile. A rifinire il tutto un eterogeneo cast: a partire dallo scrittore interpretato da Anthony Franciosa che ispira i delitti, sino all'inusuale (per il genere) Giuliano Gemma e poi la Nicolodi, la Lario, la Robin's, Borromeo, Saxon e Fulvio Mingozzi. Ottima la soundtrack di Simonetti, Pignatelli e Morante (in pratica i Goblin).

Hackett 5/05/08 18:56 - 1865 commenti

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Ottimo thriller di Argento. La trama è avvincente, morbosa e si lega al classico gioco del ritorno di un trauma giovanile. L'intreccio è davvero notevole con una storia dalla doppia faccia che cambia pelle fino all'ultima sequenza. Omicidi efferati e location molto azzeccate. Bravi tutti gli attori.

Cangaceiro 4/05/08 14:41 - 982 commenti

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L'ho visionato dopo averne sentito tessere le lodi da più parti e mi ha un po' deluso. È un giallo classico, senza grandi sussulti, eccetto qualche bel momento splatter (l'assassinio con un'accettata in testa e Veronica Lario mutilata) e con Dario Argento che si dimostra un virtuoso della macchina da presa (le riprese aeree fuori della casa delle prostitute ed il particolare dell'orecchio dell'ottimo Giuliano Gemma in una delle scene finali). Inquietante la colonna sonora.

Ghostship 7/06/08 13:06 - 394 commenti

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Forse la summa thriller di Argento. Iperviolento, iperbolico nei movimenti di camera con soluzioni tecniche sempre arditissime, rigoroso nella creazione di una costante suspance e, come al solito, basato sul trauma. Da qui in poi Argento non sarà più lo stesso, pur sfornando qualche altro film di tutto rispetto.

Herrkinski 23/06/08 22:46 - 8052 commenti

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Buon thriller argentiano Anni Ottanta che si situa a parità di voto con l'altro suo thriller del decennio (Opera). Anche qui troviamo una notevole maestria tecnica nell'uso della m.d.p., una sceneggiatura macchinosa ma coinvolgente, un tasso decisamente alto di crudeltà e splatter, un ottimo cast con alcuni interpreti sopra le righe (fa piacere vedere Gemma in un film "serio", una volta tanto; inoltre vedere la futura moglie di Berlusconi presa a colpi d'accetta non ha prezzo). Tanti i colpi di scena e gli stravolgimenti della trama e grandi musiche.

Markus 14/01/15 12:40 - 3680 commenti

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Dopo la cupa parentesi horror-gotica di fine anni Settanta, Argento ritorna con un thriller che capta la ventata di ottimismo del Belpaese anni Ottanta: gli schizzi di sangue non sporcano più antiche abitazioni e anonimi vestiti, bensì moderne case e abiti dell’italian style; i pensieri di morte dell’assassino non sono più concepiti nell'oscurità di una stanza ma in un asettico shopping mall. Il sintetizzato e stupefacente score dei Goblin sposa appieno il pensiero del regista romano. Semplicemente un capolavoro.

Matalo! 28/08/08 11:26 - 1378 commenti

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Che dire? Argento torna al giallo ma non realizza nulla di appassionante a parte cavare un braccio a Miriam Bartolini/Veronica Lario. Anche gli attori più capaci, in mano sua, recitano sotto gli standard; restano alcuni momenti madre ma son solo camei in un film esile e dall'estetica così anni 80 da risultare quasi inguardabile. Musiche terrificanti.

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Capannelle 16/09/08 12:03 - 4394 commenti

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Ricordi da adolescente: l'immagine finale di Franciosa emblema di un thriller avvincente. Riguardando il film però mi accorgo che la storia procede a scatti, che le contorsioni della trama e tanto splatter non servono a creare vera tensione. Rimangono alcune scene ben fatte (l'inseguimento dei dobermann, lo studio, la casa delle lesbiche). Attori nella media, niente di eccezionale. Musica? Funzionale ma viene presto a noia. Voto complessivo bassino.

Rebis 15/11/08 15:38 - 2331 commenti

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Il film che stabilisce una volta per tutte la cortina di ferro tra pregi e difetti del regista, scisso tra virtuosismi e infantilismi, ingegnosità e approssimazione. Le scene di morte sono immense, ma fuori d'esse non c'è tensione alcuna, solo aspettativa. A fronte di un cast internazionale capace di centrare i personaggi con professionalità (Franciosa, Saxon) i comprimari sono impacciati e buffi, e la sceneggiatura non soddisfa il minimo di plausibilità richiesto. È l'avvisaglia di un cinema che presto non saprà come delineare una zona franca in cui far convivere le sue esorbitanti antinomie.

Cif 22/01/09 01:22 - 272 commenti

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Argento affina la sua arte e raggiunge un precario quanto efficace equilibrio. Questo film è un classico, ma al contempo non appare invecchiato e ha un senso del ritmo (abbinato anche alle ottime musiche di Simonetti & co.) ancora insuperato. Un cast quanto mai vasto: azzeccatissimo Gemma, bravissimo Franciosa, la Nicolodi sempre in parte. Ottimo l'approfondimento psicologico della prima parte, un po' affrettati invece gli eventi finali. Comunque magistrale il modo di costruire i sospetti, sempre originalissime le soluzioni visive. Tre palle.

Daidae 21/03/09 22:32 - 3163 commenti

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Quando Argento era Argento (ovvero prima del 1993) ci regalava ottimi thriller come questo. Non importa se ci fossero attori bravi come Franciosa e Saxon insieme ad altri non proprio eccezionali come Mirella Banti e Borromeo; il giallo-thriller in questione è di ottima fattura: ci sono tensione, scene violente (alcune un po' esagerate)... ma nel complesso è ancora un grande Argento.

Bruce 30/03/09 15:48 - 1007 commenti

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Soggetto e sceneggiatura questa volta sono validissimi, per quasi due ore di giallo thriller serrato, senza cedimenti e pause e con diversi colpi di scena. Argento cambia e anche nelle riprese adotta uno stile meno preciso, elegante e raffinato, più realistico e diretto. Meno forma e più contenuto. Gran ritmo contrassegnato dalla efficace soundtrack di Simonetti e soci. Buono il cast degli interpreti.

Lucius 7/06/09 18:06 - 3015 commenti

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Inquietante moderno vibrante con omicidi consumati velocemente ed una storia da brivido: questo è Tenebre, ottimo esempio di grande thriller ambientato in una capitale solare e al contempo pericolosa. Un film prezioso nella filmografia di Argento e non solo. Ottima colonna sonora che unita ad un montaggio frenetico spaventa lo spettatore. Superbi i flashback.

Tomastich 1/07/09 14:43 - 1255 commenti

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Tenebre, un guanto nero, una voce narrante... PAURA!!! Claudio Simonetti deve averla pensata giusta per il suo Main Theme, un esempio musicale più calzante di quello non poteva trovarlo. Dopo la casa delle bambole e delle streghe (Suspiria) e dopo gli eccessi di Inferno, Argento doveva in qualche modo tornare al thriller: e lo fa nel migliore dei modi possibili. Violento come non mai, la psicologia è solo un lontano ricordo. Buono il cast (Franciosa è abbastanza credibile, così come la flotta di screaming queen e poi Saxon, Gemma, Pieroni).

Fidelio 6/07/09 11:55 - 11 commenti

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Insomma: questo film non mi convince del tutto. Le tantissime scene splatter di omicidio curiosamente finiscono per penalizzarne la carica visionaria e disturbante, che pure è ampiamente presente (vedi le scene del flashback, che ricordano 4 mosche). Le pecche sono le solite di Argento (trama zoppicante, dialoghi deboli), con in più una recitazione stavolta ancora peggiore che in passato (e in futuro). Però è ancora l'Argento dei tempi migliori.
MEMORABILE: La morte dell'agente letterario, in pieno sole in una piazza affollata.

Deepred89 19/07/09 14:01 - 3701 commenti

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Non un capolavoro, ma senza dubbio tra i thriller più importanti e rappresentativi del cinema italiano. Una certa macchinosità della sceneggiatura impedisce al film di raggiungere i massimi livelli; il resto è ormai storia: le musiche dei Goblin, il cast ottimo ed eterogeneo, le strabilianti invenzioni registiche, la solare fotografia, almeno una dozzina di scene da antologia, il grande colpo di scena finale, Peter Neal, Jane McKerrow, l'assassino del rasoio, l'impulso che "era diventato irresistibile". Un cult imperdibile.

Ellerre 30/07/09 10:48 - 89 commenti

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Thriller ben congegnato con tanto di colpi di scena, che ha i suoi momenti migliori nelle scene truculente e di grande suspense. Una certa approssimazione nei dialoghi e la scelta di alcuni attori secondari non all'altezza tendono a ridimensionare quello che sarebbe potuto essere un piccolo capolavoro. Eccellenti location in una Roma razionalista e postmodernista. Musiche modeste anche per le pessime timbriche usate. Un ottimo Argento che però non ha saputo scrollarsi di dosso più di tanto i limiti contenutistici e di costume degli Anni Ottanta.
MEMORABILE: "Quando hai eliminato l'impossibile, quello che rimane, per quanto improbabile, è la verità"

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Funesto 26/11/09 00:41 - 525 commenti

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Argento torna al giallo dopo Suspiria e Inferno e sforna un film interessante, psicologico e feroce, con un'impostazione misogina e cinica verso il sesso. Lo stile argentiano c'è tutto, quindi aspettatevi belle inquadrature (realizzate con la Louma Crane) e una buona estetica (la fotografia dai toni spesso cupi è decisamente intrigante). Non mancano cadute di stile (dialoghi deliranti, forzature), ma di fronte a tanta professionalità si può tacere. Ottime la musica, la sceneggiatura e gli effetti speciali di Giovanni Corridori. Davvero un ottimo film.
MEMORABILE: Gli omicidi (decisamente sanguinari... sono una dozzina) e l'inizio, col libro "Tenebrae" tirato nel camino acceso.

Fauno 2/12/09 16:02 - 2206 commenti

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Indubbiamente buono, è forse il film di Argento più ricco di colpi di scena con notevole sorpresa finale, con un bel trio maschile di attori quale Gemma, Saxon e Franciosa (mentre per le donne almeno stavolta lasciamo perdere). In più, dopo due film sulle forze occulte, il regista si è rilanciato con coraggio e con esito più che positivo nel thriller e anche qualche scena di splatter almeno qui non guasta. Non ha la magia dei primi tre film dello stesso regista, ma merita un voto più che buono.
MEMORABILE: Ancora più del doberman, le incursioni nella villa di Franciosa e Borromeo, come anche l'omicidio nella piazza.

Stefania 24/12/09 17:13 - 1599 commenti

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Delitti spettacolari che però sono come sassi gettati in uno stagno: mai come in questo Argento l'azione - tra un omicidio e l'altro - latita, mai i personaggi sono (e saranno) così statici. E lo sfondo un po' asettico dell'Eur, tra residence e villoni lussuosi ma freddi, rafforza questa impressione. Eppure, conquistano i luccicanti e perversi flash back con Eva Robins, l'incredibile delitto sotto il sole, l'estenuante piano-sequenza dell'inseguimento e del massacro dell'acerba Lara Wendel...

Enricottta 28/12/09 18:41 - 506 commenti

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Attesissimo ritorno al giallo, per Argento la prova d'appello molto complicata. Complicata come tutte le trovate, le novità tecniche e soprattutto il cuore che Argento, come fosse esso stesso un effetto, riesce a buttare oltre l'ostacolo. Location, cast, musiche tutte perfette. Unico neo: risente del periodo da edonismo reganiano molto in voga in quegli anni. Non si possono vedere altri difetti e l'accostamento al capolavoro Profondo rosso non è irriverente. Elegantissimo, mai splatter.
MEMORABILE: Una "accettata" alle spalle, una amputazione e tutto un mondo di orrorifici delitti.

Metuant 2/01/10 09:59 - 456 commenti

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Il primo ritorno all'italian giallo da parte di Argento avviene con questo film, che stravolge quelli che erano i canoni di allora: la violenza è aumentata a dismisura, gli omicidi anche e l'atmosfera è malata come mai prima. Combinando gli elementi dello slasher americano col meccanismo del giallo, ne esce un autentico viaggio nella follia che, pur non essendo paragonabile a Profondo Rosso in quanto ad angoscia, riesce comunque a turbare e a rimanere impresso a lungo nella memoria.
MEMORABILE: I ricordi dell'assassino, accompagnati da una terrificante cantilena.

Jorge 24/01/10 11:46 - 164 commenti

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Un pelo al di sotto dei film argentiani dell'epoca, Tenebre è comunque degno di nota; i temi musicali sono fenomenali ed accompagnano ottimamente lo svolgersi della vicenda ,che si sviluppa in maniera non troppo riuscit, ma che vede un cast coralmente all'altezza. Con una novità sostanziale, rispetto ai soggetti argentiani - per quanto riguarda l'assassino: "Tenebre" consta di molto sangue e di molta violenza, ma di un immenso stile nella rappresentazione degli omicidi: considero questo film un prodotto riuscito, una delle ultime gemme argentiane.

Siregon 20/03/10 11:16 - 352 commenti

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Il film più violento di Argento, quello che lo separa defnitivamente dal genere Giallo come una sorta di addio a quello che è il suo vero amore. Tecnicamente straordinario, con dialoghi spesso banali (solita pecca di Argento) e musiche azzeccatissime, Tenebre porta gli omicidi alla luce del giorno, proprio per esaltarne la coreografia e l'estetica del dettaglio la cui componente sessuale qui è fortissima (l'omicidio delle lesbiche, Eva Robin's). Ottimo Giuliano Gemma. Da vedere in versione integrale.

Il Dandi 21/07/10 14:52 - 1917 commenti

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Uno dei thriller più compatti di Argento e non solo, in cui un meccanismo giallo geniale e sorprendente si sposa a uno splatter senza pietà: nessun deus ex-machina, come spiega la citazione da Arthur Conan Doyle, ma il puro orrore di un iperrealismo modernista. Tutto, dalle location, alla musica, agli omicidi, alla fotografia, ci grida a gran voce che gli anni ottanta sono iniziati e non c'è scampo. Attori non proprio eccezionali (come sempre) ma nel complesso un cast affascinante. Un capolavoro, con sprazzi di grandiosità felliniana.
MEMORABILE: Il piano sequenza sul tetto della villa; l'omicidio alla piazza delle Terrazze; i flashback onirici con le scarpe rosse.

Vanadio 27/04/10 21:27 - 105 commenti

I gusti di Vanadio

Buon lavoro di Dario Argento che si diverte a prendere in giro lo spettatore cambiando le carte in tavola riguardo l'identità dell'omicida; un film dall'aspetto solare, marcatamente anni '80, con un favoloso virtuosismo di ripresa con la Louma (vidi la sequenza alle scuole medie in un corso di cinema e me ne innamorai); ottime le musiche dei Goblin "in borghese" per questioni legali. Come recitazione Nicolodi batte Franciosa 1:0, una volta tanto. La versione originale è VM18 causa troppo sangue.
MEMORABILE: La lunga inquadratura del tetto; il finale.

John trent 14/05/10 16:41 - 326 commenti

I gusti di John trent

Dopo la parentesi di Suspiria e Inferno Argento firma una delle sue opere migliori e torna al genere giallo a lui tanto caro portandosi dietro tuttavia una scia horror che si traduce in omicidi ad alto tasso di splatter. Teso, vibrante, energico: "Tenebre" conquista lo spettatore e lo inchioda alla poltrona dall'inizio alla fine. L'ultimo quarto d'ora è da antologia. Ottime musiche di Morante, Pignatelli e Simonetti orfani di batterista ma in grado di regalare una soundtrack in stile dance tipicamente anni '80 con sapiente uso del Vocoder.
MEMORABILE: Il commissario Giuliano Gemma si china a raccogliere un rasoio insanguinato e...

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Greymouser 15/05/10 19:15 - 1458 commenti

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Un Dario Argento ancora sugli scudi, torna al thriller dopo i grandi capolavori horror e centra il bersaglio facendo lievitare col suo innegabile talento visionario uno script non originalissimo, e dagli sviluppi abbastanza prevedibili. Ma, appunto, i virtuosismi di regia dell'autore romano, i suoi spericolati movimenti di macchina, i suoi consueti cromatismi allucinati, fanno di questo film un altro caposaldo del genere.

Trivex 24/06/10 21:39 - 1738 commenti

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Scrivo il commento ascoltando l'original soundtrack, e tutto appare più chiaro, tra le tenebre. Si tratta di una nuova forza, emerge con chiarezza lo spirito innovativo, forse meno affascinante e poco epico, rispetto ad altre opere del regista, ma non si può dormire sugli allori. La ricerca della dimensione moderna, con le forme e gli spiriti alternativi, sono collocati con disinvolura tra le pieghe della storia. E quest'ultima è una potenza, sbriciola la realtà e la ricompone sotto il rosso segno della follia. In più, è anche tecnicamente ineccepibile!
MEMORABILE: La geniale scena finale!

Myvincent 26/11/10 15:16 - 3722 commenti

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Ritorno al giallo, ma con una nuova veste anni '80, per il maestro del brivido che fa di questo genere, particolarmente in questo caso, un'opera dove l'estetica si sposa all'horror e al brivido. Trama ad incastro, virtuosismi stilistici, molti personaggi femminili dalle svariate tipologie, uno sguardo ad Hitchcock. Un film felice, violento, luminoso. Si uccide anche en plein air...

Silenzio 7/12/10 02:06 - 59 commenti

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Tra dialoghi di scemenza inusitata e interpreti di imbarazzante pochezza (si salva a malapena Gemma), Argento si limita a riproporre stancamente i luoghi comuni del thriller italico da lui precedentemente portati a stato d'arte: le soggettive, gli omicidi coreografici, l'assassino con guanti e impermeabile, le telefonate minatorie... Tutto puzza di stravisto lontano cento miglia. Merita dopotutto un'occhiata solo per il finalone sanguinario. Penosa la colonna sonora del trio Simonetti-Pignatelli-Morante.

Tarabas 12/01/11 10:14 - 1878 commenti

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Ricapitolando, traumi infantili come in Profondo Rosso, investigatori dilettanti come nel Gatto a nove code, virtuosismi tecnici fini a se stessi come nelle Quattro Mosche, delitti splatter come nei film futuri. Rivisto dopo tanti anni, ho capito perché non me lo ricordavo: non c'è molto da ricordare. Rispetto ad altri titoli c'è una trama (per quanto modesta) e un cast non male. Ma se l'unico motivo d'interesse sono i movimenti di mdp e le gag metacinematografiche, siamo messi male. Solo per fan del regista e amanti e del genere.

Disorder 30/03/11 16:23 - 1416 commenti

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Dopo la parentesi soprannaturale Argento ritorna in qualche modo alle origini, al giallo della trilogia animalesca e in sostanza ad assassini in carne ed ossa. In realtà in certi momenti pare di tornare ai tempi di Bava, vista la sovrabbondanza di omicidi (peraltro tutti molto ben coreografati e di grande impatto), ma anche per l'uso strategico dei colori. Nel complesso un buon lavoro, impreziosito anche dalla presenza insolita e azzeccata di Gemma come poliziotto.
MEMORABILE: La ragazza inseguita dal cane, di notte...

Buiomega71 22/05/11 18:19 - 2899 commenti

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Argento, dopo i suoi deliri visivi gotici, torna al thriller realizzando un capolavoro assoluto di tensione e momenti visivi eccellenti. La panoramica sulle pareti della villa delle lesbiche ("pervertita, lurida pervertita"), la Pieroni che si ritrova con la gola squarciata. Feticismo, scarpine rosse con tacchi infilati in bocca, la Robin's creatura eterea, bracci amputati con geyser di sangue, la straordinaria partitura simonettiana, lo straordinario finale tremendamente violento e delirante. Le Tenebre di Argento si illuminano d'immenso.
MEMORABILE: I flashback con Eva Robbin's sulla spiaggia; il dobermann che attacca la Wendel; la Lario col braccio amputato; saxon in piazza; il finale.

Piero68 5/07/11 13:51 - 2955 commenti

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Francamente, dopo tanti anni di mestiere, da Argento ci si aspetta qualcosa in più dei soliti clichè: guanti di pelle nera, l'impermeabile, il solito rasoio e la solita inquadratura vecchia come il mondo sulle mani dell'assassino. Lento, noioso, a tratti addirittura infantile nello svolgimento. Il cast c'è ma per la maggior parte delle volte è completamente avulso dal contesto: Saxon e Franciosa sembrano quasi prendere in giro lo spettatore. Solo Gemma cerca di metterci del mestiere. Effetti speciali completamente da dimenticare! Il peggiore di Argento.

Ryo 10/08/11 12:02 - 2169 commenti

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Un capolavoro del giallo thriller nostrano. Argento sperimenta uno stile nuovo, tralasciando talvolta i toni cupi e bui e mostrandoci, ad esempio, omicidi ben illuminati in pieno giorno, come a stravolgere un'abitudine. Un cast d'eccezione fa da cornice ad una storia convincente e a uno dei finali più inaspettati del regista. Il tutto accompagnato dalle splendide musiche di Claudio Simonetti.

Von Leppe 20/02/12 15:29 - 1256 commenti

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Dopo i tre precedenti film dalle vetuste ambientazioni gotico-liberty, Dario gira un giallo in una Roma iper moderna, con atmosfere molto diverse e scenografie geometriche tra ville e quartieri non centrali della capitale. I risultati sono interessanti e avranno un seguito, in particolar modo nei thriller di Lamberto Bava. Grande cast di attori e ottime musiche. Forse lo spiegone finale è una forzatura, ma nel film ci sono delitti cruenti e sequenze come il flashback che danno una sensazione malata al film, nel classico stile Argento.
MEMORABILE: Il tacco in bocca.

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Rambo90 17/07/12 01:30 - 7661 commenti

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Un grandissimo thriller firmato Dario Argento: tanta tensione, omicidi splatter ben congegnati e dotati di ottimi effetti, colonna sonora perfetta e una volta tanto un colpo di scena per nulla prevedibile. Il cast è molto assortito: Franciosa è bravissimo, ma anche la Nicolodi, Gemma, Saxon, Steiner e tutti gli altri sono al loro posto con classe. Mai visto un bodycount così alto in un film del maestro: eccezionale.

Chimera70 22/05/12 16:27 - 34 commenti

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Inferno finiva con le fiamme del palazzo e dalle fiamme (del caminetto in cui brucia il libro che intitola il film) riparte questo ottimo thriller, stavolta senza l'ingrediente soprannaturale. Tenebre evocherebbe come minimo ambientazioni tetre e oscure, qui invece c'è luce a go go e bianchissime pareti domestiche pronte per essere inondate di sangue. La trama è ingegnosa, molti i colpi di scena. Resta la solita pecca della direzione degli attori, che con Argento non danno mai il massimo (anche se Franciosa mi è piaciuto molto).

Homesick 2/10/12 18:28 - 5737 commenti

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Post-moderno. Uscito dagli antri delle streghe di Suspiria e Inferno, Argento torna al giallo, perfezionando le tecniche che lo hanno reso un maestro del genere, ovvero le inquadrature ricercate ed acrobatiche, lo stretto connubio tra immagine e musica (i Goblin in veste wave-rock) e l’inclinazione grandguignolesca del lunghissimo body-count, con il sangue schizzato copiosamente su una fotografia limpida e abbacinante; le fughe visionarie si ritrovano nei flashbacks del trauma. Opera apripista, con Fulci, del thriller italiano degli anni Ottanta più ardito e sanguinoso.
MEMORABILE: Il barbone che insegue la cleptomane Pieroni; gli esterni della villa delle lesbiche, esplorate in dettaglio dalla mdp; la Wendel inseguita dal cane.

Jax 22/12/12 10:04 - 5 commenti

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Probabilmente il film più violento di Dario Argento, in linea con la tendenza splatter dei primi anni Ottanta. Si tratta di un film dai molti risvolti affascinanti, dall'ambientazione EUR e le geometrie architettoniche di Casalpalocco, agli interni bianchi che fungono da contrasto visivo al rosso del sangue, alla (bellissima) ripresa in piano sequenza con la Louma. Un film assolutamente da vedere.
MEMORABILE: Il piano sequenza acrobatico; L'omicidio delle lesbiche; Il finale.

Ale nkf 23/12/12 14:24 - 802 commenti

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Argento torna al thriller con una pellicola affascinante, di poco inferiore al capolavoro per eccellenza Profondo rosso, che in termini di tensione non ha eguali. Fin dalle primissime scene Argento riesce nell'intento di catturare l'attenzione facendo presagire la straordinarietà del film. Molte le scene splatter che accompagnano buona parte dei dodici delitti, le musiche sono azzeccate e il cast non è niente male. Indimenticabili il colpo di scena finale e la telecamera che si alza pian piano inquadrando l'assassino.
MEMORABILE: La giovane donna rincorsa dal cane.

Giordani 8/01/13 00:08 - 39 commenti

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Ottimo ritorno al thriller per Dario Argento, con un film che riprende e rivede i tratti salienti delle sue prime opere. Trama discreta e buonissimo cast, anche se quello che colpisce è l'efficacia visiva del film: Argento si dimostra ancora grandioso nell'uso delle location e della fotografia. Score tipicamente ottantiano ma comunque memorabile dei Goblin.

Jdelarge 13/10/13 01:33 - 1000 commenti

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Thriller capolavoro, il cui valore deriva principalmente dalla capacità di Argento di creare scene fantastiche: il merito va anche ai Goblin (in incogito), autori, in questo film, di una colonna sonora eccezionale ai livelli dei precedenti capolavori argentiani. La trama è ben sviluppata e viene sorretta da un cast decisamente in forma. Oltre a questi pregi, il film si presenta come vero e proprio capolavoro anche grazie alla scelta delle location. La tensione cresce vertiginosamente e culmina in un finale che solo Dario Argento poteva girare. Fantastico.
MEMORABILE: La telecamera che "cerca" uno spiraglio per entrare nella casa delle due lesbiche, con la musica dei Goblin in sottofondo.

Nicola81 1/12/13 11:47 - 2831 commenti

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Colpisce soprattutto per il notevole tasso di violenza e la grande tecnica registica, ma vanta anche una trama affascinante che culmina in un finale degno dei capolavori argentiani. Fotografia e musiche all'altezza, cast maschile che batte alla grande quello femminile (per la futura signora Berlusconi la recitazione era un optional) e location troppo asettiche e luminose. Comunque è il miglior thriller italiano degli anni '80 e anche nel decennio precedente si sarebbe piazzato piuttosto bene. ***!
MEMORABILE: Tutti gli omicidi; La Wendel inseguita dal dobermann; Il finale.

Bergelmir 11/05/14 03:21 - 160 commenti

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Thriller moderno, violento e ricco di colpi di scena che proseguono fino alla fine, in cui Argento si cimenta in virtuosismi quali la celebre sequenza girata con la Louma e gli efferati omicidi che si svolgono anche in pieno giorno. Ottima la scelta del quartiere romano dell'EUR, da cui si ricava un'ambientazione inedita e affascinante come poche, presentata con una fotografia stupenda, commentata da musiche all'avanguardia. Argento è attentissimo all'estetica ma assai meno alla recitazione, che resta uno dei pochi difetti del film.

Mrzerol 23/03/14 17:26 - 1 commenti

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Uno dei gialli più significativi della storia del cinema italiano di genere. Dario Argento ha saputo creare un film perfetto: il cast è composto da artisti emergenti o talentuosi come Franciosa, la trama è classica con un tocco di genialità maniacale. Inoltre affascina il fatto che il personaggio dell'assassino sia frutto di un'esperienza avuta dal Maestro durante il soggiorno a Los Angeles. Le location sono spettacolari, come lo è l'uso delle luci. Per me il film numero uno di Argento e del genere. Un capolavoro che sarà visto per secoli!

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Didda23 7/04/14 10:05 - 2424 commenti

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Colpisce, sine dubio, la voglia di Argento di dimostrare di essere imbattibile in quanto a tecnica (basti pensare solo al mirabolante piano sequenza sul tetto), offrendo allo spettatore una sequela di scene indimenticabili. La fotografia calda di Tovoli è la ciliegina sulla torta di un'opera visivamente irraggiungibile. La sceneggiatura più curata che in altre occasioni poggia su un finale fantastico che manda letteralmente in estasi l'appassionato. Sangue, violenza e morbosità difficile chiedere di più. Peccato per l'orrenda Ost, altrimenti il massimo dei voti era assicurato!

Escape1 25/05/14 00:14 - 12 commenti

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Il film, chiaramente argentiano, evidenzia l'impotenza dell uomo rispetto agli eventi (la matrice è di certo greco classica). Illuminante deve considerarsi la lettura iniziale (la voce è di Dario). Il pezzo di Claudio Simonetti sembra generato con il film. Ciò posto, la trama è sublime per la capacità di aver crato una serie di monadi foriere di accadimenti diversi ancorché riconducibili a una unica matrice. In realtà il significato del film è socratico; gnosi se auton!

Ultimo 7/08/14 18:59 - 1652 commenti

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Nei primi anni 80 Argento decide di tornare al thriller dopo due parentesi squisitamente horror: il risultato è ottimo. Tenebre è costruito su una gran sceneggiatura recitata magnificamente da tutti gli attori. Le scene focali con gli omicidi sono molto splatter, come da tradizione. Belle e congeniali le musiche, in stile tipicamente argentiano. E' il film di Dario in cui vengono uccise più persone.

Maik271 24/11/14 17:26 - 436 commenti

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Non il migliore dei lavori di Argento ma comunque valido considerando il buon soggetto, l'ottima colonna sonora e il cast internazionale almeno nella sua componente maschile. Le scene forti e la tensione non mancano, accetta e rasoio la fanno da padroni, i colpi di scena continui del finale anche se un po' forzati sono riusciti. Si merita i tre pallini.
MEMORABILE: La fuga dal cane; L'accettata sul cranio; Il finale.

Rigoletto 3/05/15 14:20 - 1785 commenti

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È un thriller coi fiocchi, quello uscito dalla mente di Dario Argento, che dimostra come la sua fantasia riesca a tenere testa sia nell'horror di impronta supernaturale quanto nel più pragmatico thriller; e qui, circondato da gente come Franciosa, Saxon, Gemma e tanti altri, fa il pieno di artisticità con uma macchina capace di generare una tensione (non paura) costante, strategemma indispensabile per coprire eventuali magagne di sceneggiatura. Nel panorama italiano, in un genere avaro, fa la sua figura.

Victorvega 29/05/15 21:54 - 501 commenti

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Argento si riappropria del thrilling agli inizi degli anni '80 dopo la parentesi horror demoniaca. Lo fa con questo film che coinvolge, spaventa e affascina. Manca ovviamente ai miei occhi di tutto il fascino anni '70 (e non poteva essere altrimenti), ma la tensione la crea, unita a un buon cast e una serie di virtuosismi tecnici. Buona la colonna sonora. Avvincente e spiazzante il finale.
MEMORABILE: La Lario e il suo braccio; Il finale.

Samdalmas 6/09/15 18:16 - 302 commenti

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Grande ritorno di Dario Argento al thriller dopo i visionari horror, con omicidi sempre piu efferati e numerosi. Un tripudio di sangue e pulsioni sessuali come nel finale o nel flashback con Eva Robin's. Estetica patinata anni '80 con luci asettiche e i grattacieli dell’Eur sullo sfondo. Cast variegato con volti famosi nel genere come John Saxon e Steiner, ma c'è anche Veronica Lario. Gli ex Goblin Simonetti Pignatelli Morante sono autori della soundtrack.
MEMORABILE: Lara Wendel inseguita dal dobermann finisce nella villa sbagliata...

Fulcanelli 26/08/15 14:09 - 135 commenti

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Tenebre... di nome e di fatto. Film asettico, facce anonime e il solito assassino che minaccia per telefono trito e ritrito come anche il tema del film, già trattato in 4 mosche di velluto grigio. Fotografia e musiche che talvolta risultano totalmente inappropriate. Questo è Tenebre, un film che si dimentica molto facilmente. Cosa rimane? Scene da grand guignol e John Saxon in atteggiamenti pagliacceschi. Evitabilissimo.

Alex75 27/08/15 09:25 - 876 commenti

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A dispetto del titolo, il ritorno di Argento al thriller dopo due opere di horror soprannaturale è un film dalle luci e dai colori abbacinanti, atipici per il genere; le rimarchevoli qualità tecniche compensano solo in parte una costruzione macchinosa e non sempre coinvolgente e la modestia complessiva degli attori (malgrado la presenza di Gemma, Saxon e Franciosa). Musiche ansiogene, ma mediocri.
MEMORABILE: Le scarpe rosse; La Wendel inseguita dal cane; La villa delle lesbiche; L’omicidio in piazza.

Pinhead80 14/09/15 18:37 - 4715 commenti

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Uno scrittore di libri gialli viene coinvolto in una serie di omicidi ispirati alle pagine del suo ultimo libro, Tenebrae. La storia non è molto avvincente e si attorciglia su se stessa. Moltissime le uccisioni, ma piuttosto simili una all'altra. L'utilizzo dei flashback per andare a scoprire ciò che ha portato il killer a comportarsi in un certo modo è una delle poche scelte felici. Argento ha fatto di meglio.
MEMORABILE: La scena in cui la ragazza è inseguita dal cane.

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Franz 25/10/15 13:28 - 110 commenti

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Decoroso, ma solo per la forma, la fotografia, il "glamour". Non soddisfacente l'intreccio, personaggi superficiali, tensione che latita in tutti gli omicidi, movente degli stessi esilissimo. Abbastanza coraggiosa e innovativa la scelta di collocare la storia nel contemporaneo, in piena luce, questo sì. Giuliano Gemma, a ben vedere, è l'attore migliore (benché doppiato), bravo a rendere l'idea della scoperta sconvolgente dell'ispettore (sconvolgente per lui, non per lo spettatore).
MEMORABILE: Tutte le architetture avveniristiche e minimal (ma opulente al tempo stesso) delle ville e degli appartamenti.

Paulaster 30/10/15 11:47 - 4375 commenti

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Numerosi colpi di scena che man mano tolgono di mezzo il cast servono per tenere alta l’attenzione e riflettere sul colpevole. Positivi anche gli intervalli e gli ottimi flashback, ma forse è la trama nel complesso a difettare. L’idea è di tanti felici momenti singoli e poco scavo nei personaggi. Doppiaggio non esaltante, fotografia negli interni poco efficace e musiche sotto la media. I maschi surclassano le donne, quanto a recitazione.

Andypanda 16/12/15 20:58 - 29 commenti

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Uno dei thriller più riusciti di Dario Argento, per me superiore anche a Profondo rosso. Non importa che la sceneggiatura non sia perfetta e che non tutto torni, lo spettatore rimane comunque avvinto dall’inizio alla fine. Del resto, Argento da sempre dirige i film molto meglio di come li scrive e questo ne è un plastico esempio. Splatter in dosi massicce ma mai gratuito, cast di buon livello e ben diretto, macchina da presa usata magistralmente, tensione alle stelle. Cosa pretendere di più?
MEMORABILE: La ragazza inseguita dal cane.

Minitina80 13/12/15 10:54 - 2976 commenti

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Tra i migliori gialli diretti da Argento; la sceneggiatura funziona ed è sorretta ottimamente da dialoghi non banali. Decisamente violenti, ma ben congegnati gli omicidi con quel fascino macabro che solo il miglior Argento sapeva creare. Particolare la scelta delle luci che illuminano la città di notte donandole uno strano fascino artificiale. Molto efficace il finale, di grande impatto visivo e notevole carica emotiva.

Tojo72 14/06/16 23:27 - 53 commenti

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Chiariamolo subito... Tenebre non è il capolavoro di Dario Argento. Il maestro si è concentrato molto nella direzione dei protagonisti ed è stato molto poco attento alla recitazione dei comprimari, che fanno scadere la qualità totale della pellicola. A parte questa (purtroppo) vistosa lacuna, resta un buon thriller, sebbene parecchio lontano dai classici del decennio precedente. A scapito del titolo è protagonista la luce abbagliante nei delitti, forse più adatta ai gusti dei primi anni '80.
MEMORABILE: Il braccio spruzza-sangue della ex sig.ra Berlusconi; L'omicidio in piazza in pieno giorno.

Rufus68 3/07/16 20:19 - 3819 commenti

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Il film, che risente in parte degli afrori degli anni Ottanta, è in realtà un testamento spirituale. Argento ricapitola il precedente, meraviglioso decennio e si accomiata da esso in modo commovente richiamando attorno a sé un cast eccezionale nella sua forza simbolica. Non conta la trama, l'eccellenza del girato, la forza cruenta delle immagini: da qui (anche da qui: ci sono altri esempi coevi) data il progressivo declino del cinema d'autore; da allora l'Italia languirà in terra mediocritatis, sino all'avvilimento attuale. Ottimi i Goblin.

Vito 9/10/16 08:41 - 695 commenti

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A dispetto del titolo Argento dona a questo thriller una illuminazione fortissima e ambienta l'azione tra i palazzi e le architetture asettiche e moderne dell'Eur. Questo perché le tenebre del titolo sono quelle dei meandri dell'animo umano; è infatti uno dei film più perversi e sadici del regista romano: l'omicidio della cleptomane, quello delle due lesbiche, l'ambiguo flashback del trauma scatenante, l'assassinio come liberazione sessuale. Grande cast: Franciosa, Gemma, la Nicolodi, la Wendel, Saxon, Steiner, la Pieroni, sono tutti ottimi.
MEMORABILE: L'omicidio della Lario.

Almanot 28/12/16 15:50 - 39 commenti

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Ecco il miglior thriller argentiano, nel quale la ferocia dell'assassino del rasoio si inserisce a meraviglia in una trama molto ben costruita. Alcuni ingredienti già sperimentati (il trauma di gioventù, la trasferta del detective, l'uso della mdp), ma il loro insieme non era mai stato tanto efficace. Nella parte femminile del cast un paio di prove lasciano a desiderare, ma si tratta di limiti che pesano poco sull'economia del film. Argento al massimo in fatto di energia e concretezza.

Marcolino1 24/01/17 19:52 - 553 commenti

I gusti di Marcolino1

Il titolo è un ossimoro con la fotografia del film che privilegia il bianco e la luce, teatro di gran parte del body-count. Le tenebre sono i labirinti contorti della mente, tra masochismo feticista e ambiguità sessuale (la Robbins), che disegnano una sceneggiatura ingarbugliata. Originali sono l'autoironia sulla (presunta) misoginia argentiana, la musica synthpop all'avanguardia e lo sbugiardamento di un effetto speciale. La Wendel è perseguitata come nel film di Murgia e la Nicolodi sottotono si riscatta in una sequenza da scream queen encomiabile.
MEMORABILE: Gli omicidi della ladra, delle due amanti e della Lario; La scena con la Robbins sulla spiaggia.

124c 9/04/17 01:28 - 2911 commenti

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Un misterioso assassino ucccide delle ragazze basandosi su di un libro giallo scritto da un autore americano in visita a Roma per promuoverlo. Dario Argento, dopo una felice parentesi horror-splatter, torna al poliziesco a tinte macabre dei suoi esordi affidandosi a un cast italo-americano ben assortito. Perfettamente calato nel ruolo di scrittore di gialli l'attore americano Anthony Franciosa, ottimi i suoi duetti con il poliziotto Giuliano Gemma e con Daria Nicolodi, che qui fa la sua segretaria. Da ricordare le morte di Veronica Lario.

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Magi94 12/09/17 14:10 - 944 commenti

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Anni fa non mi piacque per niente, rivisto ora ho imparato ad apprezzarlo. Argento si concentra ancora sul puro virtuosismo, che aveva già portato nell'horror con Inferno, ma questa volta è aiutato da attori validi, dai Goblin in stato di grazia e da una composizione degli omicidi che è forse la migliore della sua carriera (l'omicidio delle lesbiche è esteticamente estasiante). Certo l'assenza di una trama intrigante smorza tensione e mistero, ma tutto il resto è geniale, con in prima linea la fotografia freddissima e i giochi della mdp.
MEMORABILE: La fotografia glaciale: nel cemento dell'eur, nell'acqua delle piscine, nei vestiti degli attori e perfino nella musica dei Goblin.

Viccrowley 14/12/17 10:08 - 814 commenti

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Basterebbe il pretestuoso segmento con la ragazza inspiegabilmente e fantozzianamente rincorsa dal dobermann per capire che aria si respira nelle tenebre argentiane. Certo, i virtuosismi sono sempre eleganti e gli omicidi magnificamente orchestrati, con punte gore da leccarsi i baffi, ma è tutto il resto a funzionare poco. A partire dalla solita recitazione pessima, con righe di dialogo puerili e alcuni attori al limite del dilettantesco, la storia è un pasticcio poco interessante e con parecchi giri a vuoto che appesantiscono la narrazione. Sopravvalutato.
MEMORABILE: L'omicidio del giornalista e quello della Lario.

Pesten 25/01/18 09:41 - 785 commenti

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Stupendo giallo che Argento personalizza in primis con il suo grandioso stile per le inquadrature e con la ricercatezza del connubio immagini/musica. Il classicismo giallo della storia viene imbastardito da un body count e da una quantità di sangue decisamente atipica che però ben si amalgama con le riprese di Argento, che sfrutta una Roma soleggiata e luminosa come sfondo di una storia violentissima. Poco e niente stona in un lavoro diverso da quelli che lo hanno reso famoso ovunque ma dotato di equal bellezza.
MEMORABILE: L'omicidio di Saxon a Casal Palocco.

Gabigol 13/06/18 07:52 - 569 commenti

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Ottima prova di Argento, regista che nel giallo riesce a dare il meglio di sé. La sceneggiatura, non priva di forzatura per raccordare prima e seconda parte, si fregia di flashback rivelatori e di una violenza squarciante che nasce dall'atavica necessità di metabolizzare un trauma nascosto negli anfratti del passato. Coesistono momenti nonsense di matrice argentiana controbilanciati da inaspettati lampi d'autoironia molto gradevoli. Chiosa rapida sul finale: agghiacciante e indimenticabile.
MEMORABILE: L'infinito inseguimento del cane (trash!); I conturbanti flashback; L'omicidio alla luce del sole di Saxon; Il capitano Germani che si abbassa.

Jena 7/07/18 12:42 - 1547 commenti

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Non si ha più la perfetta geometrica concatenazione thriller di Profondo rosso, né lo spirito magico-visionario di Inferno e Suspiria, eppure è sempre un Argento su alti livelli quello di Tenebre. Cerca di stare maggiormente sul "giallo", e almeno fino a due terzi il mistero intriga non poco (anche se poi ci si arriva...). Non mancano i consueti risvolti splatter soprattutto quando il killer passa dal rasoio all'accetta, talvolta al limite del ridicolo (l'amputazione della Lario con geyser di sangue). Discreto Franciosa, poco diretti gli altri.
MEMORABILE: La lettura del libro all'inizio in puro stile argentiano; L'accetta sul capoccione; La lunga sequenza del dobermann; Il finale.

Alexpi94 7/08/18 02:05 - 186 commenti

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Dopo le (due) precedenti opere orrorifiche Argento torna a dirige un thriller, con risultati davvero sensazionali. Ciò che ne esce è un prodotto ricco di suspense e colpi di scena imprevisti, che fanno di quest'opera una delle più interessanti dell'intera filmografia del regista. Interpretazioni più che accettabili, musiche prepotenti (in pieno stile anni 80) e buon livello estetico accrescono maggiormente il livello del film. Validissimo!

Ira72 12/08/18 18:22 - 1305 commenti

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Un film straordinario, quasi perfetto (negli anni 80 poi!), impregnato del suo stile inconfondibile. Dove persino le forzature hanno un sapore unico e si amalgamano impeccabilmente con le atmosfere ricercate ma veraci e con gli attori dalle interpretazioni candide, quasi ingenue, eppur nel thriller giusto, al momento giusto. La tensione è costante, il ritmo incalzante e l’ironia del “non prendiamoci troppo sul serio” argentiana aleggia nell’aria, rendendo l’insieme scanzonato ma credibile.

Alex1988 10/10/18 17:44 - 728 commenti

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Gli anni Ottanta per Dario Argento hanno segnato la svolta definitiva, nel suo cinema; attraverso l'horror puro, il regista romano ha estremizzato il suo stile. Questa nuova parentesi thriller ne è l'esempio: il grado di "splatter" presente è piuttosto alto. La padronanza nell'uso della macchina da presa è immutata (vedasi il piano sequenza prima del secondo omicidio). Anche le musiche dei Goblin contribuiscono ad accentuare la tensione, seppur non lascino il segno come nei film precedenti. Più che buono.

Siska80 4/04/20 16:40 - 3714 commenti

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La perfezione non esiste, ma Argento ci è andato vicino con questo film in cui tutto risulta consono: cast, musiche, fotografia, sceneggiatura. Non mancano i riferimenti a Schock, l'ultima fatica del maestro Bava (riguarda Steiner) né un finale che è il più bello tra quelli girati dal regista romano. Praticamente impossibile scoprire l'identità dell'assassino. In questa pellicola la paura e la morte si fronteggiano alla luce del sole.
MEMORABILE: Le urla durante i titoli di coda.

Noodles 5/04/20 23:06 - 2196 commenti

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Forse il giallo più efferato e sanguinario di Dario Argento. Ma ciò finisce per essere un'arma a doppio taglio: da una parte infatti abbiamo due grandi colpi di scena, una splendida fotografia, un sapiente uso della luce e dei movimenti di mdp da maestro. Dall'altra una musica ripetitiva, un numero esagerato di omicidi e una quantità di sangue così elevata che alla fine risulta quasi comica. Anche il cast non brilla. La storia invece è buona. Discreto ma poteva essere migliore.

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Maurizio98 23/07/20 01:11 - 30 commenti

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Il gioco dei numeri è matematica applicata al thriller: dodici scene di omicidi con catarsi finale. Un eccellente giallo; rivisto a distanza di anni certifica un valore inalterato, con dettagli magistrali di Argento e la musica dei Goblin che segue l'assassino come ulteriore ombra, in particolare nel duplice omicidio delle due ragazze nel palazzo ultramoderno, con il suono che si arrampica sui muri. Situazioni implicitamente torbide ma nitidissime: l'ambiguità della ragazza della spiaggia, il feticismo, la lolita (Lara Wendel) uccisa in un girone infernale nella notte.

Peter neal 10/11/20 00:44 - 38 commenti

I gusti di Peter neal

Scrittore americano in trasferta a Roma viene perseguitato da un copycat killer che uccide ispirandosi a "Tenebrae", suo ultimo romanzo. Aggiornando la propria classica formula gialla con rimandi a De Palma (che a sua volta citerà questo film) e allo slasher, Argento firma il proprio sottovalutato capolavoro, un concentrato di misoginia, tecnica mai fine a se stessa e tanto sangue. I difetti non mancano, ma è il classico caso in cui a chiudere un occhio e a stare al gioco si ha molto da guadagnare. Perfetta la fotografia di Tovoli ed eccellenti le musiche dei Goblin "in incognito".
MEMORABILE: Il pianosequenza girato con la Louma; I flashback coi dolorosi ricordi; Il brano tratto dal romanzo; La citazione da Conan Doyle; "Lurida pervertita!".

Il ferrini 18/12/20 06:19 - 2337 commenti

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Dopo due film dai risvolti fantastici (Suspiria e Inferno) il regista torna momentaneamente al giallo e il risultato è decisamente buono. Certo la sceneggiatura non è impermeabile (ma raramente lo è con Argento), tuttavia a livello visivo è davvero notevole, soprattutto per ciò che concerne gli omicidi (memorabile quello di Veronica Lario). Originale anche la (doppia) soluzione del caso, con un Gemma genuinamente spiazzato. Musica divenuta iconica, sebbene ogni tanto sparata inopportunamente alta. Non impeccabile ma nell'insieme un buon film.

Fedeerra 21/01/21 04:34 - 770 commenti

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In “Tenebre” l’uomo è asettico e “vittima” dei propri istinti; la donna invece è una creatura sfacciata e ipersessualizzata, visione maschilista in un mondo femmineo e androceo. Argento, con queste premesse, sfodera un iperbole di omicidi tra i suoi più morbosi e sanguinosi. Deliziose le faccette di Saxon, iconica la poco più che comparsata della Pieroni. Eur, complesso architettonico romano, assoluto protagonista.

Daniela 5/04/21 08:15 - 12606 commenti

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Scrittore americano di successo in visita a Roma per promuovere il suo ultimo romanzo si trova impelagato nelle indagini per scoprire il responsabile di una serie di efferati delitti che pare ispirarsi alle sue opere... Dopo alcune fiabe horror, un ritorno al thriller classico con alcuni pregi a livello di messa in scena che non compensano però le lacune della sceneggiatura, i dialoghi forzati,  la fotografia piatta poco suggestiva, il livello della recitazione variante dallo svogliato al pessimo. Nel complesso, un'opera minore che anticipa la successiva involuzione del regista.

Giùan 5/09/21 17:47 - 4528 commenti

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Autentico baccanale di sangue, Tenebre rappresenta il tripudio argentiano più selvaggio e definitivo, un'orgiastica messinscena liberatoria del proprio es cinematografico. Traspare dalla visione quella semplicità primigenia, una quasi sciatta immediatezza narrativa dietro cui non può che celarsi un trasporto totale, profondo e suspirioso. Musica, colori, scenografie si fondono con la mdp in comunione metalinguistica. Non si dimentica nessun volto, neanche uno degli omicidi. Il sangue gronda, il cuore applaude quel che in un film, eliminato l'impossibile, rimane: la catarsi estetica.

Teddy 8/02/22 05:09 - 808 commenti

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Dopo le parentesi occulte Argento affonda nel malessere sessuofobico post seventies distorcendo il lato machista e prevaricatorio del sistema socioculturale. Il film spinge il feticismo oltre il suo lato patologico, amplifica la bellezza figurativa, il senso del macabro e offre un’iperbole di scene madri violentissme. Eva Robins e Ania Pieroni conturbanti presenze.

Ronax 7/05/22 17:38 - 1244 commenti

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Non è più l'Argento delle stelle ma è ancora lontano dalle stalle dei decenni successivi. L'idea di fondo non è certamente originale - l'assassino che si ispira ai delitti di un romanzo - e la sceneggiatura soffre di varie incongruenze, ma a riscattare il film provvedono i virtuosismi della mdp, le invenzioni scenografiche, il clima di tensione montante con un'alta dose di splatter, soprattutto nella versione integrale, e il doppio colpo di scena finale. Gli attori si destreggiano con professionalità, anche se alcuni personaggi sono abbastanza stereotipati. Superbo il cast femminile.
MEMORABILE: Il doberman che insegue la Wendel; L'amputazione del braccio della Lario; Il sotterraneo dell'assassino.

Metakosmos 13/05/22 22:25 - 300 commenti

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Argento ritorna al giallo dopo una parentesi horror e lo fa in grande stile: gli anni Settanta sono finiti e si vede, ma Dario riesce a restituire un'opera nel genere che lo ha reso famoso aggiornandolo al nuovo decennio. Non c'è più l'ambientazione cupa fatta di luoghi oscuri e dimenticati ma anzi (ironicamente in contrasto col titolo) è quasi tutto alla luce del sole e nel mondo della borghesia dei prosperosi anni Ottanta, quasi volesse mostrare il marcio che vi si nasconde sotto, ancora una volta attraverso traumi e morbosità psicoanalitiche. Affascinante quanto violento.
MEMORABILE: L'accattivante tema musicale; I flashback sulla spiaggia; Gli ultimi deliranti quindici minuti; Le urla che continuano anche nei titoli di coda.

MAOraNza 18/05/22 00:16 - 243 commenti

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Una volta stabilito che il cinema di Dario Argento non ha superato la prova del tempo, non si può negare l'impatto e l'imprinting che i suoi film hanno avuto sulle successive generazioni, anche a distanza di quarant'anni. Tenebre è un giallo a tinte splatter, a livello di casting forse il meno fastidioso di tutti i suoi film. Registicamente, Argento osa molto meno che in Suspiria o Profondo rosso e di memorabile rimangono solo alcune bizzarre location dell'EUR. Anche gli effetti speciali mostrano il fianco all'età (Stivaletti arriverà solo con Phenomena).

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Keyser3 8/09/22 23:14 - 444 commenti

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Seppur ancora lontano dalle risibili opere che verranno, "Tenebre" segna comunque un arretramento rispetto ai grandi lavori degli anni '70 di Argento. Il ritorno al thriller puro è in realtà una brutta copia di quel capolavoro che fu Profondo rosso, con tanto di musiche tipicamente Goblin, traumi della giovinezza, omicidi a colpi di rasoio: insomma, tutto il repertorio classico. Purtroppo, tolti Gemma e Franciosa, la recitazione del cast non è all'altezza e gli snodi narrativi non convincono appieno. Finale a sorpresa però riuscito, che contribuisce ad alzare la media.
MEMORABILE: L'omicidio grandguignolesco della Lario.

Magerehein 18/09/22 11:17 - 977 commenti

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L'avvio è solo discreto, così come la prima parte (piatta, escludendo gli omicidi). Il film, tuttavia, migliora notevolmente strada facendo, evolvendo (assieme alla fotografia) in una seconda metà notevole, truculenta e intricata quanto basta (l'identità del killer non è prevedibile). Nessuna interpretazione è particolarmente degna di nota (così come alcuni doppiaggi), quindi la bontà del tutto è merito della regia, che riesce a risolvere il tutto in modo ingegnoso e creativo. Colonna sonora adeguata, finale brutalmente terrifico e spietato. Imperfetto ma impressionante.
MEMORABILE: La musica che accompagna i flashback; La fine della Lario; Il finale.

Occhiandre 29/06/23 17:13 - 153 commenti

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I fan di Dario Argento ameranno scovare una continuità con suoi film precedenti e seguenti, notare sia come il suo stile muti attraverso i decenni e anche come il regista spicchi come osservatore dei dettagli che connotano un'epoca, senza che ciò distolga l'attenzione dalla storia. E' un film con andamento volutamente fluido, come se nulla dovesse catalizzare davvero l'attenzione, in particolare nei dialoghi pieni di frivolezze, finché la furia omicida non si manifesta nelle diverse occasioni, interrompendo il ritmo e risuonando fragorosamente come un'impianto hi-fi a tutto volume.
MEMORABILE: La Pieroni che percorre solitaria il viale verso casa; L'incipit con il ponte anticipa Trauma (Neal in tuta celeste come la balaustra a Minneapolis).

Sonoalcine 2/08/23 15:00 - 184 commenti

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Un bagno di sangue: Dario Argento si sbizzarrisce in omicidi brutali realizzando un thriller crudo e puro, ricco di effetti speciali efficaci e di vorticante macchina da presa. Interessante nella prima parte, la pellicola poi viene appesantita da troppi enigmi e incongruenze di fondo nel corso della seconda parte. Regala comunque alcune sequenze d'impatto registicamente notevoli, aggiungendo anche un tocco di morbosa e insaziabile misoginia.
MEMORABILE: L'omicidio delle lesbiche; Veronica Lario perde un braccio; Anthony Franciosa spunta all'improvviso dietro Giuliano Gemma.
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  • Homevideo Von Leppe • 5/12/21 18:35
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    John trent ebbe a dire:
    E se vi dicessi che il nuovo blu-ray targato Rai.com, integrale, gira a 25 fps ? 
    Quindi sarebbe un dvd?

  • Homevideo John trent • 5/12/21 19:06
    Custode notturno - 526 interventi
    Durata blu-ray RaiCom: 1h 37' 10 '' a 25fps
    (comprende loghi iniziali "RaiCom" e "Titanus" per una durata totale di 24 secondi)

    Durata blu-ray Arrow: 1h 40' 53'' a 24fps
    (senza alcun logo iniziale, parte direttamente il film)

    A voi i commenti.
  • Homevideo John trent • 5/12/21 19:08
    Custode notturno - 526 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    John trent ebbe a dire:
    E se vi dicessi che il nuovo blu-ray targato Rai.com, integrale, gira a 25 fps ? 
    Quindi sarebbe un dvd?

    La durata è quella di un dvd, la qualità video no (almeno questo).

  • Homevideo Von Leppe • 5/12/21 19:15
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    Io ho il blu ray spagnolo che dura 1:41:01 a 24p
  • Curiosità Lucius • 2/12/22 11:49
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio Argentiano Lucius, il biglietto originale giapponese, dell'epoca di uscita del film, con sconto incorporato:

    [img size=200]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/tenne.jpg[/img]
  • Discussione Huck finn • 2/02/23 17:46
    Galoppino - 545 interventi
    Nei titoli di coda è citata l'attrice Monica Maisani:


    Su Wikipedia, sia nella pagina di Rossella Como che in quella del film Midnight blue si legge (senza che siano citate le fonti) che si tratta della figlia della stessa Rossella Como, che compare nel film Midnight blue con il nome d'arte di Monica Como, e che è presente nel nostro database.

    Su IMDb risulta schedata solo per questo film, con il ruolo di "Woman at airport" (e cioè verosimilmente la bionda che fruga nella valigia di Franciosa prima della partenza). Come segnalato da Allan, però, nel recente dossier di "Nocturno" (uscito in occasione del quarantennale del film) si dice che la ragazza col foulard all'aeroporto è interpretata dalla sorella di Michele Soavi. Il confronto fotografico, per quanto non totalmente dirimente, pare comunque coerente con quanto indicato sul dossier:



    Prendendo per buona l'indicazione data da Wikipedia, rimane quindi da trovare la Como/Maisani nel film di Argento. A titolo puramente ipotetico (c'è una somiglianza, ma non ci sono elementi dirimenti) potrebbe trattarsi della donna che si imbatte nel corpo di John Saxon appena accoltellato:

    Ultima modifica: 2/02/23 20:45 da Huck finn
  • Discussione B. Legnani • 2/02/23 21:07
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Allan ebbe a dire:
    Huck finn ebbe a dire:
    Allan ebbe a dire:
    Nel recente dossier di "Nocturno" in occasione del quarantennale del film, che al momento non ho sottomano, mi sembra venga detto che la ragazza col foulard all'aeroporto era la sorella di Michele Soavi.
    Ho modificato il post sopra

    Ok.
    Invece Isabella Amadeo, che Imdb segnala come segretaria di Saxon e che manca tra le facce, è riconoscibile?



    Qui la segnalano a 2'00'' Tenebre Dario Argento 1982 - YouTube 
  • Discussione Huck finn • 3/02/23 11:20
    Galoppino - 545 interventi
    Allan ebbe a dire:
    Un attimo. Nel video linkato  Tenebre Dario Argento 1982 - YouTube la ragazza col foulard è identificata a 2'15'' come Eva Axén...
    A mio parere però non è la Axen. A parte l'impressione generale (che cmq può ingannare) c'è un elemento che secondo me è dirimente: la Axen ha una fossetta sul mento che la donna col foulard non ha:

    Tra l'altro si capisce dalla discussione con un utente nei commenti che chi ha fatto il video non si è basato su alcuna fonte per l'identificazione, ma solo sulla somiglianza. Inoltre la Axen non è citata nei titoli, non c'è su IMDb e fondamentalmente in rete l'ho trovata associata a Tenebre solo qui (ma il post è di settembre 2022 e non è improbabile derivi dalla visione del video stesso)
    Ultima modifica: 3/02/23 11:22 da Huck finn
  • Discussione Allan • 3/02/23 11:38
    Disoccupato - 1325 interventi
    Analisi convincente, Huck.
    Tra l'altro è probabile che quanto riportato sulla Soavi si basi su documenti di lavorazione o comunque fonti di prima mano.
  • Discussione B. Legnani • 3/02/23 14:21
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Huck finn ebbe a dire:
    Nei titoli di coda è citata l'attrice Monica Maisani:


    Su Wikipedia, sia nella pagina di Rossella Como che in quella del film Midnight blue si legge (senza che siano citate le fonti) che si tratta della figlia della stessa Rossella Como, che compare nel film Midnight blue con il nome d'arte di Monica Como, e che è presente nel nostro database.

    Su IMDb risulta schedata solo per questo film, con il ruolo di "Woman at airport" (e cioè verosimilmente la bionda che fruga nella valigia di Franciosa prima della partenza). Come segnalato da Allan, però, nel recente dossier di "Nocturno" (uscito in occasione del quarantennale del film) si dice che la ragazza col foulard all'aeroporto è interpretata dalla sorella di Michele Soavi. Il confronto fotografico, per quanto non totalmente dirimente, pare comunque coerente con quanto indicato sul dossier:



    Prendendo per buona l'indicazione data da Wikipedia, rimane quindi da trovare la Como/Maisani nel film di Argento. A titolo puramente ipotetico (c'è una somiglianza, ma non ci sono elementi dirimenti) potrebbe trattarsi della donna che si imbatte nel corpo di John Saxon appena accoltellato:


    Direi che assomiglia molto a Rossella Como.