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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per chi ama Diego Abatantuono IL RAS DEL QUARTIERE, benché affronti tematiche oramai ricorrenti in tutti i suoi film di quel periodo (è quasi un'estensione del suo personaggio di FICO D'INDIA), rappresenta senz'altro una perla da videoteca, vero e proprio condensato delle migliori battute inventate dal simpaticissimo "terrunciello". Se poi considerate che dietro la macchina da presa siede un certo Carlo Vanzina, allora quasi alle prime armi, e che le musiche del film (tuttora inedite) sono state composte dai celeberrimi Goblin (con il main theme cantato, "Chi ha paura della notte", che è uno splendido inno della Pfm) avrete sicuramente la misura...Leggi tutto della qualità del prodotto, una delle poche commedie "cult" cui l'etichetta non va affatto stretta, per una volta. Oltretutto vi compare anche la coppia Gianni Ansaldi/Isabella Ferrari, la stessa resa indimenticabile da SAPORE DI MARE (sempre di Vanzina, of course) e la fotografia notturna di Luigi Kuveiller (quello di PROFONDO ROSSO, proprio come i Goblin) è non poco suggestiva, solitamente patrimonio di pellicole di ben altre pretese. L'ambientazione underground è efficacissima, ma chi la fa da padrone è ovviamente Diego Abatantuono, vero leone dell'improvvisazione, col suo particolare accento lombardo-pugliese. Se si esclude il finale, forse esageratamente pretenzioso, il film scorre che è un piacere, sorretto da un protagonista capace di un'inventiva straordinaria, che ricorda per certi versi addirittura il Totò degli anni migliori, quanto a spontaneità e verve comica. Bravo anche Mauro di Francesco nella parte di Iena, un po' meno Daniel Stephen (specializzato in postatomici all'italiana) nella parte di Orson, bulletto dalla gesticolazione esasperata.

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Fabbiu 22/02/07 23:03 - 2145 commenti

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Fantastico, epocale e divertentissimo film sottovalutato di Abatantuono. Secondo me è il film dove si impegna di più nel colpire lo spettatore attraverso la sua dialettica piena di citazioni e storpiature, accompagnato da un simpaticissimo Mauro di Francesco che nell'aspetto caricaturizza il Jena Plissken di Fuga da New York. La storia racconta di uno scontro tra bande rivali sullo sfondo di una Milano simile a una New York anni 80. I commenti fuori campo di Abatantuono "voce narrante" sono fenomenali.

Puppigallo 24/04/07 11:51 - 5275 commenti

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Un Abatantuono in grande forma, disturbato però da una serie di personaggi minori, spesso esageratamente macchiettistici (il biondo e la sua banda, la donna del Ras, il fratellino e un po’ anche il batterista, nonostante sia piuttosto simpatico). Bello invece il rapporto tra il Ras e il padre disperato, con scambi molto divertenti e una conseguente indagine esilarante del mitico Abatantuono versione segugio. Segnalo: “Sei buongustaia e ingorda ma ti capisco”, “Io compro e rivendo, ma non avendo comprato niente…”. Bella colonna sonora. Notevole.
MEMORABILE: “Cantante preferito di tua figlia?”. “Boh”. “Derek?”. E aggiunge: “Mica quello che canta - Mi gira intorno tutta la staaanza… cresce la paaanza”.

Pol 20/11/07 20:52 - 589 commenti

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Un film che, forse non a caso, chiude il periodo 'terrunciello' di Abatantuono (o almeno la fase di sfruttamento intensivo del personaggio). Perché dico 'non a caso'? Perché nonostante il film sia divertente, guardando Diego ho la sensazione che quasi si debba sforzare per entrare in un personaggio che forse all'epoca cominciava a stargli stretto. La qualità del film e delle battute aiuta a mascherare questo aspetto, ma la naturalezza di un toro scatenato (I fichissimi) era un'altra cosa.

Markus 14/04/08 14:42 - 3687 commenti

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Girato in una Milano insolitamente non scintillante per essere negli anni ottanta, ma evidentemente non ancora matura per azzardare al “Milanodabere-movies”. “Il Ras del quartiere” è un buon cocktail di generi, tra i quali noto il nascente “giovanilistico” (la Ferrari dà man forte in tal senso!), tracce di “post atomico” con una trama giallesca dotata di una drammaturgia di fondo efficace, il tutto congiunto al filone madre (per altro declinante) del “terrunciello-movies”. Abatantuono è stanco di questo personaggio e a tratti si avverte, ma grazie al suo indiscusso talento camuffa questo malessere. Ottime le musiche, come pure la regia del sempre eccellente Carlo Vanzina.

Galbo 16/04/08 07:21 - 12392 commenti

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Il film è l'ennesima rappresentazione dell'eterna dicotomia tra film e attori, laddove il primo è evidentemente carente da vari punti di vista (è una delle prime regie di Vanzina, peraltro); il secondo (Abatantuono) appare letteralmente esplosivo in un personaggio che gli è cucito addosso e che l'attore milanese sente proprio. Il film si segnala per la buona colonna sonora e la fotografia (una Milano piuttosto nuova per il cinema di quegli anni) non banale.

Ianrufus 21/08/08 16:35 - 139 commenti

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Si era già nella fase in cui andare al cinema e vedere Abatantuono "terrunciello" era cosa da nostalgici (erano passate solo un paio di stagioni da I fichissimi!); per chi assisteva alla parabola discendente (momentanea!) di Abatantuono era una sofferenza e c'era ben poco di cult in tutta l'operazione (il problema era trovare un cinema che lo proiettasse!). Diego sembrava stanco del suo stesso accento e vederlo trasformato in un guerriero della notte col peso corporeo di Aldo Fabrizi, beh...

Undying 18/09/08 17:32 - 3807 commenti

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Divertente commedia, particolarmente riuscita grazie alla ritmata sceneggiatura di Vanzina ed alla simpatica interpretazione di Abatantuono (prima maniera, con parlata alla "terruncello"). Il film, con registro comico, non si tira indietro di fronte ai contenuti, ispirati dal più noto I Guerrieri della Notte, pellicola che sembra avere influenzato, in parte, la dinamica della "rivalità tra bande giovanili". I buoni sentimenti, le gag riuscite e le simpatiche battute restano impresse, aiutate dalla presenza di una gradevole colonna sonora, opera della PFM. Un buon prodotto, da ricordare...

Tomastich 5/07/09 11:11 - 1255 commenti

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I Vanzina captano tutti gli eventi della società degli anni 80: e via di rock adrenalico (ad opera di Claudio Simonetti e la PFM), borchie, chiodi e storie di gang. Divertente capitolo finale del Diego terrunciello, grazie anche a tantissimi comprimari e della sempre bellissima Isabella Ferrari.

Cangaceiro 22/07/09 09:31 - 982 commenti

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Fiasco al botteghino, cult ai giorni nostri; ecco il destino di questo film, in cui i Vanzina prendono a pretesto il delicato tema dei giovani sbandati che scappano di casa, magari per unirsi a qualche banda di bulli. Il piccolo merito è quello di non buttarla sulla facile farsa, inserendo poche gag gratuite in un clima tutt'altro che allegro (eloquente la prova di Lino Troisi in tal senso), sottolineato dalle grevi musiche dei Goblin. Abatantuono riesce lo stesso in certe occasioni ad affondare il colpo con le sue divertenti contorsioni verbali.

Harrys 21/09/09 16:30 - 687 commenti

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Un Guerrieri della Notte all'amatriciana, con una spruzzata de Il Giustiziere della Notte. Il tutto in chiave comica ovviamente, puntando su uno strepitoso Abatantuono: il suo "slang" la fa, come sempre, da padrone; la pellicola si regge interamente sulla sua interpretazione. Azzeccati i comprimari, menzione speciale per il membro della "gang" di Abatantuono che sembra, per stazza, Giancarlo Magalli e non proferisce parola. Da segnalare anche la sequenza in cui il Ras tenta di comprare informazioni dal bidello della scuola della Ferrari. ***1/2

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Daidae 16/01/10 01:14 - 3179 commenti

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Inferiore al bellissimo I fichissimi ma comunque piacevole. Ottimo Abatantuono, bella la Ferrari, bravo Di Mauro e ottimo anche il compianto Lino Troisi. Film che diverte sopratutto nella seconda metà del film. Belle le riprese in Milano notturna, tre pallini pienissimi.

Tarabas 26/08/10 09:53 - 1878 commenti

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Abatantuono, il Mad Max di Lorenteggio, alla ricerca di Isabella Ferrari, scappata di casa con il sosia di Enrico Ruggeri biondo dei tempi dei Decibel. Strampalata derivazione meneghino/abatantuonesca dei vari Guerrieri etc. con Diego che rifà il Toro Scatenato dei Fichissimi con una patina seriosa che lo rende ancora più divertente, se possibile. Di Francesco "omaggia" Kurt Russell. I fans (me incluso) ridono, ma il brodo è annacquatissimo. Classico film che si gode meglio visto a spezzoni su Youtube.

B. Legnani 24/09/10 00:12 - 5532 commenti

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Terribile vanzinata, recitata, con poche esclusioni, in maniera tremenda, con sceneggiatura ricchissima di vuoti, e come soluzioni narrative e come umorismo. Si salva il dialogo Abatantuono-Troisi in automobile, ma tutto il resto non funziona. Battute prevedibili, giochi verbali nettamente inferiori al solito. Pessimo.
MEMORABILE: Le gambe della Ferrari.

Enzus79 26/04/11 16:41 - 2896 commenti

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Nonostante sia un film di Carlo Vanzina e nonostante abbia una miriade di difetti, Il ras del quartiere mi ha divertito alla grande. Diego Abatantuono sorregge benissimo la storia con le sue battute da "terrunciello". Belle le musiche dei Goblin.

Mark70 9/09/11 19:48 - 118 commenti

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Non si potrà mai dire abbastanza male del vizio dei produttori italiani di sfruttare un attore oltre ogni limite: ma come, hai tra le mani un personaggio che ha uno strepitoso successo e tu, invece di coltivarlo e valorizzarlo, fai una serie di film uno più brutto dell'altro per monetizzare subito il successo? E' il caso di questo Ras, filmetto piuttosto brutto fatto con quattro soldi e mediocri caratteristi per spremere fino all'ultimo il personaggio del "terrunciello". Qui non ci sono nemmeno le quattro o cinque battute che salvano Attila. Brutto.

Deepred89 29/08/12 20:39 - 3706 commenti

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Continua il discorso di Vanzina sulla Milano non da bere, quella notturna, tutta violenza e piccoli gruppi criminali. Il registro (come nel precedente I fichissimi) è ovviamente quello della commedia, con una storiella peraltro abbastanza piacevole e un Abatantuono in gran spolvero, ma la cupa fotografia e le musiche rock dei Goblin (non esaltanti, va detto) non fanno che confermare l'atmosfera desolata. Il film comunque scorre bene e qualche risata la regala, pur non rivelandosi né geniale né originale. Discreto.

Disorder 7/01/13 22:51 - 1416 commenti

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Ennesima variazione sul tema del “terrunciello”, calato questa volta in uno strano contesto metropolitano alla Guerrieri della notte. Il personaggio di Abatantuono è sempre simpatico e la sua performance degna di nota, ma la sceneggiatura (col “Ras” che si improvvisa detective per ritrovare una ragazza scomparsa!) è davvero fra le più improbabili mai viste. Il film funziona a fasi altrene, con buone battute a cui seguono momenti di di stallo. Buone le musiche e interessante la fotografia notturna di Milano. Simpatico e nulla più.

Herrkinski 7/12/13 01:27 - 8112 commenti

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Un Abatantuono-terrunciello in parabola discendente (di lì a breve avrebbe approdato a lidi più autoriali), all'apparenza non troppo convinto di quello che sta facendo e pure un po' troppo addomesticato; questa è l'impressione che mi ha dato il suo Ras, rispetto a un lavoro come I Fichissimi ad esempio. Detto questo, il film strappa qualche sorriso, pur senza battute realmente memorabili; discreti il resto del cast e la regia, aiutati da una buona fotografia notturna e da belle musiche dei Goblin (più il fantastico tema iniziale della PFM).

Ultimo 8/01/15 10:53 - 1655 commenti

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Ottimo film di Carlo Vanzina, con un Abatantuono ancora bravissimo nel suo ruolo del "terrunciello". Questa volta il regista ambienta la vicenda in una Milano periferica, cupa e tenebrosa, ove il "ras" se la deve vedere con diversi problemi, tra cui la lotta con i clan rivali. Il film è notevole, specie per la perfetta sintonia tra Diego e Lino Troisi, il padre della ragazza scomparsa (interpretata da una giovanissima Isabella Ferrari); manca qualcosa nel rapporto con gli altri personaggi, talvolta superflui.
MEMORABILE: Abatantuono con il bidello a scuola (risate assicurate); Le musiche dei Goblin.

Homesick 9/05/15 16:44 - 5737 commenti

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Prima di farsi dare una ripulita da Pupi Avati, Abatantuono spreme le ultime gocce dal suo "terrunciello", che Vanzina impegna in un'avventura movimentata e spassosa nella Milano notturna delle bande rivali, facendo il verso a Hill e Carpenter. La sceneggiatura è funzione dello slang torrenziale e stravagante del Nostro, e il siparietto con Cajafa bidello furbastro ricorda i migliori sketch delle commedie di Totò. Come spesso succedeva nelle commedie giovanilistiche degli anni Ottanta, molti sono i riferimenti a programmi tv di quell'epoca. Dozzinali le musiche rock dei Goblin.
MEMORABILE: Il duetto a scuola tra Abatantuono e Cajafa.

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Trivex 17/06/15 08:50 - 1744 commenti

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Carlo Vanzina fa muovere bene i suoi attori in una Milano disegnata scura e poco ospitale, nonostante il carattere della storia. Ci sono azzeccati sottofondi sociali e psicologici che, seppur trattati in modo scanzonato, si avvertono sensibilmente. E poi c'è il grande Abatantuono dei tempi migliori, coi i suoi "potentissimi" dialoghi; il batterista/chitarrista "Jena" Di Francesco; la bella Isabella (anche se un po' ferma nell'interpretazione); il padre disperato e tutti gli amici/nemici della notte che davvero in alcuni momenti sembra faccia (quasi) paura!
MEMORABILE: "Jena, che tipo ninja mette Ko i rivali del Ras"; La violenta scazzottata e il finale, quasi da lacrima-movie".

Nando 14/04/16 11:23 - 3814 commenti

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Un Abatantuono prima maniera in una pellicola vanziniana non propriamente esaltante. La parte del leone la interpreta Diego, che propone uno slang inarrivabile fatto di battute e situazioni molto divertenti. Per il resto, a parte l'efebica bellezza della Ferrari, c'è poco altro da segnalare. Monolitico il capo della gang avversaria e noiosissima la presenza dell'inutile Di Francesco.

Jurgen77 15/04/16 16:59 - 629 commenti

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Tipica commedia di Vanzina & Abatantuono ambientata nella "Milano da bere" degli anni 80. Il film è la copia in versione comica dei Guerrieri della notte con gli interventi dell'Abatantuono baffoni e giubbino di pelle dei tempi d'oro. Spicca una splendida e giovanissima Isabella Ferrari. Comicità abbastanza convenzionale. Ottime invece le ambientazioni in una Milano "dark".

Maxx g 20/11/16 20:34 - 635 commenti

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Film che sembra cucito su misura per Abatantuono "terrunciello", è una chiara dimostrazione delle tendenze (e delle paure) degli anni '80. L'attore milanese giganteggia, tanto che la sua spalla occasionale Mauro Di Francesco può fare ben poco. La Ferrari è in parte (e bellissima) e i comprimari cercano di fare quel che devono. Divertente il duetto col bidello a scuola.

Paulaster 26/01/17 10:17 - 4419 commenti

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In un’ambientazione notturna in stile Cruising (con le debitissime distanze) si sviluppa la vicenda di una fuga da casa. Sceneggiatura minima, con soluzione abbastanza gratuita, salvata da un'eccellente fotografia e dai costumi punk o con trucco alla Kiss. Abatantuono ha qualche buona battuta ma la parlata da terrunciello alla lunga stanca (per non parlare di Di Francesco che sillaba al contrario). Si apprezza qualche nota musicale degna dei Goblin ma è meglio la canzone della PFM.
MEMORABILE: "Cerca di arrivare incolume al suicidio".

Rambo90 5/10/17 01:11 - 7697 commenti

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Abatantuono terrunciello in versione bullo dal cuore d'oro, con una strizzata d'occhio a Bud Spencer (numerose le scazzottate) e una serie di rimandi ai postatomici (stranieri e nostrani). Si ride abbastanza, perché la verve del protagonista è ai massimi livelli, ma la trama è davvero poca cosa, giusto un pretesto per una serie di battute e situazioni. Funziona Di Francesco come parodia di Kurt Russell, un po' meno la Ferrari figlia ribella. Vedibile.

Lupus73 30/01/20 14:35 - 1494 commenti

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Abatantuono ancora capobanda come negli ottimi Fico d'India e I fichissimi, ma stavolta star assoluta, con la (sua) voce narrante e alla ricerca di Isabella Ferrari scomparsa in una farsa simil Guerrieri della notte/Fuga da New York. Alcune trovate/battute azzeccate ci sono, ma il suo personaggio molto caricato rischia di diventare stopposo, soprattutto se manca una spalla degna (che non è Di Francesco/Jena Plissken dei poveri). Persino Totò si avvaleva di ottime spalle (De Filippo, Taranto). Fiacco, blando, sfilacciato e sottotono.

Androv 30/09/22 11:31 - 195 commenti

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Un film perso in lungaggini verbali quasi sempre inutili, personaggi di contorno insopportabili (Di Francesco) e una storia fiacca con quasi zero gag. Molto bella la fotografia notturna e funzionali le musiche. Bravi Diego e Lino Troisi. Purtroppo il terrunciello è come un buon piatto dal sapore intenso: l'eccesso produce effetti negativi e dopo poco ci si stufa delle sue elucubrazioni. Troppa poca carne al fuoco. Gang rivali vestite malissimo, più per un défilé che per una lotta da strada. Dimenticabile.

Danilo80 14/06/23 15:11 - 11 commenti

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Non è nulla di "eccezzziunale", ma la storia, l'ambientazione e i personaggi danno l’effetto lievemente nostalgico di una Milano dark primi anni 80. Diego spadroneggia con battute e giochi di parole, alcune forse ingenue e banali ma altre veramente divertenti e ricercate che vanno a compensare la puerilità delle prime. Cinque minuti in meno nella parte finale non avrebbero guastato. Musiche ineccepibili e intro che spacca fin da subito.
MEMORABILE: La ragazza al ras: "Il babbo come sta?" e lui: "Il babbo come sta? Ho visto babbi stare meglio, Babbo Natale per esempio sta molto meglio!"

Noodles 10/01/24 13:56 - 2228 commenti

I gusti di Noodles

Mediocrissima pellicola targata Abatantuono, consigliata solamente agli appassionati del personaggio del terrunciello, perché qui veramente non c'è altro. Ed essendo l'unica trovata del film, se non si ama Diego Abatantuono il tutto diventa noioso e fastidioso. Pochissimi i momenti degni di nota, trama risibile e battute risapute o che non fanno minimamente ridere. E anche l'ambientazione milanese degli '80 stavolta non convince. Cast impegnato a forzare la cadenza milanese più che a recitare bene. In mezzo al buio, la colonna sonora firmata Goblin-PFM, unica luce in un film inutile.

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  • Musiche Zender • 17/06/15 08:51
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, il pezzo è meraviglioso però stava già nel disco "Come ti va in riva alla città", che la Pfm aveva fatto uscire due anni prima. La musica inedita scritta per il film è invece quella - altrettanto bella - dei Goblin (in formazione rimaneggiatissima, con il solo Pignatelli della formazione sotrica), che purtroppo è tuttora inedita nel senso che il disco non è mai uscito, né in lp (anche se in realtà qualcuno lo cita come Cinevox 1983, mah) né in cd...
  • Musiche Trivex • 17/06/15 08:56
    Archivista in seconda - 1317 interventi
    Infatti il video è del 1981.

    La musica dei Goblin è apprezzabile, ma un po' poco in evidenza.
    L'avrei resa più "protagonista".

    Ecco qui un "assaggio"..

    https://www.youtube.com/watch?v=NgQg4cDjQmo
    Ultima modifica: 17/06/15 09:27 da Trivex
  • Curiosità Zender • 9/06/16 16:47
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Musiche Huck finn • 12/10/19 10:56
    Galoppino - 554 interventi
    Il malinconico main theme dei Goblin
    Ultima modifica: 1/06/20 19:31 da Huck finn
  • Musiche Zender • 12/10/19 18:23
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, è taroccato però, non quello originale :)
  • Discussione Ruber • 14/10/19 17:24
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Non ho mai capito come mai Abatantuono smise con questo film il suo personaggio del terruncello, siamo solo nel 1983 e poteva ancora a mio giudizio dare altre performances divertenti. In un intervista (credo a Stracult ma non sono sicuro) Diego aveva detto che gli sembrava giusto smettere con quel personaggio che seppur gli aveva portato tanta fortuna e notorietà, e che lo lanciò nel olimpo del cinema italiano dei grandi registi, sentiva che ormai era finito e non poteva dare di piu di quello che gia aveva dato, e che il suo tempo era scaduto, il cinema cambiava e lui voleva cimen tarsi in altre storie 8cosa che poi ha fatto benissimo egli anni a seguire con i vari Avati e Salvatores. In questo senso Diego e stato un veggente nel capire che quel periodo da li a poco stava finendo, e quindi a differenza di altri (vadasi Alvaro Vitali ma potrei citarne altri) ha fatto il salto di qualità e gli è andata molto bene, capendo che bisognava far altro. Chi invece come scrivevo sopra, ha continuato a voler ostinatamente fare lo stesso personaggio, ha poi avuto enormi difficoltà e in casi non rari e sparito.
  • Discussione Zender • 14/10/19 18:33
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Fu l'insuccesso piuttosto clamoroso di Attila ad affossare il personaggio, ho sempre letto. Questo film fu fatto per onorare un contratto, ma il personaggio - a detta di molti (ai quali non appartengo di certo) - era ormai finito. Oggettivamente aveva un tantino inflazionato il mercato, col suo personaggio.
  • Discussione Ruber • 15/10/19 00:45
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Si certo i flop al botteghino di Attila, fece indurre il personaggio a fine piu veloce, e anxhe il Ras non fu da meno come flop, segno che apunto il personaggio era ormai consumato. Im questo i Vanzina e lo stesso Diego furono bravi nel capire i gusti del pubblico e a cambiare totalmente repertorio negli anni a venire. Tuttavia entrambi i film, e sopratutto Attila in anni recenti è stato molto rivalutato, come è giusto che sia, perchè a me sinceramente Attila none mai dispiaciuto, anzi.
  • Discussione Zender • 15/10/19 07:26
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Non posso che concordare, io adoro entrambi i film :)
  • Musiche Markus • 16/10/19 15:03
    Scrivano - 4775 interventi
    Eh sì, 'na taroccata mica da ridere! Apprezzo l'impegno dell'esecutore, ma con i sinth dell'epoca non si scherza ;-).