The lady Hermit - Film (1971)

The lady Hermit

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/07/10 DAL BENEMERITO R.F.E.
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R.f.e. 5/07/10 13:17 - 816 commenti

I gusti di R.f.e.

Fra tutti i wuxiapian imperniati su una spadaccina vendicativa, questo è uno dei miei preferiti. Il regista de La ghigliottina volante e la splendida Cheng Pei-Pei - già vista in "Le implacabili lame di rondine d'oro" di King Hu e nel suo straordinario sequel firmato Chang Cheh, Golden Swallow - ci regalano un piccolo cult-movie difficilmente dimenticabile. Cheng è bellissima e altera, elegante, micidiale con la spada, ma anche femminile e solo apparentemente algida. Bene se la cava anche Shih Szu (La leggenda dei 7 vampiri d'oro).

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  • Curiosità R.f.e. • 5/07/10 09:18
    Fotocopista - 826 interventi
    Ho Meng Hua ci parla di The Lady Hermit

    [...] Con il kung-fu una donna piccolina può mandare a gambe all'aria un gigante. Senza perdere nulla della sua grazia, della sua dolcezza, anzi rendendola più conturbante.

    Così, quando Cheng Pei-Pei, cioè l'attrice migliore che il cinema hongkonghese abbia mai avuto, mi chiese di prepararle un buon film, io pensai a un soggetto dove il cavaliere invincibile fosse lei. Poi lo proposi a Run Run Shaw che ne fu entusiasta: nel cinema e nel teatro cinese, il protagonista principale è sempre stato una donna.

    Chiamai quel film Lady Hermit e dipinsi un personaggio completamente diverso dall'amazzone o dalla virago. Dipinsi una donna che s'innamora, che soffre, che ricama fiori delicatissimi, che accarezza dolcemente il suo gatto, che sorride con civetteria all'uomo che ama. Poi sradica alberi, trasporta i tronchi sulle spalle e si costruisce una casa, affronta da sola cento mascalzoni armati fino ai denti, distrugge e ammazza il Cattivo Principale.

    Beh, credo che ne sia uscito un personaggio squisito, soprattutto grazie a Cheng Pei-Pei, che è una grande ballerina e che nel kung-fu è riuscita a mettere l'eleganza che il kung-fu deve avere. I suoi balzi son voli d'angelo. Le sue capriole sono tenerezze di un gatto. E, quando usa la spada tranciando teste e piedi, sembra una dea vendicatrice [...]


    Intervista a Ho Meng-Hua tratta da La lotta che uccide (a cura di Oriana Fallaci), in "Europeo", n. 32 (IV bim.), 9 agosto 1973, pag. 33
  • Curiosità R.f.e. • 5/07/10 10:06
    Fotocopista - 826 interventi
    Purtroppo inedito in Italia, il film è stato invece uno dei primissimi d'arti marziali "made in Hong Kong" ad uscire in Francia, col titolo Les Griffes de Jade (seguito subito dopo da Mani di ferro e Dopo l'urlo, un uragano di violenza).
  • Discussione 124c • 5/07/10 11:39
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    Purtroppo inedito in Italia, il film è stato invece uno dei primissimi d'arti marziali "made in Hong Kong" ad uscire in Francia, col titolo Les Griffes de Jade (seguito subito dopo da Mani di ferro e Dopo l'urlo, un uragano di violenza).

    Interessante.
  • Discussione Herrkinski • 5/07/10 21:17
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Grazie della segnalazione, vedrò di recuperarlo!
  • Curiosità Ciavazzaro • 6/07/10 20:45
    Scrivano - 5591 interventi
    Ottima intervista,bravo r.f.e per il lavoro di sintesi
  • Discussione R.f.e. • 8/07/10 08:41
    Fotocopista - 826 interventi
    Zender, ti dispiace fare una piccolissima modifica al titolo del film? Ho notato di avere scritto lady con la "l" minuscola. e così appare ovunque con 'sta "l" minuscola. Me la metti maiuscola...? Grazie.
  • Discussione Zender • 8/07/10 08:44
    Capo scrivano - 47787 interventi
    In realtà l'errore è mio, R.f.e. I titoli li mettiamo sempre con le minuscole tranne quando sono nomi propri. Come mai dici che vorresti la "l" maiuscola?
  • Discussione R.f.e. • 8/07/10 10:04
    Fotocopista - 826 interventi
    Perché nel titolo originale in inglese così è scritto...
    Ultima modifica: 8/07/10 10:04 da R.f.e.
  • Discussione Zender • 8/07/10 11:55
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Esatto, la differenza sta sempre in questo: gli inglesi mettono sempre ogni iniziale di parola in maiuscolo, nei titoli, noi proprio no. La voce che noi intendiamo per titolo è il titolo italiano, per cui abbiamo sempre considerato i titoli principali come scritti all'italiana, anche se magari in Italia non sono mai usciti.