Accattivante film di avventura, scanzonato, sobrio nella realizzazione, con belle scenografie e movimentato nel ritmo. Alterna momenti goliardici, quasi circensi, ad altri vicini allo spettacolare. Anche se di breve durata, è denso di avvenimenti e condensa tutti gli elementi necessari per essere definito un piccolo classico. Da segnalare la scena in cui Virginia Mayo si lava le gambe in riva al lago. ***
MEMORABILE: “La civiltà consiste nel fare cose naturali in modo innaturale”.
Classica avventura anni '50, sulla scia del personaggio di Robin Hood, questo film di Tourneur è molto semplice e sbrigativo. Tuttavia è piacevole e divertente anche se molto hollywoodiano (scenografie comprese). Nota di merito per le acrobazie di Lancaster e Cravet che rivedremo successivamente ne Il corsaro dell'isola verde.
Film che ha tutte le caratteristiche per entrare in una speciale categoria nel cuore dello spettatore: il tono scanzonato lo rende gradevole inducendo al sorriso, pur mantenendo intatto il piglio avventuriero e giocoso. Altra ottima prova di Lancaster, qui affiancato da Nick Cravet (che ritroverà due anni dopo ne Il corsaro dell'isola verde), avendo così modo di riprendere in maniera efficace quell'arte circense che lo aveva lanciato. La durata non eccessiva e l'assenza di punti morti rendono il film molto compatto. Ottimo il resto del cast.
Un canovaccio alla Robin Hood reso originale dall'ambientazione lombarda (ricostruita riciclando la Sherwood di Eroll Flynn) e dalla figura del granduca voltagabbana (che rende la vicenda un po' meno prevedibile). La trama, per quanto semplice, è narrata col massimo ritmo, la messa in scena è colorata e fantasiosa e le acrobazie di Lancaster e Cravat aggiungono comicità all'azione. È il cinema d'avventura che fu: garbato, ironico, fantasioso, per famiglie. Da riscoprire come una boccata d'aria fresca nell'epoca del Trono di spade.
MEMORABILE: Virginia Mayo che si lava le gambe in riva al laghetto; Le acrobazie di Lancaster e Cravat
Avventure in technicolor per il cacciatore lombardo Dardo che, tradito dalla moglie che si è messa con un conte tedesco, guida la rivolta dei tartassati valligiani contro l'oppressore straniero e, en passant, conquista pure una leggiadra gentildonna. Godibile soprattutto per fotografia e musiche ma non trascinante ed irresistibile come sarà invece pochi anni dopo nello stesso registro scanzonato Il corsaro dell'isola verde, sempre con la coppia acrobatica formata da Lancaster, bello come il sole, e Cravat, muto per necessità (aveva un accento troppo marcato).
Nick Cravat HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàDaniela • 25/07/16 03:45 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Cravat e Lancaster, diventati amici in gioventù, nei primi anni Trenta costituirono un circo acrobatico, lavorando poi in vari spettacoli circensi e vaudeville fino al 1939, quando un infortunio ad una mano costrinse Lancaster a cambiare mestiere.
Raggiunto il successo nel cinema, Lancaster ha voluto accanto a sé l'amico in nove film. fra cui il più famoso è Il corsaro dell'isola verde. In questi ed in altri ruoli cinematografici e televisivi, Cravat ha interpretato generalmente personaggi muti.
Questo perché il suo forte accento di Brooklyn lo avrebbe reso poco credibile nei ruoli avventurosi che era chiamato a ricoprire.
Cravat ha avuto anche un ruolo, non accreditato ma decisivo, in uno dei più noti ed amati episodi della serie classica de I confini della realtà: era il "gremlin" sull'ala dell'aereo che terrorizzava William Shatner in Nightmare at 20,000 Feet.