L'enchanteur Alcofrisbas - Corto (1903)

Ritorna dopo Le monstre il tema del tentativo di riportare in vita l'amata. Qui abbiamo un mago che conduce l'innamorato nelle grotte dove avviene il miracolo, ma dove accadono altri misteriosi eventi, fino all'arrivo a una cascata dove compaiono fantasmi demoniaci. Trama complessa, e non sempre facilmente leggibile, per questo cortometraggio, che riserva oltre ai soliti trucchi una cascata d'acqua, per la verità non così emozionante, e un bel primo piano. Ma il film rimane su un livello piuttosto mediocre.

Alcofrisbas non dimostra di essere un tipo molto affidabile e a farne le spese sarà un giovanotto, illusosi di aver ritrovato la fanciulla amata. Méliès ce la mette tutta a rendere il protagonista perfido e ci riesce alla perfezione. Del resto, per lui, l'arte dell'inganno è un gioco da ragazzi.

Complicatissimo cortometraggio di Georges Méliès, piuttosto confuso, non troppo comprensibile, peraltro basato su effetti speciali risaputi, che non si inquadrano neppure benissimo nell'ambientazione, che si direbbe infernale o giù di lì. Il Maestro ha fatto senz'altro di meglio, e non di rado.

In un'oscura grotta si ritrovano un vecchio stregone dal nome bislacco e un principe vestito come Zurlì (con tanto di ridicola calzamaglia), nel tentativo del primo di riportare in vita l'amata del secondo. Cortometraggio non particolarmente memorabile nel quale Méliès si cimenta nei trucchi e nelle illusioni che lo hanno reso celebre, senza nulla di particolarmente originale e memorabile. Il finale, con fantasmatiche figure, è alquanto confuso.