Skippato l'incipit decorato "a fantasy" in cui fa capolino la temibile deriva "emo" tanto cara ai giovani extra-dark ma dal cuore-di-panna. Pur se il kit attoriale di Jim Sturgess consta di un'unica espressione (che non si capisce bene se stia ridendo o siano i boxer ad andargli terribilmente stretti) questo Heartless è una gradita improvvisata. E non può non esserlo un film targato fifteen-something che snocciola bestemmioni peggio di mio zio Antonio al derby, in cui timorati (di Satana?) rapiscono gigolò e gli sradicano il cuore con nonchalance. Un horroretto irregolare perciò assai gradito.
Horror (?) singolare, crudo ma concettoso, ad alta densità di temi e di immaginario. Un lavoro originale e coraggioso, benchè non privo di difetti: dalla poca espressività del protagonista, al ritmo zoppicante, all'eccessiva lunghezza (110 minuti). Eppure, questa surreale favola faustiana non manca di suggestioni, e nemmeno, a suo modo, di struggente poesia. Non batte, insomma, le solite strade, e per questo merita un mezzo pallino di bonus.
Davvero interessante questa rivisitazione moderna e singolare del famoso mito del "patto col diavolo". Se buona parte della storia si basa sul suddetto tema, con ampie ed originali modifiche ed innovazioni, riesce addirittura a sorprendere e ad alzare il giudizio l'intera parte finale, che tocca lidi metafisici e riesce a sprigionare qualche riflessione nello spettatore. Non manca qualche dettaglio cruento ben realizzato, ma a colpire è l'atmosfera nichilista e priva di speranza, la visione di un mondo dove l'unica felicità rimane nella morte.
Certo, Riflessi sulla pelle era frutto di un irripetibile stato di grazia: ma il cinema di Ridley, anche nelle più fumose derive lynchiane, rimane difforme, fiabesco, carico di complessità, animato da un afflato perturbante. In Heartless l'orrore è ancora generato dalla metabolizzazione del dolore e della violenza, dallo scontro con un mondo che rigetta i "diversi". Alcune scelte sono infelici (i rari affondi splatter, gli eccessi di lirismo) altre al limite del trash (la bimba indiana) ma la densità narrativa è rara, e l'interiorità del protagonista - Sturgess, bella faccia - avvince.
Rivisitazione intimista e dolorosa del mito di Faust, sbattuta come una nave alla deriva tra demoni collettivi e demoni personali, quasi trasfigurata in un’effigie della nostra esistenza talmente pessimista e senza speranza da lasciare come uniche soluzioni i sogni e le irrealtà. Bravo Ridley: il film colpisce dentro, Sturgess sembra nato per il ruolo e le grigie location diventano complementari tatuaggi dell’anima. Merita più della fama di cui attualmente gode.
Grottesco scomodare il grande precedente letterario per giustificare un'esile trama che subito vira verso il banale e l'ultra-prevedibile. Accordarsi col demonio per una correzione estetica (cruccio del giovane protagonista) è assai misera cosa rispetto alle tragiche conseguenze promesse e purtroppo mantenute. Unico elemento di interesse, l'ambientazione urbana di periferia e la cura maniacale per le luci (da videoclip). Si assiste senza coinvolgimento alla sequela di violenza demoniaca, tra squartamenti e molotov. Sfiora il ridicolo.
MEMORABILE: Le 'mascher dei demoni; La lagnosa bimba in sari; L'inespressività totale di Sturgess.
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Non so cosa ne pensino gli altri davinottici che l'hanno visionato ma "Fantastico" non è proprio il suo genere: sta più dalle parti dell'horror/dramma/thriller... Propenderei per il thriller, facendo una media...
Davvero di difficile catalogazione.
Premetto che adoro tale genere di pellicole, capaci di muovere passi discontinui tra realtà e incubo, presente cogente e immaginario mentale.
Premetto ancora che mi sono sentito spesso trainato da emozioni fortissime che mi hanno riportato a un altro personal cult come S.Darko, che so essere piaciuto a pochi.
Tutto ciò premesso, propendo per l'horror come categoria, se proprio la si deve dare.
Da intendersi, naturalmente, nell'accezione più lata del termine.
Mco
SPOILER
per dare corpo alle visioni psicotiche del protagonista: è un suo modo di elaborare il dolore e nel finale Ridley è abbastanza chiaro
FINE SPOILER
Ciò detto anch'io amo questo genere di ibridazioni: non ho visto S.Darko ma a me ha ricordato proprio Donnie Darko e alcuni film di Araki...
DiscussioneZender • 12/05/12 16:34 Capo scrivano - 47798 interventi
Passiamo a thriller allora. Anche se in questo caso il genere conta poco, tutto sommato. Ci sono generi come il fantastico che non hanno confini labili, e anche il thriller a ben vedere... Sono troppi i film che sfuggono a una così semplice catalogazione, film a cui potresti assegnare 4 generi diversi e insieme nessuno di essi. Comunque ok, mettiamo thriller.
SPOILER
tutto il "fantastico" alla fine viene proprio negato, un po' come ne L'uomo senza sonno che nessuno definirebbe horror o fantastico
FINE SPOILER
Spesso la filologia è soggettiva ma val sempre bene ricordare che, se si vuole parlare formalmente di generi, il fantastico è la scaturigine del restante.
Pertanto esso sta all'horror, al fantasy, alla fantascienza e ad altri derivati come il genus alla specie.
Ad esempio, al fine di evitare tautologie o difficoltà selettive e tassonomiche, nei miei scritti non amo giammai definire un genere in quanto tale.
Amo, al contrario, lasciare che ciascun soggetto ne dia la propria soggettiva.
Naturalmente, per restare al caso in esame, a domanda specifica rispondo horror come sopra argomentato, ma ci stanno anche tutte le considerazioni supra esposte.
Mco
DiscussioneZender • 13/05/12 08:22 Capo scrivano - 47798 interventi
Concordo con Mco. Il problema, Rebis, è che talvolta, volendo esser precisi col genere, si rischia davvero di spoilerare, per cui in fondo meglio fingere di "non capire" il finale che rovinare la sorpresa, no? E un tema complesso, in effetti. Purtroppo non avendo visto il film non posso parlarne a ragion veduta.
DiscussioneGreymouser • 13/05/12 13:46 Call center Davinotti - 561 interventi
Secondo me, la questione se Heartless sia horror o meno è parecchio sfumata, e propenderei per catalogarlo (ricordando che ogni catalogazione è puramente empirica e lascia il tempo che trova) come horror, perchè di horror possiede tutti gli stilemi tipici (e concordo anche con MCO che comunque ci troviamo dalle parti del più ampio genere fantastico).
Del resto, si contano a migliaia i titoli che vengono classificati (non solo da questo sito, ovvio) come horror, pur non contenendo nessun elemento soprannaturale. La stretta identificazione horror=soprannaturale, infatti, rischierebbe di portare completamente fuori strada. Sugli esatti parametri di cosa sia l'horror, la questione è lunga e complessa. Per cui mi fermo qui: in fondo è domenica :)
Sono d'accordo: il fantastico è la matrice dell'horror, del fantasy e della fantascienza. Ma non del thriller, che ha la sua matrice, probabilmente, nel giallo... E non è detto che l'horror debba per forza avere connotazioni sovrannaturali. Ok, non se ne esce, e l'unanimità è un'utopia... e forse Ridley quando l'ha girato non si è nemmeno chiesto da che parte volesse stare. Il problema però è il seguente: se guardo Heartless aspettandomi di vedere un horror potrei rimanere molto deluso o non apprezzarne la natura ibrida, oppure potrei decidere di non vederlo perché il genere - troppo estremo - non mi interessa. Il thriller invece è (diventato) un genere contenitore che può mettere insieme spettatori e aspettative diverse, un compromesso... Ma forse è un'utopia anche questa :) Fate vobis