La cardeuse de matelas - Corto (1906)

Sapore burlesque per questo corto: un vagabondo dalla maschera clownesca si rifugia e si addormenta dentro la fodera di un materasso lasciato fuori dalla bottega. Quando la materassaia ricuce la fodera, il vagabondo si risveglia e, come materasso semovente, getta lo scompiglio in una vineria! Tutti fuggono terrorizzati, e il clown vagabondo ne approfitta per... servirsi da solo! Situazioni demenziali e ritmo veloce da slap-stick comedy!

Un barbone finisce in un materasso che viene poi cucito, e da lì dentro spaventa tutti. Si inizia con il bello scorcio scenografico della strada, si prosegue con l'apparizione del vagabondo pre-chapliniano (molto bravo) e con la divertente scenetta della cucitura, si arriva alla caciaronata buffa dell'osteria in cui piomba il poveraccio, e si conclude con una lunga sequenza in mezzobusto a fondo nero in cui il barbone fa il brindisi al pubblico riprendendo l'idea filmica di Porter. Un piacevolissimo corto, ricco di inventiva e senso del comico.

Divertentissimo corto di Méliès. Questa volta il protagonista è un barbone avvinazzato che suo malgrado decide di concedersi un riposino all'interno di un materasso ancora da chiudere. L'azione, dalla strada, si sposterà all'interno di una vineria e anche qui ne succederanno della belle. Interessante anche il modo di chiudere il cortometraggio, con il barbone che trangugia e sputacchia vino con aria di soddisfazione. Si ride.

La cosa che più colpisce, in questo corto (circa quattro minuti) di Méliès è la brusca cesura fra la vicenda vera e propria e la parte conclusiva, con un ubriacone che beve allegramente alla nostra salute. La trama è piuttosto briosa, col tema del finto fantasna che diventerà un "tòpos" del cinema, che la ripeterà a josa. Il livello è superiore a quello della produzione ordinaria del Maestro.

Realizzato adoperando due ambientazioni, un angolo di strada (molto ben realizzato), dove l'ubriacone di turno, probabilmente interpretato dallo stesso Georges Méliès viene cucito all'interno di un materasso, e un'osteria in cui il "materasso animato" terrorizza gli avventori. Oltre che per la buona ricostruzione ambientale, il corto si segnala per l'ottima mimica del protagonista e per l'originale finale nel quale questi fa un brindisi rivolgendosi agli spettatori.