L'oracle de Delphes - Corto (1903)

Il furto sacrilego all'oracolo di Delfi viene punito dal dio mutando la testa del ladro in testa d'asino. Più che greca l'ambientazione pare egizia, con tanto di sfingi e pitture murali tipiche. Il corto è davvero breve ed è un peccato perché a partire da questa idea Méliès avrebbe potuto inventare altre metamorfosi di buon impatto. Comunque colpisce la solennità del tutto, anche nella scenografia, in cui svetta centrale e maestoso l'edificio sacro violato.

Molto simile al precedente Les tresors de satan del 1902, ma qui cambiano i soggetti. Al posto di satana abbiamo l'oracolo di Delfi che subirà un sacrilego furto da parte di un ladruncolo. La vendetta sarà atroce. L'ambientazione assomiglia più all'antico Egitto piuttosto che alla Grecia, ma a parte questo particolare il corto è divertente e la trovata finale geniale.

La cosa che lascia sconcertati, in queste breve corto di Méliès (circa un minuto e mezzo), è che a un titolo d'ambientazione greca corrisponde una località egiziana, non solo per la foggia degli abiti ma anche, a ribadire il concetto, con tanto di piramide in bella vista, sulla destra... Ciò detto, il film si basa su una sola idea, vale a dire sulla punizione del ladro sacrilego, che vede la sua testa che si tramuta in quella di un asino. Niente di più.

Artista di indiscusso valore, Georges Méliès doveva avere qualche lacuna nella conoscenza storica, tanto da ritenere Delfi una località egiziana anziché greca, con successiva ambientazione tra le piramidi e foggia dei costumi dei personaggi conseguente. Al netto di questo svarione storico, L'oracolo è un discreto cortometraggio, che in modo conciso racconta della sottrazione di un ex voto, punito crudelmente dalla divinità che converte la testa del malcapitato in una d'asino. Divertente.