(BABY VINTAGE COLLECTION) Osservare Steve Martin all'opera, quando alle prese con film che ne sanno esaltare l’estro, è quasi sempre uno spasso. in questo caso regia e sceneggiatura sono più ricercati, meno banali del livello medio delle solite commedie americane (a dire il vero piuttosto alto, in questo periodo) e riescono in più occasioni a valorizzare le doti interpretative e il sottile humour del protagonista. HO PERSO LA TESTA PER UN CERVELLO parte da un soggetto relativamente interessante e originale (anche se non si fatica poi troppo a rinvenirvi chiari richiami al mito di Frankenstein) e nei suoi sviluppi offre al bravo Martin (nella parte di un chirurgo dal nome...Leggi tutto impronunciabile) più di uno spunto per gag esilaranti. L'antro stregonesco dello scienziato pazzo capace di tenere in vita i cervelli dell’obitorio è strutturato banalmente proprio per amplificare l'impressione di una pseudoparodia del genere horror-fantascientifico. Merita una lode anche la splendida Kathleen Turner, capace di sfoggiare la spontaneità che le è propria soprattutto quando interpreta ruoli da “ninfomane” come in questo caso, rivelandosi nello specifico un'ottima spalla per le improvvisazione di Martin. Molte le simpatiche trovate usate per cercare di realizzare un prodotto in qualche modo destinato a durare nel tempo e Reiner, regista di rango, conferma qui di conoscere alla perfezione i meccanismi della commedia (anche quella più demenziale).
Divertente parodia dei film sugli scienziati pazzi, la pellicola è ben scritta e ben diretta dallo specialista Reiner. Vive, comunque, delle prove molto divertenti del ricco cast. Martin è straordinario come sempre nei panni del dottore dal cognome che non si riesce a pronunciare; la Turner regala una prova memorabile nel ruolo della vedova nera assetata di sesso e sopratutto denaro; e David Warner è magistrale in uno dei suoi rari
ruoli comici. Nel complesso funziona alla grande.
MEMORABILE: Il primo incontro tra la Turner e Martin; Il primo incontro tra Martin e Warner e il rocambolesco finale.
Fu presentato come il film più divertente di Steve Martin, tuttavia devo ammettere che la sua comicità non mi ha fatto mai saltare, come si suol dire, sulla seggiola. Con onestà intellettuale bisogna però dire che il film è quasi perfetto nel suo andamento parodistico e le situazioni improbabili diventano il leit motiv della pellicola, frizzante e catalizzatrice.
Simpatica parodia di alcuni tra i più famosi film di fantascienza. Steve Martin è la solita sagoma che fa sganasciare dalle risate e anche la Turner è in gran forma, sensuale più che mai nel dopo ruolo di vedova nera e donna dei sogni. Uno dei film più riusciti di Reiner perché non perde in intensità nonostante la prevedibilità degli avvenimenti.
Martin, vedovo inconsolabile, si consola con una maliarda che, dopo il matrimonio, si rivela una vera strega. Inizia allora una relazione con una donna dolce e comprensiva, con un piccolo difetto fisico: gli manca letteralmente tutto, tranne il cervello... Divertente parodia para-frankesteniana, con Warner che sguazza nel ruolo dello scienziato pazzo, Turner temibile bomba sexy e Martin scatenato come nelle migliori occasioni. Resta impressa la demenzialità di certe sequenze, come quelle degli incontri clandestini fra Martin e il cervello.
MEMORABILE: Martin, di fronte al ritratto dell'ex moglie, chiede alla defunta di dargli un segno; la Turner post trapianto
Prima commedia nera per Kathleen Turner, che, fino ad allora, era sopratutto la vamp di Brivido caldo. Accanto a lei Steve Martin in uno dei suoi primi ruoli cinematografici. Questo è il classico triangolo lui, lei e l'altra, dove l'altra non è una donna ma un cervello che parla con la voce di Sissy Spacek. Fra commedia e horror, una simpatica pellicola con una Kathleen Turner splendida che tira già fuori quella cinicità e quella cattiveria che rivedremo ne La guerra dei Roses. Ottimo Steve Martin, ma anche David Warner.
il dr. Hfuhruhurr (nome e pronuncia da soli valgono il film) investe la sexyssima Dolores, la opera salvandola e se la sposa (in ospedale!), ma lei ha altre mire. Tra parodia demenziale e commedia Steve Martin consegna alla storia il più affabile e simpatico dei mad doctors: brama le forme dell'infida Dolores e si consola col cervello parlante in formalina d'una sconosciuta. Lo script gli riserva gag più spiritose del previsto e un'avversa Turner che, spietatamente perfida, studia già da Barbara Rose. Cartoonesco cross-over firmato Reiner, un po' sgangherato e kitsch ma a tratti esilarante.
MEMORABILE: Hfuhruhurr in romantica gita sul lago rema discorrendo rapito con l'amato cervello (sul cui contenitore ha appoggiato un cappello in paglia).
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CuriositàDaniela • 7/05/14 15:27 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Nella versione originale, la voce del "cervello" di nome Anne è quella di Sissy Spacek, non accreditata nel cast.