Note: Alla sceneggiatura contribuirono, tra gli altri, Guy Endore (cui va il merito di altri classici del fantasy anni '30, come The Raven, Mad Love, La bambola del diavolo) e (non accreditato) John Balderston (al lavoro anche negli adattamenti dei celeberrimi Dracula e Frankenstein della Universal).
Gradevole escursione di Browning nel gotico: vecchi castelli, algide vampire, mantelli, brume, ragnatele e candelabri... non manca niente, persino Lugosi pare impegnato nella caricatura di se stesso in maniera ancora più smaccata del solito. Ma quando il sospetto della "maniera" inizia a farsi certezza, ed affiora persino un po' di noia, arriva il twist che ribalta le certezze dello spettaore e restituisce incisività alla vicenda. Barrymore gigioneggia compiaciuto, Carroll Borland - splendida vampira muta - fa rimpiangere la sua breve carriera.
Browning, approdato alla MGM, cavalca l'onda del successo ottenuto in casa Universal mettendo in scena un Dracula-clone, ma senza Dracula: o meglio, con un Bela Lugosi che si limita a fare la statuina e non proferisce parola per tutto il film. Barrymore, bravissimo, ruba la scena a tutti e a modo suo tiene in piedi la baracca che, guardata con occhio critico, appare quasi un riassunto parodistico dei clichè dell'horror gotico. Le intenzioni erano senz'altro diverse, ma tant'è. Carroll Borland è una specie di Morticia Addams ante litteram.
Avrebbe potuto essere un buon film se non fosse stato per il finale stile giallo che rovina la parte dal sapore soprannaturale che lo precede. Ci sono ottime scene horror che vedono impegnato Bela Lugosi in un ruolo simile a Dracula, quello del conte Mora, accompagnato dalla vampira Luna, ben interpretata da Carroll Borland. I due insieme, in un'ambientazione gotica, danno vita a scene di orrore dall'atmosfera magica. Bello il titolo italiano, anche se non del tutto calzante.
MEMORABILE: Le apparizioni di Lugosi; La vampira che vola con la ali da pipistrello.
Dopo aver consegnato alla storia il primo Dracula del cinema, Browning torna sul tema offrendoci ancora un Bela Lugosi nel suo personaggio/alter ego (qui Conte Mora), stavolta con figlia vampira al fianco (l'iconica e inquietante Borland). Atmosfera goticissima e sepolcrale con tutti i cliché del caso: castello, cimiteri, paesino dell'est Europa. Derivativo? Sì, se non fosse per il twist finale che rivela un horror intelligente con anima da "giallo" e la volontà di giocare sul fil rouge di finzione e realtà, sovrannaturale e razionale. Da rivalutare.
MEMORABILE: La Borland spettrale, inquietante e innaturale; Le oscurissime atmosfere gotiche; Il twist con cambio di genere; Il finale metacinematografico.
Forse l'horror-non horror più celebre di sempre. Come non-horror è una storiella gialla qualsiasi; come horror è di gran lunga uno dei più iconici mai girati grazie alla diafana coppia Lugosi-Borland: la loro apparizione, muta e catatonica, bordata da una ominosa colonna sonora di bassi ululati, è indimenticabile. Notevole anche la rappresentazione del bestiario notturno reso con buoni effetti speciali. Barrymore gigioneggia, Atwill ne è solida spalla. Peccato il cambio di genere nel finale che vanifica la carica fantastica pregressa.
Browning rivisita l'immaginario vampirico dopo averne definito il canone sotto l'egida della Universal. E lo perfeziona: in termini di messa in scena, atmosfera, fotografia, il film è un rigoglio di stilemi gotici condotti allo stato dell'arte, impreziosito da animatronics molto sofisticati per l'epoca e abitato dalla fascinosa e ammaliante presenza di Lugosi e Borland, destinati a configurare l'iconografia del vampiro cinematografico. Grande verve attoriale di Barrymore, emulo di Van Helsing. Il twist finale, non del tutto onesto con lo spettatore, potrà sorprendere o deludere.
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: I VAMPIRI DI PRAGA (1935) + IL RITORNO DEL VAMPIRO (1943) - (2 Film su un unico Dvd). Lingue: Inglese Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailers DNA Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.