Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico - Film (1972)

Rapida inchiesta-fiction su Ettore Majorana che per spiegare la sua misteriosa scomparsa ipotizza una sua volontaria uscita di scena – suicidio o esilio - dopo aver intuito i terribili rischi insiti nell’energia atomica; coerentemente allo spirito hippy dei primi Settanta, il grande fisico è eletto a paladino della democrazia internazionale e del pacifismo. Il giovane Guerrini presta la sua somiglianza fisica all’assorto e solitario scienziato e i fratelli De Angelis provvedono alla malinconica (e adeguatissima) colonna sonora, poi riutilizzata ne La polizia incrimina, la legge assolve.

Ad Majora(na)! Ed invece il fisico voltò bellamente le spalle, andando perdendosi ramingo chissà dove. Incarnazione dell'archetipo pirandelliano, in volubile bilico tra maschera e nudità, lo sceneggiato in questione si prodiga nel ricostruirne le possibili uscite di scena oltre a scandagliarne i motivi umani che lo portarono a tale decisione. Vicenda che, ça va sans dire, va a nozze con l'epoca in cui è stato realizzato; pur se proprio per questo risente di una visuale troppo romanticizzata del personaggio e non del tutto obbiettiva.

A un certo punto della sua vita, in pieno regime fascista, il geniale fisico Ettore Majorana scompare misteriosamente e senza lasciare traccia. Il film ripercorre queste ultime fasi, proponendo alcune ipotesi e soprattutto tentando un approfondimento psicologico della sua figura. Emerge soprattutto la fragilità di un grande uomo che sente schiacciante il peso di una scoperta che può contribuire alla distruzione del mondo (come infatti capitò dopo poco). Un film onesto, lucido, lineare, recitato da attori capaci e con le facce giuste.