Christine la macchina infernale - Film (1983)

Christine la macchina infernale
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Il Gobbo 29/06/07 19:23 - 3015 commenti

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Fiacco, impersonale, anche se tutto sommato molto aderente al romanzo, nello spirito più ancora che nella lettera. Sarà il tema non nuovissimo, sarà la concorrenza di altri incubi cinematografici a quattro ruote, sarà la fattura di deteriore (non)gusto eighties, sta di fatto che c'è un senso di piattume invincibile. Non tutti i Carpenter (e i King) riescono col buco.

Undying 26/06/07 19:58 - 3807 commenti

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Uno dei peggiori film diretti da Carpenter: non già un horror, quantomeno un thriller. Una storia d'amore, piuttosto, simbolo dell'età adolescenziale e metafora dei rapporti umani (solo abbozzati) tra ragazzini. Nel film, oggi "paurosamente" invecchiato, si respira tutto il peggio degli Anni Ottanta: dalla noiosa musica alla moda dell'apparenza (biondi, palestrati e "rifatti"), per concludere con uno stile di regia appiattito (cosa unica per il regista), su di un livello meno che televisivo. Altro che macchina infernale! Molto meglio The Car (1977).

Caesars 28/06/07 09:16 - 3790 commenti

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Un Carpenter non proprio esaltante che non riesce a rendere accettabile la trasposizione su grande schermo dell'omonimo romanzo di Stephen King (peraltro non tra i migliori dello scrittore del Maine). A favore della pellicola ci sono la buona colonna sonora (sempre Carpenter), l'interpretazione di Keith Gordon e soprattutto la fotografia. Deludente.

Renato 7/11/07 18:40 - 1648 commenti

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Anche se lo spunto sembra quello di un b-movie di fantascienza anni '50, è un film decisamente riuscito. Già l'incipit, con Christine che inizia a fare le prime vittime prima ancora di essere uscita dalla catena di montaggio a Detroit, lascia il segno: insomma si percepisce con chiarezza che Carpenter è ispirato. In più la musica (sempre del regista) è perfetta e le facce nel cast sono tutte giuste... Onestamente ad un horror non saprei chiedere molto di più.

B. Legnani 11/11/07 00:50 - 5532 commenti

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Discreta pellicola, dalla quale forse ci si attendeva di più, ma che non è poi così male... Un po' troppo lunga, probabilmente, per il piano di lettura e quello di svolgimento scelti dal regista, ma abbastanza gradevole. Più che gli attori, resta impressa la radio, con le sue inevitabili canzoni d'epoca.

Galbo 12/11/07 07:30 - 12393 commenti

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Sulla carta quello tra Stephen King e il regista Carpenter dovrebbe essere un binomio esplosivo. In realtà Christine, storia di un'automobile demoniaca dotata di vita propria, delude le aspettative. Il regista non riesce a trasferire su pellicola l'angoscia ed il senso di straniamento creato dalle pagine di King. Il film è discreto; si avvale di buoni effetti e di qualche trovata riuscita, ma non riesce ad alndare oltre la media delle produzioni di questo tipo. Inoltre non regge l'eccessiva durata.

Cotola 25/01/08 03:08 - 9044 commenti

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Thriller in puro stile Anni Cinquanta, in cui si narrano le "gesta" di un'automobile assassina e del rapporto morboso che un ragazzo sfigato instaura con lei. Carpenter sceglie una messa in scena sobria e priva di effetti granguignoleschi. Vista l'ambientazione, non sarebbe una cattiva soluzione. Peccato però che il film sia privo di guizzi e momenti ispirati. Insomma, un'opera minore di un maestro del genere.

Cangaceiro 21/05/08 20:40 - 982 commenti

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Il filo conduttore dell'intera vicenda è la progressiva trasformazione (anche fisica) di Arnie, che da sfigatissimo nerd diventa un inquietante maniaco psicopatico, morbosamente attaccato a Christine. Tutto ciò è reso in maniera perfetta da Carpenter; anche Gordon si dimostra molto adatto al ruolo. Alla lunga il ritmo diventa un po' troppo cadenzato ed anche il finale è un po' prevedibile, ma in fin dei conti da un soggetto elementare scaturisce un film coinvolgente e ben fatto.

Wangyu 3/07/08 10:22 - 93 commenti

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Vado controcorrente: per me questo è il miglior film di John Carpenter; è molto coinvolgente grazie all'ottima storia e anche per le eccellenti musiche di sottofondo. Inoltre avete visto che macchina! Ho trovato molto buona l'interpretazione del protagonista Keith Gordon. Non capisco perché ogni volta che si fa un film poi si parla del libro: ma uno si deve per forza attenere ad un libro? Spazio alla fantasia invece, e John Carpenter ha dimostrato più e più volte di averne. Sono innamorato di Christine!
MEMORABILE: Christine, la mia fidanzata!

Lovejoy 4/07/08 18:24 - 1823 commenti

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Buon horror tratto da un romanzo di King. Carpenter sa dosare benissimo la suspense, mostrando e non mostrando, fino ad arrivare ad un finale memorabile. Buoni gli effetti speciali, che non si mangiano il film come accade ad altre pellicole del genere. Bene assortito il cast. Bella colonna sonora.

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Magnetti 22/10/08 10:20 - 1103 commenti

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Lo avevo visto tanti anni fa... e ero indeciso se riguardarlo pensando: un film tutto su una macchina infernale... mah! Invece è stata una piacevole riscoperta. La tematica cara a King dei problemi delle piccole comunità di adolescenti è ben portata sullo schermo e il tutto si può riassumere in una sorta di patto con il diavolo sottoscritto dal protagonista per riscattarsi dalla piatta e conformista vita nei college americani di provincia.

Homesick 22/10/08 18:01 - 5737 commenti

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Buono. Carpenter riesce nell’intento di costruire il rapporto sempre più oppressivo tra l’uomo e la sua diabolica autovettura, utilizzando effetti speciali semplici ma ingegnosi (l’auto che si aggiusta da sola, le sue vendette contro i teppisti, lo scontro finale con il bulldozer che il regista ammette di aver reso simile ad una sodomia). Determinante anche l’apporto delle canzoni anni Cinquanta e del valido cast: perfetto Gordon, che si trasforma da nerd a perverso "homme fatal" e le caratterizzazioni di Prosky, Ostrander e Stanton.

Manowar79 5/11/09 15:08 - 309 commenti

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Carpenter dirige un soggetto di King: la premessa è decisamente appetitosa, ma non è tutto oro ciò che luccica. Teenage era la parola d'ordine degli Anni Ottanta e sicuramente, durante quel lungo carnevale, la sostanza non sempre era latitante. Però in questo motor-movie manca quel brivido di paura che ci faceva trasalire udendo l'intimidatorio rombo de La Macchina Nera: l'umanizzazione di questa capricciosa e gelosa Cadillac è quasi fiabesca, tanto da non reggere neanche il confronto con la freddezza alinena della diabolica Lincoln datata 1977. Sufficiente.

Daidae 28/01/10 05:50 - 3179 commenti

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Tra i pochi film tratti da romanzi di King che abbiano reso, una volta su celluloide. Buona la prova degli attori, bel film anche se personalmente non mi ha inquietato per niente. Più che un horror sembra un fantastico a sfondo psicologico. Non male.
MEMORABILE: Odio il rock'n'roll.

Supercruel 8/02/10 02:28 - 498 commenti

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Davvero fiacca questa prova del Maestro Carpenter. La storia è piuttosto intrigante ma lo svolgimento parecchio mediocre. L'atmosfera accantona l'horror e si assesta sui toni di un thriller all'acqua di rose, senza sussulti e con una regia (incredibile ma vero) impalpabile e impersonale. Latita anche il ritmo e la soglia di attenzione cala con il passare dei minuti, finale senza guizzo incluso. Non male Keith Gordon, ma non basta. Piatto, noioso, insufficiente.

Daniela 9/03/10 09:27 - 12662 commenti

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Sono disposta ad ammettere che non è il suo capolavoro, anzi... però questo film di Carpenter, regista fra i miei preferiti, ha sempre esercitato su di me un fascino particolare, fin dalla sequenza del prologo, con la "nascita" accompagnata dalle note di "Bad To The Bone". Colpo di fulmine che si rinnova ad ogni visione (quante? ho perso il conto), brividi di piacere che sollecitano il mio punto "G" cinematografico, per cui ogni volta, come Keith Gordon, mi metto di fronte a Christine e le dico "forza, fammi vedere cosa fai fare.."
MEMORABILE: Christine in fiamme che insegue il teppista lungo la strada deserta, di notte

Buiomega71 22/12/10 11:49 - 2910 commenti

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Come a Haddonfield e a Antonio Bay il male arriva in un'altra cittadina di provincia americana carpenteriana. E' una cromatissima Plymouth Fury del 1958, che annuncia la morte sotto forma di rock'n'roll anni '50. Lontano per concezione dalla Macchina nera, un piccolo gioiello carpenteriano che pompa adrenalina tra amori adolescenziali e bullismo, stritolamenti e stazioni di sevizio in fiamme, fino alla possessione morbosa che assume i tratti di un "possession movie". Quintessenza del cinema di Carpenter, come il suo martellante score.
MEMORABILE: Buddy Repperton e i suoi soci vezzano Arnie in aula, cade lo yogurt a terra e Muchy, uno dei bulli: "Faglielo leccare Buddy... sì, per terra!".

Belfagor 25/12/10 20:30 - 2690 commenti

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Interessante metafora horror del lato animalesco scatenato dai simboli del potere (l'automobile, in questo caso) e sulla linea che separa l'autodeterminazione dalla prevaricazione. Senza evitare lungaggini e qualche tempo morto, Carpenter compie una trasposizione su schermo affascinante, in cui la vera protagonista è Christine, diabolico strumento di retribuzione che assume connotati via via sempre più umani e, contemporaneamente, guadagna l'attenzione (forse anche la simpatia) del pubblico.
MEMORABILE: Christine che insegue il teppista fino a metterlo con le spalle al muro nel vicolo e poi...

Stefania 21/02/11 02:22 - 1599 commenti

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Vita, miracoli e morte definitiva (?) della luciferina Christine: da un romanzo non eccelso di King, un adattamento non eccelso di Carpenter. All'inizio, quello tra Arnie e Christine è l'innocuo sodalizio tra due outsiders: Arnie è un escluso, Christine un rottame. Poi, la trasformazione dell'auto in mostro è da brivido, con un buon crescendo, quella di Arnie da sfigato a idolo del liceo, meno. Apprezzabile, comunque: spaventa senza effetti "gore", questa versione motorizzata - eighties-adolescenziale dell'antico mito del patto col diavolo..

Pinhead80 19/02/11 17:26 - 4760 commenti

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Adattamento dell'omonimo romanzo di Stephen King che non mi ha convinto affatto. A difesa di Carpenter si può dire che non era cosa facile rendere paurosa la storia di un auto assassina, ma mentre il libro (e quindi King) ci riesce, il film no. Manca della giusta tensione e l'impressione è quella di un lavoro fatto tanto per fare qualcosa. Da Carpenter mi aspetto molto di più.

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Lucius 5/05/11 01:22 - 3015 commenti

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La ama più di una donna, anche se è solo una vecchia automobile, la ama dal primo istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo cruscotto e allora decide che deve essere sua ad ogni costo; ma quella che sembrava passione diventa col tempo pura ossessione. Alla base c'è un discreto romanzo di King che Carpenter, con la sua fantasia, trasforma in un'ottima pellicola, sorella di Duel, figliastra di Halloween, ma Christine non è una donna, è il male oscuro, capace di provare gelosia e di uccidere. Un rapporto esclusivo. Non lo capisci? Evitalo.

Redeyes 13/10/13 11:17 - 2449 commenti

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Horror, thriller? Non saprei, però, è uno di quei film che in un qualche modo finisci per ricordare sempre. La storia è piuttosto lineare e a tratti bagnata di quell'ironia che non mancava in pellicole di questo tipo negli Ottanta. L'infatuazione adolescenziale e l'auto come modo per affrancarsi da una vita di soprusi e genitori soffocanti. Certo il finale e certi momenti, come il quasi omicidio al drive in, ricordano in parte, per leggerezza, l'altra hooperiana macchina infernale.

Herrkinski 31/10/13 02:49 - 8112 commenti

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È uno dei pochi libri di King del primo periodo che non ho mai letto; tuttavia la trasposizione di Carpenter, presa come film a sé stante, non mi è affatto dispiaciuta, contraddicendo i miei ricordi adolescenziali che l'avevano trovata noiosa. Il regista non versa una goccia di sangue ma punta tutto sull'atmosfera (Halloween docet), raccontando una bella storia con successo, grazie anche alla cura dei dettagli: fotografia, musiche, gli efficaci SPFX dell'auto che si "ricrea" (altro che CGI!). Non un capolavoro, ma certamente un buon film.

Enzus79 1/12/13 10:26 - 2896 commenti

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Detto che il libro è stupendo, questo film Carpenteriano mi ha soddisfatto molto. Non ha forse gli "ingredienti" dei vari horror di quei tempi, ma risulta uno dei migliori film del regista americano. Ottime la colonna sonora, bravo Keith Gordon.

Rebis 6/12/13 20:41 - 2337 commenti

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Gli anni trascorsi hanno adombrato il romanzo di King (non eccelso) e dato luce all'adattamento di John Carpenter, ricordato - a torto - come uno dei suoi esiti meno efficaci. Addensato sulle relazioni psicologiche, declina al maschile lo schema di emarginazione e rivalsa che fu di Carrie, riuscendo nondimeno a conferire malignità e furia primordiale a una fiammeggiante Plymouth, i cui attacchi mozzano letteralmente il fiato. Il sonoro è, in questo senso, magistrale e sebbene lo script risenta di rimaneggiamenti e semplificazioni, la tensione è tutta nel montaggio - formidabile. Ost grandiosa.

Lythops 15/06/14 10:11 - 1019 commenti

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Chi vuole conoscere Carpenter prima o poi si troverà a fare i conti con questa automobile che comincia a uccidere già alla catena di montaggio, anche se non si capisce perché proprio lei sia di colore diverso dalle altre. Si tratta di un film tipicamente americano, con ampi e lenti giri prima di arrivare al dunque, narrato con molta retorica o, se preferiamo, enfasi mal riuscita. La recitazione è da oratorio, ma non mancano i guizzi di genio del Nostro e per questo il film può figurare nella nostra videoteca. Non sarà però rivisto molte volte.

Pumpkh75 20/04/15 13:06 - 1749 commenti

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Sarà la nostalgia, ma ecco con mia sorpresa che la nuova visione arricchisce il giudizio che memoria serbava: lucida la regia di Carpenter, ottimi il suo score musicale in linea con i suoi film del periodo e il giovane Keith Gordon, alla (fulgida) prestazione di una vita assieme a un cast funzionante fino ai comprimari. Qualche tempo morto sfugge qua e là, ma il rallentamento dell’azione porta ad assaporare volti, sfumature e contrasti. E, ricordandoci che sempre nel 1983 siamo, gli effetti speciali non sono per nulla male. Rivalutato.
MEMORABILE: Alexandra Paul e il boccone di hamburger.

Alex1988 3/12/16 18:34 - 728 commenti

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Questo mezzo passo falso da parte di Carpenter - tratto da Stephen King - ha in realtà atmosfere tipiche da thriller più che da horror. Ed è un'amara riflessione sul nocivo rapporto tra l'uomo e l'automobile, inteso più come mezzo di vanità e potere che di trasporto. Non inquieta come altri film di Carpenter ma, per un'ora e quaranta, riesce a intrattenere il pubblico.

Viccrowley 29/01/17 12:23 - 814 commenti

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Carpenter prende il romanzo kinghiano e come sempre lo plasma a sua immagine pur mantenendo le caratteristiche principali dell'opera scritta. Così quello che sul libro è un racconto di possessione demoniaca macchiato di gelosia e romanticismo, nelle mani di Carpenter diventa un apologo sull'aamore malato, sull'impossibilità di accettarsi e sulla possessività umana. Christine è per Arnie la realizzazione dei sogni più proibiti, l'unica cosa che può emanciparlo dal suo ruolo di perdente. Peccato che Christine abbia un'idea tutta sua di amore...
MEMORABILE: "Ti dirò una cosa sull'amore Arnie... ha un appetito insaziabile".

Schramm 23/06/17 15:37 - 3495 commenti

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Christhing. John compie il miracolo riuscito a pochi: disossa le carni nell' estremo rispetto e aderenza a ossa e midollo di King, ottimizzandolo: vira al rosso la macchina nera/araba fenice, ché rosso è colore della passione dirompente che abbatte le mura del thanatos, del sangue (versato come rigeneratore), dell’allarme di massima allerta, del divieto da infrangere, dell’amore oltre la morte. Camera di combustione di amore-(p)ossessione per la Nuova Carne, macchina macinatrice di utopia e nebulizzatore di mito e nostalgia, è tra le più inestimabili gemme della cine-miniera di John.

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Rocchiola 3/01/18 12:27 - 968 commenti

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Benché tratto da Stephen King si tratta di un film profondamente carpenteriano, con una trama che ricalca Halloween dall'antefatto iniziale all'ambientazione provinciale nel 1978, arrivando al finale aperto. Sorta di American graffiti in versione fantasy, come testimoniato dall'uso diegetico del rock'n'roll al posto dei soliti refrain minimalisti composti dal regista, ha un certo fascino ma non coinvolge pienamente forse per la mancanza degli abituali collaboratori in fase d'esecuzione. Prosky, Stanton e Blossom superiori ai protagonisti.
MEMORABILE: La nascita di Christine sulle note di "Bad To The Bone"; La scena al drive-in sotto la pioggia; "Quanto odio il rock'n roll".

Rambo90 24/09/18 23:39 - 7697 commenti

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Da un libro un po' troppo prolisso di King, un film godibile e fluido, che omette i passaggi più farraginosi per un risultato piacevole e misterioso allo stesso tempo. Carpenter si sbizzarrisce nelle sequenze degli omicidi, molto tese e ben girate, mentre è un po' carente in quanto a caratterizzazione dei personaggi (eccezion fatta per Arnie). Cast discreto, con i caratteristi che regnano tra un ottimo Prosky e il bravo Stanton. Buono.

Vito 1/10/18 17:59 - 695 commenti

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Più un film tratto da un romanzo di King che un film di Carpenter. La struttura è simil-Carrie, col personaggio dello sfigato che si vendica dei torti subiti attraverso il paranormale, in questo caso la macchina assassina appunto. Il regista si limita a eseguire e svolge il suo compito in maniera diligente, al solito. Buono il cast di volti giovani e freschi. Ottime le sequenze degli omicidi, ben sottolineate dalla soundtrack dello stesso Carpenter e di Alan Howarth.

Jena 28/10/18 14:30 - 1555 commenti

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Tutto quello che toccava all'epoca il Maestro diventava oro. Qui abbiamo una delle migliori trasposizioni da King di sempre, in cui però rimane intatta la fibra carpenteriana. Potente metafora dell'ansia tutta americana di "possedere", qui l'automobile come simbolo dei beni e del potere, per poi essere a sua volta posseduti da essi. Splendide come sempre le riprese notturne, meravigliosa la satanica macchina rosso fuoco scaturita direttamente dall'inferno, stupenda la colonna sonora rock. Da gustare i ceffi Roberts Blossom e Robert Prosky.
MEMORABILE: "Faglielo leccare da terra"; La "rigenerazione" di Christine; Lo stritolamento del tipo nel cunicolo; La corsa di Christine in fiamme.

Il ferrini 6/12/18 23:56 - 2358 commenti

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Dopo 1997 e La cosa le aspettative erano decisamente alte, ma Carpenter abbandona la fantascienza e dirige un film prettamente fantastico, con una macchina che vive di vita propria, in grado di autoripararsi e di vendicarsi dei propri nemici. Al centro della vicenda il rapporto malato fra l'auto e il suo proprietario, sempre più ossessionato, al punto di rinunciare a tutte le sue relazioni umane. Gli effetti visivi sono semplici ma di grande suggestione, iconica la macchina incendiata che insegue una delle sue vittime. Molto divertente.

Rigoletto 16/12/18 11:40 - 1786 commenti

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Un film che affascina anche solo per il soggetto e che, a conti fatti, si dimostra capace di stare quasi alla pari con La macchina nera. Carpenter è un regista di valore e anche se questo non è il suo miglior film, fa capire come sappia metterci del suo persino laddove non ve ne sarebbe bisogno. Il cast si dimostra una piacevole sorpresa, a cominciare dal giovane protagonista, abile nel saper interpretare due personaggi in uno.
MEMORABILE: Christine avvolta dalle fiamme.

Thedude94 31/12/18 00:22 - 1097 commenti

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Carpenter mette in scena un'opera di King che forse non tocca livelli altissimi di perfezione narrativa ma che permette al regista di sfoggiare tutto il meglio del suo repertorio tecnico: movimenti di macchina, carrellate e inseguimenti mortali messi in atto da Christine sono il motivo per cui vale la pena vedere questo film. Il cast e la trama non sono per niente eccezionali, ma la colonna sonora e la fotografia sono degne di nota; resta nella mente il terrore per tutta la trasformazione del protagonista, cambiato radicalmente da questa auto.

Minitina80 13/02/19 17:11 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Carpenter realizza una trasposizione impeccabile sul piano tecnico che scorre senza alcun intoppo o grosse sbavature, ma per capire cosa rappresenti fino in fondo l’automobile è forse necessario cercare nelle pagine del romanzo originale. Ad ogni modo non è un film da cui attendersi il sobbalzo improvviso né alcun tipo di violenza o sangue perché appare più come un horror di concetto. Christine è il simbolo del possedere un oggetto e dell’essere resi schiavi dal possesso dell’oggetto. Qualcosa da mettere sotto i denti, insomma, non manca.
MEMORABILE: Christine in fiamme mentre insegue una delle sue vittime.

Marcolino1 4/05/19 12:28 - 553 commenti

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Difficile tradurre cinematograficamente il tomo di oltre 600 pagine di King; il regista perciò ha preferito prenderne spunto per giocare al confronto con Gioventù bruciata del 1955, ma in modo personale e non semplicemente citazionistico: l'amicizia adolescenziale maschile con la figura femminile che s'interpone, la ribellione contro la famiglia e la scuola, la violenza giovanile, lo sprezzo del pericolo. Da King invece il regista coglie in pieno l'essenza dell'oggetto vintage che rivive in virtù del vissuto passato e il fascino che emana.
MEMORABILE: Il protagonista che alza le mani sul padre inerme; L'inettitudine dei genitori; Il padrone del garage stritolato tra il sedile e il volante dell'auto.

Rufus68 16/05/19 21:35 - 3842 commenti

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Lo sfigato al college, la vendetta sovrannaturale, la punizione del protagonista causa hybris... Lo sfigato e il belloccio, la provincia zozza e profonda, il bullo, la ragazza da sogno: la solita zuppa, insomma, solo che se la rigira fra le mani un Carpenter ispirato da Stephen King, nientemeno. La scorrevolezza dell'insieme è indubbia e i vari luoghi comuni trovano qui il loro modello più alto (senza entusiasmare, beninteso). Di tale sottogenere horror/college/yankee è uno dei migliori.

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Paulaster 9/10/19 09:55 - 4419 commenti

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Una Plymouth proteggerà il suo giovane proprietario. Macchina posseduta fa giustizia contro il bullismo e a chi ci mette il becco. Buoni i tempi thriller e i conseguenti omicidi, non riesce però fino in fondo a creare il clima malsano di una convivenza morbosa; il ragazzo cambia atteggiamento lentamente ma è troppo acerbo. Conclusione che gioca sull'ironia. Buone idee di Carpenter, specie nelle fasi notturne quando la macchina sembra vada da sola.
MEMORABILE: La macchina che si ricostruisce; Christine in fiamme; Il corpo carbonizzato del gradasso.

Anthonyvm 7/10/19 22:57 - 5689 commenti

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Nell'ottimo libro di King Christine era posseduta da uno spirito malvagio, nel film è Lei stessa la malvagità su quattro ruote, il che rende il tutto anche più inquietante. Carpenter punta sulla spettacolarità degli inseguimenti e delle uccisioni, consacrando all'immaginario collettivo l'auto assassina per antonomasia. Riuscitissima la prima parte, un po' lenta la seconda. I personaggi non convincono sempre, ma Keith Gordon rende alla perfezione la lenta metamorfosi di Arnie da sempliciotto a cinico schiavo del male. Musiche grandiose. Cult.
MEMORABILE: La distruzione di Christine da parte dei bulli; La sensuale scena di auto-ricostruzione; Christine in fiamme insegue Buddy; Arnie nel finale tragico.

Magi94 29/10/19 20:07 - 952 commenti

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Notevole rivisitazione carpenteriana-kinghiana del Faust di Goethe, che concede il ruolo di Mefistotele niente meno che a una vecchia automobile americana. Il ruolo del povero Faust destinato alla corruzione è invece assegnato al tipico "sfigato" del liceo americano, in linea con lo stereotipo. Fatta eccezione per qualche minuto di troppo, la storia si gode alla perfezione e Carpenter riesce a creare scene di notevole tensione all'interno dell'auto (il soffocamento della ragazza!). Bella la trasformazione luciferina del protagonista.

Fedeerra 27/04/20 06:00 - 770 commenti

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Ancora una storia di giovani outsiders, di bullismo provinciale, di ossessioni (quasi carnali) e di una velata omosessualità repressa. Carpenter riesce a raccontarci in modo straordinario tutto questo, incastonando il suo film dentro un quadro grottesco e orrorifico partorito dalla penna di King. Tra i capolavori forse più sottovalutati del cinema horror ottantiano, gioiello di scrittura e messinscena che vanta anche una splendida fotografia suburbana e uno score raggelante.

Kinodrop 10/12/20 19:07 - 2950 commenti

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Rivedere la rossa Plymouth sensualmente maligna che possiede e si fa possedere non ha perso per niente la sua forza perturbatrice, anzi ha acquisito uno spessore culturale di documento di un'epoca cinematografica e non solo. Il transfert che lega il giovane Arnie a Christine e "viceversa" è anche una storia di formazione con le sue derive personali e interpersonali (i bulli, la ragazza) sullo sfondo di un mito (anche sonoro degli anni '50) in un vortice spettacolare di invenzioni memorabili (l'auto che si vendica e si rigenera col suo sfavillante colore che si imprime nell'iride).
MEMORABILE: L'autoradio ovvero l'animo di Christine; L'"incidente" al drive-in; La rigenerazione e le vendette notturne; L'ultima carezza in punto di morte.

Lupus73 2/05/21 16:01 - 1494 commenti

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Penna di Stephen King e regia di Carpenter, difficile sbagliare il colpo; il problema è se il colpo sia davvero così memorabile; sicuramente stiamo parlando di un buon film, anche se non di un capolavoro. Di indubbio fascino l'origine della Cadillac negli anni '50 con la musica retrò (a base di r n'r o rock blues) che crea quell'atmosfera rockabilly risalente a 21 anni prima dello svolgimento dei fatti. Questo Carpenter lo trasmette a meraviglia, come anche il soggetto giovanile, il bullismo; purtroppo l'ultima parte invece di impennarsi tende ad accasciarsi. Va comunque visto.

Pesten 26/11/21 08:53 - 790 commenti

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Una delle poche trasposizioni cinematografiche da King di buon livello, forse proprio perché è Carpenter ad essere coinvolto. Horror non troppo horror, thriller che va oltre il thriller: un film lento, a tratti morboso, a tratti quasi "normale", con questo suo giocare su un saliscendi dell'azione che funziona bene non con tutti i protagonisti, ma che esplode in tutto il suo splendore quando sono Gordon e la macchina al centro dello schermo. Il risultato è un mix letale di atmosfere malsane con la solita grande colonna sonora.
MEMORABILE: La "ricostruzione" della macchina; Le uccisioni; La colonna sonora.

Alexcinema 16/08/23 00:33 - 116 commenti

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Di primo acchito lo si potrebbe giudicare un Herbie dal lato oscuro (la Disney infatti portò l'idea dell'auto senziente già 14 anni prima), ma qui chiaramente l'auto assassina non si presta alla commedia bensì si fa portante di un'amarissima metafora psicologica a tinte horror sul ruspante bisogno di riscatto di un escluso, il cui perverso gioco sfugge di mano per delirio di onnipotenza (il romanzo di King è ovviamente più complesso). Magistrali le sequenze dei delitti, tutto il resto rispecchia il classico cliché stereotipato della gioventù americana media anni '80.

Giùan 30/09/23 10:27 - 4559 commenti

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Divertissement diabolico di Carpenter in cui l'evidente imprinting commerciale fa deflettere la componente "ideologica" del suo cinema immergendola tuttavia nel sottotesto (il possesso consumistico dell'oggetto, lo "scambio"  possessore/posseduto). In superficie invece si gioca a carte scoperte e palesemente ironiche col teen horror, con la palingenesi di una alquanto alternativa femme fatale, con il raffinato citazionismo ("Pledging My Love" richiama Scorsese). Ne soffrono un po' il coinvolgimento e certe meccaniche del racconto ma ne beneficia una visione che non conosce logorìo.
MEMORABILE: Keith Gordon sempre più infoiato e pallido; L'assassino dei bulli; La chiusura delle porte; Alexandra Paul.

Noodles 30/10/23 16:36 - 2228 commenti

I gusti di Noodles

Nell'amore viscerale per la propria macchina ci si può leggere tanto, dell’uomo occidentale. Notazioni sociologiche a parte, il film di Carpenter è molto buono, come spesso riesce al regista. Un horror ben congegnato, dal prologo negli anni '50 sino alla divertente carneficina, passando per i (comunque già visti) momenti al college. Il regista è bravo a non inserire eccessivo sangue e maestro nel gestire la suspense. Un'accorciata non avrebbe però fatto male al film, che ha non pochi momenti morti e inutili. Nel complesso un bel lavoro, anche perché dietro c'è Stephen King.

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  • Curiosità Schramm • 8/03/18 16:40
    Scrivano - 7694 interventi
    * La prima scena corrisponde anche al primo giorno di riprese: andando a tavoletta per scongiurare un ritardo, Carpenter venne fermato da un poliziotto che lo credeva ubriaco e lo sottopose al test del palloncino, cosa che finì col farlo paradossalmente tardare sul set di una catena di montaggio d’automobili.

    * L’idea di mostrare un cadavere che sbuca improvvisamente da un vano di guida di un'auto all’interno di un’industria automobilistica è un progetto mai realizzato di Hitchcock.

    * Il viale percorso da Dennis quando va a prendere Arnie per il primo giorno di scuola è il medesimo in cui Carpenter ha girato gli esterni di Halloween.

    * La borsa a tracolla nera che Arnie ha in spalla mentre sale in auto è diventata per Gordon un portafortuna dal quale non si è mai separato da allora ogni qual volta si reca su un set. Allo stesso superstizioso modo, quando deve comporre colonne sonore Carpenter indossa sempre un paio di occhiali identici a quelli di Arnie (neri, rotti e tenuti assieme dal nastro adesivo, con una delle due lenti incrinate)

    * Kelly Preston (Roseanne, la ragazza che cerca di abbordare Dennis agli armadietti) diventerà anni dopo questo film la moglie di Travolta; William Ostrander, l’attore che interpreta Repperton, venne scelto proprio in virtù della sua somiglianza col Travolta di Grease e de La febbre del sabato sera. Il film è ambientato nel 1978, anno in cui la popolarità di Travolta stava toccando il proprio massimo picco. (Per chiudere il cerchio, Travolta era stato anche nel cast di Carrie, sempre tratto da King; Keith Gordon era invece reduce da Vestito per uccidere, diretto da De Palma, n.d.S)

    * Durante le riprese del confronto finale il cast fece uno scherzo al regista sostituendo Alexandra Paul con la propria gemella Caroline, vestendola e truccandola allo stesso modo. In riferimento a L'invasione degli ultracorpi e a La Cosa, Carpenter dirà di quest’episodio “C’era qualcosa di stranissimo e di sbagliato in lei che non sapevo assolutamente individuare o definire: non sembrava lei pur essendo lei. Le mancava una certa luce negli occhi. Persino la voce non era più la stessa. Era stata come sostituita, mi ricordava un certo film di fantascienza.

    * Per rendere la propria morte nel modo più realistico possibile, Gordon trattenne il respiro lungo tutta la scena di modo da congestionare il volto sin da renderlo vermiglio. Tale eccesso di zelo gli costò uno svenimento reale durante la terza ripresa. È perciò che lo vediamo così perfettamente immobile dopo che sfiora il radiatore.

    * Il film proiettato al drive in è Grazie a dio è venerdì

    * Nella scena della distruzione dell’auto per mano della gang di Repperton, gli attori si sono più volte feriti con i martelli e i coltelli adoperati, e per le schegge di vetro volanti. Uno di loro è anche svenuto per la fatica, credendo fosse facilissimo demolire a mano un auto. Per distruggere Christine nel modo in cui la si vede quando la scopre Arnie la mattina successiva, c’è voluta una notte intera di teppismo da parte di una squadra di meccanici professionisti.

    * Christine Belford (curiosamente il nome dell’attrice che interpreta la madre di Arnie è lo stesso dell'auto che gliela rende nemica) ha pianto tutta la notte durante e dopo aver girato la scena del confronto a tavola in cui Arnie la manda al diavolo.

    * Carpenter suggerì a Gordon di pensare sempre al corpo di una donna nuda in tutte le scene in cui aveva a che fare l’auto.

    * Nelle scene in cui Christine vendica Arnie uccidendo i teppisti le vetrate dell’auto sono state completamente annerite con vernice per oscurare la sagoma dello stuntman alla guida, doppiamente in pericolo dovendo guidare a una certa velocità non riuscendo a vedere quasi niente; è anche perciò che l’intensità luminosa dei fari è tripla rispetto al normale. Questi due aspetti si sono rivelati anche atmosfericamente congeniali all’economia della scena e funzionali al complessivo mistero su chi/cosa guida realmente l’auto (è Arnie a compiere gli omicidi, l’auto per sua interposta volontà o per amore di Arnie, un misto delle due?)

    * Particolarmente pericolosa per lo stuntman è stato stare alla guida dell’auto incendiata. Il fuoco che la avvolgeva era vero, come vero era il fireworking che ha distrutto la stazione di servizio (finta: ricostruita dagli scenografi in mezzo al deserto); nonostante indossasse una giacca protettiva di Nomex (un rivestimento ignifugo adoperato per gli incendi sugli aerei), l’ossigeno dentro l’abitacolo bruciava rapidamente e le fiamme avrebbero potuto raggiungere il serbatoio facendo esplodere l’auto, nonché le bombole d’ossigeno di riserva che lo stunt aveva a disposizione qualora l’aria venisse risucchiata del tutto, facendogli scoppiare i polmoni. La scena fu pericolosa anche per l’attore inseguito perché lo stuntman aveva solo il riverbero delle fiamme come fonte luminosa a fargli da faro; per questo motivo vediamo l’auto meno incendiata e scorrere molto più lentamente quando insegue Buddy nella stradina.

    * Altrttanto pericolosa fu la scena del monologo in auto di Arnie, inizialmente girato montando la parte anteriore dell’auto (sulla quale era a sua volta montata una cinepresa per le soggettive autostradali) sul muso di un tir lanciato a 150 all’ora. Stockwell e Gordon erano così spaventati dell’eventualità di un incidente che la scena venne poi ricostruita in studio.

    * l’autorimessa di Darnell era un’ex fabbrica di cavi della seconda guerra mondiale. Nel film se ne vede appena la metà; la metà restante veniva usata come reale garage per restaurare e/o distruggere i 24 modelli di Christine a disposizione della crew. Solo 17 di questi erano completamente funzionanti, resi tali da smontaggi e assemblaggi di quelli inservibili. Le auto vennero distrutte tutte tranne 2. Una di queste la tenne la Columbia nell'evenienza di un sequel.

    * Durante la prima fase del casting la Columbia cercò di imporre nomi di richiamo internazionale, Brooke Shields e Scott Baio su tutti. Un giovanissimo Kevin Bacon ottenne la parte, ma preferì da lì a poco recedere alla volta di Footloose. (tempo dopo gli venne offerta la parte principale anche per Dolan’s Cadillac, sempre tratto da King e sempre centrato su un’auto, n.d.S.). Per il ruolo di Buddy Repperton venne provinato un giovanissimo –e allora misconosciuto- Nicholas Cage.

    * Alexandra Paul conosceva solo nominalmente King e Carpenter, perché emotivamente refrattaria a cinema e letteratura horror.

    * Gli abiti da juvenile-movie anni 50’s che Arnie indossa progressivamente in tutta aderenza all’età anagrafica dell’auto, sono stati scelti e portati sul set dallo stesso Gordon, al pari delle pettinature: era lui a crearsele da solo all’uopo, a seconda della scena da girare.

    * La prima autoricostruzione di Christine si ottenne demolendo l’auto montandovi sopra una pressa idraulica e girando con la mdp rovesciata, in verticale. Il girato è stato poi montato in reverse.

    * L’acronimo CQB 241 che leggiamo nella targa di Christine nello scontro finale sta per "Close Quarters Battle", combattimento a distanza ravvicinata.

    * È il primo film ad avere nella ost Bad to the bone, successivamente usata da molti altri. Il cantante del brano, George Thorogood, è uno dei due addetti alla demolizione e riduzione a cubo di Christine nella scena finale. Non ne vediamo il cameo perché, imbarazzato dalla pessima prestazione attoriale, chiese la rimozione della scena che lo vedeva coinvolto assieme allo sceneggiatore.

    * Per esigenze narrative, a Christine viene data voce tramite vecchie canzoni d’epoca il cui periodo è quello del boom di Presley. Due anni prima Carpenter aveva precedentemente diretto il biopic Elvis.

    * Anche l’auto guidata da Richard Jenkins, il detective che sta col fiato sul collo di Arnie, è una Plymouth, ma dei tardi 70’s, molto in voga tra le unità di polizia.

    (Fonti: DVD audiocommentary di Carpenter e Gordon e Special Featurettes)


    * Nello scontro finale il muso di Christine si accartoccia fino ad assumere le sembianze della bocca di uno squalo. Gordon era stato nel cast de Lo squalo 2, peraltro datato 1978, anno in cui è ambientato il film.

    * I nomi di Arnie e LeBay, Arnold e Roland, sono l’uno l’anagramma dell’altro.
  • Discussione Daniela • 8/03/18 17:21
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    bel post Schramm, mi ha messo voglia di rivedere il film, anche se lo conosco ormai a memoria sequenza per sequenza, battuta per battuta.

    Non credo che capiti certo solo a me: fra i miei film preferiti, ci sono quelli tipo concerto - i film evento, li vedi una volta e poi te li ricordi per sempre, senza avvertire il bisogno di ripetere l'esperienza - e quelli di tipo LP, da vedere/sentire un casino di volte, dal principio alla fine oppure per singole sequenze.
    Ecco, fra i film di Carpenter, La Cosa appartiene al primo tipo: l'ha vista in tutto tre volte, ma solo per questioni contingenti di "didattica" cinematografica.
    La prima volta da sola al cinema, grande ed indelebile impressione, un capolavoro.
    La seconda volta, col figlio più grande quando ha compiuto 14 anni; la terza infine con entrambi i ragazzi quando anche il secondo a superato la soglia (ovviamente il più piccolo aveva già provveduto per conto proprio, ma questo l'ho saputo tempo dopo).
    Invece, altri Carpenter preferiti appartengono alla seconda categoria della visioni all'ennesima, complici anche le colonne sonore toniche ed elettrizzanti. E'appunto il caso di Christine.
    La scena in cui Ernie si mette davanti al rottame e dice a Christine di fargli vedere cosa sa fare, è non solo più erotica dello striptease di 9 settimane e mezzo - film che non ho apprezzato particolarmente - ma una delle più intriganti di sempre per l'implicita sensualità.
    Ultima modifica: 9/03/18 13:16 da Daniela
  • Discussione Raremirko • 10/03/18 02:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Marò che bella discussion!

    Tutta sto andirivieni di carne/lamiere/sesso/metallo, non può far altro che farmi tornare alla mente anche il Crash di Cronenberg e mi stupisce che nessuno lo citi...
  • Discussione Schramm • 10/03/18 13:58
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    bel post Schramm, mi ha messo voglia di rivedere il film, anche se lo conosco ormai a memoria sequenza per sequenza, battuta per battuta.

    e faresti benissimo, è un film che acquista sempre più valore via via che lo si ripercorre, anche perché il taglio delle caratterizzazioni prevale su quello orrorifico (un po' come magistralmente accadeva in distretto 13: prima i personaggi, di lato l'orrore che li raduna e fa convergere che diventa sempre più centrale, e in quella di nuovo i personaggi a far girotondo attorno all'orrore. in christine il valore aggiunto supremo è che la macchina è personaggio tra i personaggi (nel parlato originale tutti si ritroveranno almeno una volta a riferirsi all'auto usando il pronome her) e attorno a lei noi siamo affezionati a tutti, anche a quelli negativi.

    a proposito di la cosa: farei notare che quando christine sfreccia di notte sopra di lei appare una luce in cielo, una sorta di cometa pari a quella di la cosa o di starman. quando vediamo arnie alla guida virato al blu cobalto nello scontro finale da darnell, il volto trasfigurato di rabbia e cattiveria omaggia sì nosferatu ma nell'espressione ricorda anche tantissimo quello di alcuni personaggi cosati poco prima dell'avanscoperta. christhing?!

    quanto a crash, a dire il vero lo tiro vaporosamente in ballo nel commento alla voce Nuova Carne. non l'ho linkato con ballard/crony perché sono due specifici molto simili ma a un tempo molto distanti, che vanno via in parallelo senza mai intersecarsi. ma non c'è dubbio che il raffronto sia pertinente, sono certamente cuginetti.

    infine un consiglio, danyta: se riesci recupera anche i 27' di deleted scenes. tanta roba. alcune io non le avrei tolte o modificate.
    Ultima modifica: 10/03/18 14:12 da Schramm
  • Discussione Daniela • 10/03/18 14:35
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Schramm, mi sono messa in cerca quando ho leggo delle deleted, spero di vederle a breve

    x Raremirko, hai ragione, citare Crash è pertinente, però... è uno dei rari Cronenberg che non amo per nulla, come non ha amato il romanzo di Ballard, scrittore che pure apprezzo, per questo non mi viene da accostarlo all'adorata Christine ;o)
  • Discussione Galbo • 10/03/18 16:43
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    bel post Schramm, mi ha messo voglia di rivedere il film, anche se lo conosco ormai a memoria sequenza per sequenza, battuta per battuta.

    Non credo che capiti certo solo a me: fra i miei film preferiti, ci sono quelli tipo concerto - i film evento, li vedi una volta e poi te li ricordi per sempre, senza avvertire il bisogno di ripetere l'esperienza - e quelli di tipo LP, da vedere/sentire un casino di volte, dal principio alla fine oppure per singole sequenze.


    dopo questo omaggio entusiastico è d'obbligo la re-visione....
  • Discussione Raremirko • 12/03/18 20:34
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Dove li posso trovare sti '27 minuti?
  • Discussione Schramm • 13/03/18 15:21
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Dove li posso trovare sti '27 minuti?

    nel dvd special edition, che ormai trovi anche a 3 euro per cestoni ipercoopposi e fiere... vedi appunto sezione home video ;)
  • Discussione Raremirko • 14/03/18 22:40
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Lo dan tra poco su Rai movieeeeeee
  • Musiche Caesars • 8/05/18 10:18
    Scrivano - 16811 interventi
    Dalla collezione privata Caesars, la copertina dell'LP originale della colonna sonora.

    Ultima modifica: 8/05/18 14:34 da Zender