Cosa pretendere di più, da un film del genere? La storia è robustamente convenzionale, ma la sceneggiatura (del trio Brescia-Ippolito-Regnoli) innesta elementi originali qua e là, come la bellissima scena onirica. Ed anche il siparietto con Lucio Montanaro all'ospedale, pur inteso chiaramente come momento comico, possiede un velo di malinconia non indifferente. Come che sia, la storia di Gennarino che finisce a fare il mariuolo per aiutare Angela, che gli fa da mamma senza esserlo, funziona alla grande fino al triste finale.
MEMORABILE: Gennarino che libera tutti i cani dal furgone: "La libertà è uguale per tutti!"
Non male. Si differenzia dagli altri film di Brescia in quanto sparisce (o quasi) l'elemento camorra o contrabbando per lasciare spazio alla sceneggiata e alla malinconia. Bravo il bambino interprete (tra l'altro presente in diversi film con questo regista), non male il resto del cast. C'è spazio anche per la comicità con le divertenti gag di Montanaro al "Mardarelli".
MEMORABILE: La scena in ospedale e quella in paradiso.
Per una volta Mario Merola non c’è, ma la sceneggiata napoletana si fa lo stesso; anzi, attraverso la figura del regista televisivo Gianni Garko qui addirittura rientra anche nel soggetto del racconto stesso… Sentimenti genuini, nostalgie popolane, un cane come Rin Tin Tin, furtarelli, riformatorio, camorristi contro marsigliesi sfilano a ritmo costante giungendo infine ad un epilogo in puro stile lacrima-movie. L’intermezzo comico è un modo simpatico per denunciare la mala sanità, da sempre spina nel fianco dell’Italia.
MEMORABILE: La pasta e fagioli “à la Nunzio Gallo”»; il sogno del paradiso; la liberazione dei cani; “Caos!!!”.
Lo specialista della sceneggiata alla napoletana Brescia gira questo filmetto che vede un cast locale (a parte Garko e il pugliese Montanaro) in una vicenda che vive dei classici topoi del cinema partenopeo; tra malattie terminali, povertà, gente che "s'arrangia", carcere minorile, marsigliesi (!) e alleggerimenti comico/surreali, la vicenda si muove tra personaggi stereotipati e scenografie povere in un clima da teatrino di provincia, fino ad arrivare al tipico finale strappalacrime. Risibile, fa rimpiangere le più robuste prove del Merolone nazionale e persino del caschetto d'oro.
Alfonso Brescia HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneZender • 25/04/10 19:15 Capo scrivano - 47698 interventi
Se nei riassunti della trama si comincia con "in uno sperduto paesino del siciliano..." sì.
DiscussioneZender • 25/04/10 20:14 Capo scrivano - 47698 interventi
Sì, verissimo. Nel caso di Merola Montecelio cambia regione.
HomevideoGeppo • 25/04/10 22:33 Call center Davinotti - 4269 interventi
Ed ecco a voi la rarissima fascetta VHS SSV STAR VIDEO di "Lo scugnizzo" direttamente dalla Geppo Collection.
HomevideoGeppo • 26/04/10 16:43 Call center Davinotti - 4269 interventi
Renato ebbe a dire: Geppo ebbe a dire: (...) una copia del film l'ho fatta avere anche al protagonista "Marco Girondino". Io a suo tempo gli avevo fatto avere copie di altri 5 suoi film, appena le ha ricevute non si è fatto più sentire ovviamente. Così va il mondo...