Due piedipiatti acchiappafantasmi - Film (1986)

L'anno successivo alla chiusura dei JEFFERSON, storica sit-com, Sherman Hemsley si esibisce su grande schermo in coppia col meno noto Luis Avalos. Sempre doppiato dal bravissimo Enzo Garinei (cui si deve parte del successo del personaggio in Italia), l'ex George Jefferson si ritrova nei panni di un poliziotto cui spetta - assieme al suo compare - di far sgombrare "Casa delle magnolie", una villa d'epoca che si dice abitata dai fantasmi. Arrivati lì, i due non ci metteranno molto a capire che è davvero così; ma non solo, perché avranno a che fare addirittura con vampiri e zombi secondo una logica...Leggi tutto dell'ammasso che invece di moltiplicare le risate le annulla. Il copione infatti, modellato su situazioni che dire inflazionate sarebbe eufemistico, prevede che la farsa crolli - umoristicamente parlando - fin dalle prime scene, nelle quali due fantasmi "osservatori" (uno dei quali lo stesso Hemsley in doppia parte) preparano il terreno, quasi in funzione di narratori, all'arrivo in villa dei due "piedipiatti acchiappafantasmi" cui fa riferimento il titolo italiano. In realtà i nostri farebbero ben volentieri a meno delle scomode presenze ectoplasmiche e mai più si sognano di cacciarle; ne subiscono anzi i continui scherzi secondo uno schema tipico del genere (le commedie con presenze ultraterrene non si contano) e fanno nel frattempo la conoscenza delle due "vecchine" per le quali si trovano lì. In realtà le due si rivelano giovani attraenti in quanto fantasmi a loro volta, costrette a vivere segregate in casa per non dover scomparire. Ed è per pagare i loro debiti che Benny (Avalos) deciderà di afffrontare sul ring "Il terribile Tucker" (Frazier), il quale per pubblicità ha promesso un'ingente somma di denaro a chiunque regga in piedi tre round contro di lui. Tutti gli ultimi venti minuti sono occupati dall'interminabile match (forse perché c'era da sfruttare quanto più possibile il compianto Joe Frazier, campione del mondo dei massimi fino a tredici anni prima). Un match estenuante, combattuto a colpi di facce cretine, corsette sul ring e "aiutini" da parte dei due soliti fantasmi osservatori, che lanciano palle di fuoco azzurro contro il campione per abbatterlo in attesa di un happy ending dal sapore "tragico". Poche le scene che val la pena ricordare, molte quelle dimenticabili (quasi tutte anzi, a cominciare dalla lunga sfida a biliardo per finire con l'armatura che mena fendenti a vuoto). Hemsley prova a metterci un po' di grinta, ma di certo non basta, né granché può fare la colona sonora, pur ritmata e molto eighties. Tremendo il continuo ricorso a lampi disegnati sulla pellicola (unico vero "effetto speciale") per rappresentare l'azione dei fantasmi.

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