Non è facile rilasciare un commento. Si nota un enorme lavoro sul montaggio (la cui innovatività è innagabile), così come un buono sforzo nella stesura della sceneggiatura, ma è difficile trovare qualcosa (togliendo giusto il montaggio) che non risulti datato e si finisce spesso per sorridere per certe ingenuità, come nel finale tutto velocizzato (che nella versione da me visionata presenta in sottofondo un tremendo Inno nazionale francese cantato in russo!). A parer mio, non il capolavoro di cui quasi tutti parlano.
La repressione zarista di uno sciopero vista attraverso la presa di coscienza della madre di un operaio. L’espressionismo simbolico alla Ejzenstein tende verso un realismo psicologico, suggerito dal romanzo di Gorki, che Pudovkin interpreta con uno straordinario uso incalzante e travolgente del montaggio e con una potente plasticità visiva, spesso rappresa in intensissimi primi piani o spalancata con l’irruzione di paesaggi naturali. Più dell’emozione il regista sembra voler puntare sulla mobilitazione. Epico, etico, esegetico, frenetico.
Incidendo la narrazione con splendidi paesaggi naturali che la vanno abilmente a dissezionare (splendido da questo punto di vista il tumultuoso avanzare dei ghiacci sul fiume assimilato alla prepotente calca della massa in movimento) Pudovkin realizza una grande storia di presa di coscienza proletaria contro la barbarie zarista. Superba la protagonista che attraversa la pellicola raggiungendo lo status di una sorta di sofferente Madonna arrivando a concludere la vicenda con una serie di primi piani degni di una Giovanna d'Arco dreyerana.
Spaccato di una famiglia sovietica ai tempi lontani della rivoluzione, attraverso vive ed epiche sequenze teorizza il montaggio in parallelo e va oltre il cinema di propaganda, facendo convergere il dramma individuale a quello collettivo, che s'intersecano coi moti sociali, l'intimità degli operai e delle loro madri. Quelle madri dai volti scavati dai sacrifici e gli sguardi forgiati nelle sofferenze, omaggiate perchè sinonimo di guida e patria. Regia che va oltre le ideologie, construendo dei veri personaggi, ancorati nei territori ostili e polverosi della coscienza di classe.
MEMORABILE: La casa spoglia dei Vlasov; Gli sguardi intimi e afflitti della madre; La folla che si muove come le acque della Neva.
Ivan Koval-Samborsky HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Zender, a quel che leggo in internet, il Morandini dice che il film sarebbe stato distribuito in Italia anche con il titolo “Vodka”. Mah… Comunque, per non sbagliare, forse andrebbe messo un “aka” nelle note, che ne dici?
DiscussioneZender • 19/03/13 08:45 Capo scrivano - 47731 interventi