La prima volta che m'imbattei in "Veronica il volto dell'amore", notai nella sigla iniziale la frase "telenovela di Vincente Sesso", scambiando il nome del regista per il genere hard (che, ovviamente, non c'entrava nulla con le telenovele di Veronica Castro). A parte questo malinteso, "Veronica il volto dell'amore" è il classico prodotto per i patiti dell'attrice massicana, dove, addirittura, qua diventa la modella per il fotografo Jorge Martinez. Più spensierato di Anche i ricchi piangono.
Ben più interessante di Anche i ricchi piangono forse perché più nascosta nei palinsesti di TV regionali dalla programmazione allora "arrembante". Le location del luna park, per quanto pauperisticamente abborracciate, sono tuttavia intriganti, come la storia della misteriosa fuggitiva Veronica (una Castro da riffa) contesa dal fotografo Fabio del poi divo Martinez e dall'umbratile German Kraus. Ma soprattutto, a rendere speciale la soap, è il carisma della strepitosa Chela Castro, storica attrice messicana dal viso aguzzo. Affascinante, da quotidiano anelito d'attesa.
MEMORABILE: "Si sprecano gli amori ragazzini che durano in eterno un giorno intero" dalla sigla "Secondo amore".
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