L'amico del padrino - Film (1972)

L'amico del padrino

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Amico... Semplicemente ammazza per lui, non è che questo implichi gran rapporti di amicizia: gli arriva un telegramma firmato nientemeno che “The godfather” (per mettere subito in chiaro le cose) con le generalità dell'obiettivo da eliminare e Richard Maddock (Harrison) esegue, preferibilmente utilizzando il suo speciale accendino che sprigiona gas venefico in grado di uccidere in pochi istanti. E così, da Istanbul a Napoli e ritorno, si snodano le avventure del nostro sicario biondo dal baffo folto e lo sguardo profondo. Piacente, fisicamente molto ben piazzato, viene raggiunto in Turchia dalla sua ex fiamma, Jenny (Blanc), che messe da parte le riserve per un lavoro non esattamente edificante...Leggi tutto gli ricasca tra le braccia perché... “senza di te non ci sto più”. Uno dei tanti siparietti amorosi patetici che si alternano nel film a un'azione elementare e a qualche tratto folcloristico turco. Ma certo quando per cinque minuti buoni dobbiamo assistere a sbaciucchiamenti, sguardi languidi e pose da stallone in barca sotto il sole qualche domanda ce la si fa. Preso insomma un canovaccio che ricalca il gangster-movie più banale che si possa immaginare, l'egiziano Agrama imbastisce un film senza pretesa alcuna, che può giusto contare oggi sul fascino vintage e la proverbiale indulgenza dei fan del genere. Ma certo basta vedere com'è girato il flashback d'infanzia (ripreso più volte ma sempre con le stesse inquadrature alternate in modo differente) per comprendere dove siamo finiti: Richard, allora bambino, si vede sterminare la famiglia durante una festa di compleanno mentre sul volto dei killer si dipinge un sadico ghigno. Riunitosi in Turchia anche a un vecchio amico (Flynn), socio che tenderà un po' troppo al doppio gioco, “l'amico del Padrino” seguiterà a ricevere telegrammi del boss fino a incontrarlo sul terrazzo vista mare per sentirsi dire che il prossimo target sarà “quel porco di Corsini, che sta mettendo la nostra famiglia in pericolo”. Un pezzo grosso, per il quale Richard esige mani libere e nessun controllo. Ma occhio ai tranelli... L'unico altro personaggio presente sulla scena di una certa importanza, esclusi il protagonista, la sua donna e l'amico, è appannaggio di Krista Nell, la cui funzione è un po' quella di aggiungere pepe gratuito con qualche tetta e molte occhiate malandrine. Cosa ci faccia lì in mezzo poco conta: passa da uno all'altro con estrema facilità a conferma di una sceneggiatura imbastita come capita. Finale a sorpresa (si fa per dire) che farà forse riflettere sul fatto che il crimine non paga. Se non altro la colonna sonora è di Fred Bongusto e di tanto in tanto qualche pezzo discreto si sente...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/04/10 DAL BENEMERITO FURETTO60 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/04/19
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Furetto60 21/11/13 09:53 - 1194 commenti

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Raro mafia-movie ambientato in Turchia. Il 1° tempo si impantana in snervanti scene soap e documentaristiche locali intramezzate, a rialzar le palpebre, da grazie femminili in libertà e da Harrison spesso mezzo nudo, un bel pezzo di manzo dotato di ubertose piantagioni di villico pelo. Ci si diverte quando il killer ne ammazza due col gas dell’accendino (avrà brevettato l'idea luminosa?). Alla ripresa dei giochi il ritmo cambia, si spara e si scazzotta, la Blank resta inamidata. Girato coi vestiti vecchi della nonna, non merita il recupero.
MEMORABILE: L’accendino, arma micidiale: il fumo uccide...

Daidae 18/12/15 20:11 - 3179 commenti

I gusti di Daidae

Mediocre e delirante film che si inserisce nel pessimo filone dei "derivati" del ben più famoso Padrino di Coppola. Lo si può dividere in due parti: una prima di circa mezz'ora completamente insensata e noiosa, una seconda molto più interessante con qualche bella scena d'azione, ottimi paesaggi turchi e qualche intermezzo a Napoli (così almeno parrebbe). Indecente la citazione del Padrino, finale telefonato, un ultimo punto a favore: la colonna sonora. Sicuramente migliore di altri pessimi derivati come il Cappotto di legno o Baciamo le mani.
MEMORABILE: L'accendino che fa gas, roba più da spionaggio; Le deliranti lettere firmate il padrino (sic!); Harrison ha due cognomi: Caruso e un cognome americano.

Pessoa 9/08/17 18:12 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Obbrobrioso ibrido fra gangster movie e spionistico dell'egiziano Agrama. Il livello tecnico è davvero basso, con dialoghi e scene d'azione elementari che sfiorano il ridicolo involontario. La storia sarebbe pure lineare, se il regista non si complicasse la vita con inutili e tortuose digressioni. Un film pensato in grande economia per raggranellare le quattro lire dei fondamentalisti del genere nei cinemini di terza visione. Assolutamente oltrepassabile.
MEMORABILE: Le ambientazioni turche; La colonna sonora, di livello decisamente superiore alla pellicola.

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  • Discussione Il Dandi • 7/04/10 14:38
    Segretario - 1488 interventi
    Introvabile film firmato da Farouk "Frank" Agrama.

    Agrama è un produttore egiziano piuttosto attivo negli Usa. Gli sono accreditati solo cinque film come regista, di cui questo poliziesco è l’unico (almeno in termini legali di produzione, visto che imdb segnala le location in Turchia)realizzato in Italia.

    Negli anni più recenti Frank Agrama, a capo di una società cinematografica (la Harmony Gold), è stato indagato in processi a carico di Silvio Berlusconi e indicato come referente della Fininvest per acquisti in Usa.

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/15/diritti-tv-perquisizione-mediaset.html
  • Discussione Furetto60 • 1/12/13 18:44
    Call center Davinotti - 45 interventi
    Una breve annotazione: nel secondo tempo il killer fornisce uno "spieghino" sull'arma preferita, il temibile accendino, fornita di un gas speciale. Forse, nel procedere del film, si erano accorti del bisogno di diradare qualche punto interrogativo.