A chiamarlo “musicarello” forse gli si farebbe addirittura un torto. In realtà, Lina Wertmüller confeziona un vero e proprio musical all’italiana, arricchito da costumi e scenografie color pastello (che, insieme alla presenza di Giulietta Masina, fanno subito pensare a Giulietta degli spiriti del 1965) firmate da Enrico Job, nonché dalla bella fotografia di Dario Di Palma. Assolutamente da rivalutare.
Sequel di Rita la zanzara con la Pavone che è costretta da Giannini a tornare a casa dalla propria famiglia. La trama è ancor più lieve del precedente, inoltre il cast, a parte la "notevole" nuova presenza della Masina, perde quasi tutti gli ottimi attori del primo film e questo si nota enormemente. All'inizio la pellicola prende la via del surreale, ma non mantiene le aspettative nonostante alcune buone scenografie (niente di eccezionale, comunque). Deludente.
Il primo tempo forse rappresenta il vertice del musicarello italiano, trattandosi in realtà di un vero e proprio musical con tanto di canzoni, balletti, adeguate scenografie. Si veda il sorprendente coro "La Svizzera". Il secondo tempo, che va a chiudere la vicenda, ha invece un netto calo. Resta un prodotto più che decoroso, grazie a interpreti eccezionali (Valli e la Masina) e a bellissimi momenti colorati (con dominanza del viola, in varie sfumature) e fotografati in maniera deliziosa. C'è la fascinosa e nobiliare Boratto.
La Wertmüller fa tesoro di video musicali dell'epoca (quelli dei Beatles in testa) e confeziona una parte del film. Affida l'altra parte, quella con una "trama", ad attori del calibro della Masina e di Valli, non certo avvezzi a questo tipo di pellicole ma che dimostrano quanto professionali siano. Poi c'è lei, la protagonista, Rita, con la sua voce penetrante e il suo brio (che qui riesce anche a contenere). I colori e i costumi, assieme alle movenze e alle parole delle canzoni, ci ricordano un'altra epoca, ingenua e furba allo stesso tempo.
MEMORABILE: "La Svizzera" in coro con gli allievi delle guardie svizzere.
Uno dei migliori musicarelli. La Wertmüller ci regala un mix di azione, simpatia e leggerezza. Certo, si tratta sempre di un "musicale leggero", ma grazie al giovane Giannini e alla brava Giulietta Masina l'sticella del film si alza. Molto attraenti i colori e certe ambientazioni caleidoscopiche. La voce di Rita è inimitabile. Godibile. Si merita mezzo pallino in più, inserendolo nel suo contesto.
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Questo è un fotogramma che mostra De Filippo con la Masina:
http://idefilippo.altervista.org/peppino/76.htm L'ipotesi di una breve apparizione che a un certo punto fu tagliata mi sembra realistica.
Allan ebbe a dire: Questo è un fotogramma che mostra De Filippo con la Masina:
http://idefilippo.altervista.org/peppino/76.htm L'ipotesi di una breve apparizione che a un certo punto fu tagliata mi sembra realistica.
Anche questa è un'ipotesi realistica, come detto prima per De Vico.
B. Legnani ebbe a dire: Allan ebbe a dire: Questo è un fotogramma che mostra De Filippo con la Masina:
http://idefilippo.altervista.org/peppino/76.htm L'ipotesi di una breve apparizione che a un certo punto fu tagliata mi sembra realistica.
Anche questa è un'ipotesi realistica, come detto prima per De Vico.
Tre ipotesi restano in piedi, prendendo come fedele la foto:
a) è stato sul set ma non ci ha lavorato;
b) ci ha lavorato, nel film c'era, ma non c'è nell'edizione circolante (ma non si spiega l'assenza dai crediti)
c) ci ha lavorato, come dice Allan, ma la parte è stata tagliata in sede di montaggio (il che potrebbe spiegare il nome in locandina ma non nei crediti).
DiscussioneDusso • 28/07/14 12:18 Archivista in seconda - 1830 interventi
Il master Rai dovrebbe essere tagliato o almeno cosi sosteneva un noto forumista, dovrebbe mancare un esibizione della Pavone per un problema di diritti