Purtroppo, anche ne
L’educazione sentimentale di Eugénie il regista siciliano pasticcia con un soggetto che non gli si addice minimamente – per tacere del fatto che finge di non conoscere (o comunque, artatamente sottovaluta) i precedenti adattamenti cinematografici de
La philosophie dans le boudoir e di altri scritti sadiani.
Quanto ai personaggi maschili, essi sono così fuori-parte, recitano (si fa per dire...) in maniera imbarazzante, oltre a essere fisicamente banali, insignificanti, privi di carisma... niente affatto credibili nei ruoli di navigati seduttori. Purtroppo, tutti gli interpreti danno la netta impressione di trovarsi coinvolti in qualcosa di più grande di loro.
Si salvano, ma di un soffio, alcune attrici, come Sara Sartini, quantunque la sua Eugénie abbracci troppo velocemente le argomentazioni libertine dei suoi (improbabili) seduttori, relegando la manifestazione della propria morale cattolica sconfitta ad un’abusata espressione, occhi bassi e faccino imbarazzato, degna di una lolitina caratteristica di certi
hentai nipponici.
Nel film non c’è nulla di realmente scandaloso o sessualmente rivoluzionario, con buona pace delle dichiarazioni programmatiche del regista, che oltre a non “mostrare” granché, fa “suggerire” quel che non ha il coraggio di ostentare, da attori che non credono minimamente in ciò che dicono.
Ultima modifica: 8/03/10 14:18 da
R.f.e.