Le rêve de l'horloger - Corto (1904)

Un orologiaio anziano e sconsolato si addormenta e in sogno gli appaiono tre donne che gli mostrano la maniera di fabbricare nuovi orologi. Non particolarmente innovativo, recupera due temi ricorrenti nella cinematografia di Méliès (gli orologi, il sogno) inserendoli in quella consueta, delicata atmosfera fiabesca che, nonostante effetti speciali più modesti del solito, non lascia certo indifferenti.

Nel sogno del vecchio orologiaio le sue pendole diventano tre fanciulle. Il cortometraggio adotta il meccanismo narrativo, già consolidato, del sogno per descrivere apparizioni e scomparse. In questo caso colpisce la tenerezza, sviluppata proprio dall'età del protagonista in rapporto con i suoi sogni, e anche le apparizioni stesse non hanno nulla di fantasmagorico, ma si manifestano quasi con dolcezza. Una curiosa venatura malinconica che però non solleva il film dal sembrare troppo già visto.

Un vecchio orologiaio cade in un profondo sonno. Ad attenderlo nei suoi sogni ci sono delle bellissime fanciulle che prendono il posto dei suoi tanto amati orologi... Purtroppo il corto, pur essendo aprezzabile, non entusiasma molto perché sa di già visto. Il finale un po' triste invece rappresenta una piccola novità nel repertorio del grande regista.

Davvero nulla di particolare, questo corto di Georges Méliès, di circa due minuti e mezzo. Gioco di sparizioni e di apparizioni, inserito nel sogno di un anziano orologiaio che in sonno immagina (in modo castissimo) tre fanciulle che "nascono" appunto da tre orologi. Produzione più che ordinaria del Maestro.

Un vecchio orologiaio addormentato sogna i suoi orologi trasformarsi in tre graziose fanciulle. Cortometraggio che non aggiunge nulla di nuovo alla produzione artistica di Georges Méliès. Le trasformazioni sono routinarie così come le movenze e le coreografie dei personaggi. Piuttosto insolito invece per l'artista il finale, poco gioioso e molto malinconico.