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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 28/02/10 20:34 - 1083 commenti

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Tre adolescenti bighellonano nell'assolata provincia australiana in cui gli adulti appaiono meno che in E.T.-L'extraterrestre. Fra neutre villette e boschi fradici incapperanno nell'abituale serial-killer dall'aspetto grigio. Inizia come un thriller a modino questo Acolytes, azzeccando l'effige d'una gioventù tediata e vagamente bruciacchiata. Poi slitta nella vastità dell'outback, fra famiglie ammazzatutti e allusioni pedofile. Bravi i tre ragazzi: arroganti e con quello sguardo spento che le derive emo impongono. La chance per un film memorabile è persa, ma una visione gliela si può concedere.

Undying 13/03/10 15:11 - 3807 commenti

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Tre problematici adolescenti notano un uomo seppellire una ragazza deceduta: non trovano di meglio da fare che correre al ricatto, imponendo al killer di eliminare un losco individuo che ha abusato di loro. So cosa hai fatto in chiave teen-agers, con la variante del ricatto (titolo di lavorazione del film). Il regista, invece di sfruttare gli immensi spazi australiani, opta per un intreccio "interno" sia in termini di spazi che di psicologie. Ne esce un film riuscito a metà, che si risolleva nel finale cattivello per risvolti e conclusioni. Film modesto ma disagevole per intenzioni e sviluppo.
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Schramm 12/05/12 14:30 - 3495 commenti

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Tanto va la nuova generazione al goffo tentativo di sorpassare in genio criminale la vecchia che ambedue ci lasciano tutte e otto le zampine. A dirla onesta la reazione a catena di reciproci ricatti e vessazioni che prende l'aspetto di un gioco a palla avvelenata, sulle prime tiene più che discretamente botta: quando c'è da tirare i nodi, tutti i dentelli del pettine si spezzano, la sceneggiatura si fa asmatica, il ritmo si fa irregolare, gli attori poco credibili e convinti del proprio ruolo, e il regista procede come un avvocato in stato confusionale che difende e attacca tutti al contempo.

Daniela 9/12/17 10:26 - 12662 commenti

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Dopo aver disseppellito il corpo di una giovane donna nascosto nel bosco, tre ragazzi hanno la bella idea di ricattare il presunto colpevole dell'omicidio affinché ammazzi per conto loro un tipaccio che li perseguita... Il plot non sarebbe neppure male, ma la narrazione è penalizzata dalla regia incerta, il montaggio convulso e la fotografia acida troppo contrastata che brucia i toni alti e rende poco leggibili le parti in ombra. In questo modo le potenzialità del soggetto vengono sprecate e non basta la buona resa dei conti finale a salvare un film ambizioso ma confuso e mal gestito.

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  • Discussione Undying • 13/03/10 15:39
    Risorse umane - 7574 interventi
    So cosa hai fatto, Ho visto cosa hai fatto e so chi sei e - soprattutto - Gli occhi degli altri del grande William Castle: sono i film che anticipano le tematiche mal affrontate in questo contesto da un regista australiano alla sua seconda prova di regia (prima aveva realizzato il drammatico Darklovestory).

    L'idea di affrontare tematiche oltraggiose (cadavere disseppellito dai giovani testimoni e abbandonato alla putrefazione per bieca opportunità) e qualche zampata di scorrettezza (due teen-agers hanno subito violenza da un pedofilo omosessuale) non è sufficiente a giustificare lo sperpero di location (solo qualche scena girata negli splendidi scenari australiani) e di idee.

    La sensazione di trovarsi di fronte ad un film visto e rivisto predomina durante la visione e solo quel quarto d'ora finale, cattivo e indiscriminato, riesce a far recuperare qualche punto ad Acolytes.
    Ultima modifica: 13/03/10 15:42 da Undying