Universal soldier - The return - Film (1999)

A 7 anni di distanza (e all'inizio del suo declino) Van Damme decide di rispolverare uno dei suoi ruoli più famosi, questa volta senza Lundgren. Il risultato al botteghino fu pessimo, eppure il film è un ottimo action movie. La storia è meno originale che nel precedente e alcune idee sono riciclate proprio da lì, ma le scene d'azione sono bellissime e il ritmo è elevato. Nel suo genere sicuramente un film degno di nota e da vedere, per i fan di Van Damme.

Rigorosamente e strettamente riservato agli amanti del genere, il film è il sequel di I nuovi eroi e ne costituisce praticamente quasi un remake. Le poche buone idee presenti nel film precedente vengono spudoratamente riciclate con l'aggravante che dietro la macchina da presa non c'è più Emmerich ma un oscuro mestierante. Noioso.

Una vera disdetta: messa da parte la fantascienza on-the-road del primo e mitico capitolo, questo sequel è un'americanata senza alcun senso di fine anni '90, tronfia, retorica e poco divertente. E pensare che pochi anni fa è uscito pure un terzo capitolo... vade retro.

Action niente male anche se inferiore a I nuovi eroi e purtroppo troppo simile al primo (vedi nuovamente l'incontro con una giornalista!). Ottime le scene d'azione e i combattimenti all'ultimo sangue tra Van Damme e campioni Jay White e Goldberg, ex wrestler. Il risultato è un film per appassionati, che certamente non lo disdegneranno, ma nulla più. L'assenza di Lundgren purtroppo si fa sentire e non poco.

Un sequel forzato, ed è un peccato perché il plot del primo film regalava infiniti spunti. Eppure si è ricorsi a scopiazzare diversi film di fantascienza (Terminator su tutti), oltre al primo capitolo (ancora una giornalista immischiata, ancora il suo compagno muore...). Muscoli e forza bruta in mostra con scene d'azione che fanno felici gli amanti delle stesse, numerose scene improbabili e scarse spiegazioni: perchè Luc ora è normale? Perchè Maggie prima vuole uccidere Luc poi no? Perchè alcuni Unisol parlano come robot e altri normalmente?

Sequel coattissimo ma che personalmente preferisco al bolso capostipite: qui almeno ci sono ironia e azione, totalmente assenti nel primo capitolo. Certo, il periodo straight-to-video di JCVD era ormai alle porte: la regia è talmente scolastica che fa tenerezza, le esplosioni e alcune morti sembrano quelle di Hot shots, le espressioni di Jean-Claude sempre le solite tre. Ma è proprio questa sgangheratezza a farmelo apprezzare per quello che è: un onestissimo action-movie senza fronzoli, dal buon ritmo e con discrete coreografie di lotta.