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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Divertente è l'idea finale, con i ladri che si contendono la paternità del furto da dieci milioni all'origine della vicenda pur di guadagnarsi la stima del popolo, affascinato dallo charme di un Toto immaginato come perfetto ladro gentiluomo e infine perdonato della società. Ma tutta la parte precedente del film, specialmente quando Totò è assente e la scena è presa da Gino Bramieri, Jean-Claude Pascal e Simone Simon, è da dimenticare. E pure quando Totò è protagonista (per fortuna per la maggior parte del tempo) il nostro non si esibisce in quelle improvvisazioni, quegli equilibrismi verbali per i quali è famoso. Perché...Leggi tutto tante sono le scene da comica muta, in cui il Principe non ha oltretutto troppo spazio per brillare. La sceneggiatura è modesta (come il romanzo omonimo di Umberto Notari da cui è adattata), il soggetto esile e puerile e Bramieri nella parte del ricco sfruttato dalla moglie (Simon) attaccata solo al suo denaro è la brutta copia dell'esuberante comico visto in televisione. Né si riesce a far intervenire degnamente la spalla di Totò per eccellenza, e cioè Mario Castellani. La situazione si evolve inserendo trovate gratuite (vedi il maggiordomo Memmo Carotenuto che si traveste per cercare di estorcere a Totò il nome del luogo in cui avrebbe nascosto la refurtiva), dialoghi poca riusciti da commedia americana vecchio stile (quelli fra Pascal e la Simon), senza mai offrire a Totò la possibilità di uscire da un macchiettismo disgraziatamente contenuto che lo relega nel ruolo del solito ladro di galline rassegnato a una vita grama. La regia di Lionello De Felice è anonima, piatta, svogliata, ed è un difetto che si nota. Per fortuna, dietro, una storia c'è.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Matalo! 7/01/09 18:39 - 1378 commenti

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Film di scarso livello dove il nostro fa di tutto per rendere appena sopportabile (non riuscendoci) una storiella girata con la mano sinistra da tale De Felice. Pensiamo che la battuta migliore è la traduzione di Moet et Chandon con Mò esce Antonio e abbiamo capito tutto l'andazzo del film. Fa venire i brividi che nel cast ci sia Simone Simon de Il bacio della pantera. Da Tourneur a De Felice...

Smoker85 18/07/10 21:44 - 487 commenti

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Film garbato e diverso dalla solita commedia di Totò. La trama forse sacrifica il talento dell'attore napoletano, che comunque regge bene la scena. A fargli da spalla, insolitamente, c'è Gino Bramieri. La coppia funziona, anche se è lontanissima dalle scintille di altre come quella di Totò con Fabrizi, Taranto o Peppino. Non mancano i momenti esilaranti, ma l'impressione è che forse la storia latiti e duri un po' troppo. Non il peggior Totò ma nemmeno un suo vertice.
MEMORABILE: Totò che fa la filippica contro il costo dei salamini al solo scopo di fregarsene uno.

Graf 29/09/12 03:34 - 708 commenti

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Unico film di Totò diretto da Lionello De Felice. Di impianto teatrale, dal sapore raffinato e dall'ambientazione francese, il film è una gustosa satira sugli aspetti criminali del capitalismo molto curata nei dettagli anche se risulta troppo artificiale in alcuni snodi narrativi e un po' convenzionale nel tratteggio dei personaggi. Totò disegna il suo personaggio di ladro di quart'ordine con grande cura a metà tra una rappresentazione veristica e una recitazione ricercata e quasi affettata ma alla fine risulta convincente. Bravo e surreale Bramieri.

Homesick 19/01/13 17:02 - 5737 commenti

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Commedia popolare piuttosto debole a causa di una regia tutt’altro che ispirata, sopravvive unicamente grazie al rubagalline Totò, come sempre campione imbattibile negli sguardi e nelle smorfie – basti osservare le sue pose durante la session fotografica - nonché maestro della battuta. Il cast si decora di personaggi affascinanti come il ladro stilé Pascal e l’aristocratica Simon, attrice di gran classe anche in un contesto a lei poco congeniale.
MEMORABILE: La distribuzione dei regali ai detenuti; gli ex accusatori di Tapioca che ritirano le loro accuse in tribunale.

B. Legnani 26/01/14 14:19 - 5523 commenti

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Curioso film di medio valore (**, forse largheggiando), con Totò che non fa il mattatore ed un cast che definire composito è dire poco. Inizio mediocre, con trovate da film muto (e, non a caso, rese senza sonoro): poi la pellicola si risolleva un po' con i duetti nei quali opera la Simon e nella fase processuale conclusiva. Trascurabile, in ogni caso.

Saintgifts 1/07/15 16:11 - 4098 commenti

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I tre ladri rappresentano tre diverse categorie di chi ruba: per sopravvivere c'è il cosiddetto ladro di polli (Totò), poi il ladro professionista che agisce in grande usando furbizia e intelligenza (Pascal) e infine il ladro rispettato in società, ma che combina affari non troppo leciti (Bramieri). È nella seconda parte che il film decolla e Totò, in prigione e durante il processo, può esibirsi in tutto il suo repertorio strappando più di una risata. Ricco cast, che spalleggia bene il grande comico e una buona ambientazione primi del Novecento.

Furetto60 6/07/15 13:24 - 1193 commenti

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Commedia che ironizza sulla moralità del ladro. Il furto è il vero protagonista della vicenda e i protagonisti, accomunati dall’attività ma non dal livello di cabotaggio, si trovano coinvolti in una trama che ha il suo miglior sviluppo da metà corsa. Il lavoro, elegante e con rari esterni, è equilibrato: la presenza nel cast di varie presenze eccellenti permette di arginare la figura di Totò, spesso debordante in altri lavori.
MEMORABILE: Questa lonza è epidemica!; Sono stanco di stanchezza; Io sono ladro legalmente!; Michel, vorrei un drink, Che drink? Un drinkendranghete.

Minitina80 13/09/16 19:31 - 2980 commenti

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Tenue commedia in cui non mancano i soliti equivoci che danno il pretesto per qualche simpatica ma esile battuta. È una sorta di apologia disimpegnata sulla figura del ladro, ognuno dei quali esercita a suo modo la mala professione. Ha il difetto di essere diluito in maniera eccessiva per cui ogni tanto ci si distrae un attimo. Non è nemmeno il migliore esempio di commedia a cui Totò ha preso parte, ma un'occasione gliela si può concedere.
MEMORABILE: Finché ero un povero ladro da due soldi, calci nel sedere, ma da quando sanno che ho rubato dieci milioni, tutto è cambiato!

Pessoa 20/02/17 06:20 - 2476 commenti

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Fiacca commedia con intenti moraleggianti di De Felice costruita attorno a Totò che si misura con un ruolo, quello del rubagalline, che è uno dei cavalli di battaglia del suo repertorio. Per ridere si ride, naturalmente, e anzi la vicenda mantiene alcuni collegamenti con la vita reale che le donano una certa attualità anche a distanza di decenni, ma la storia è davvero molto debole e la sceneggiatura raffazzonata non aiuta. Fra i comprimari brillano Pascal e la Simon, il resto è poca cosa. Per i fan del Principe in vena di risate facili.

Modo 10/05/18 15:47 - 948 commenti

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Film con alti e bassi che se non fosse per il grande Totò sarebbe insignificante. Gino Bramieri è una spalla divertente che non lascia comunque il segno soprattutto se paragonata ad altri duetti che hanno visto come protagonista l'attore napoletano. Il regista non riesce a sostenere ed esaltare una storia semplice e lineare non priva di qualche spunto interessante. Il monologo di Totò in tribunale visto come riscatto sociale è spassoso.

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Pigro 14/04/20 10:15 - 9634 commenti

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Il titolo è ben più sagace del film, visto che include nel novero dei rubatori non solo il piccolo mariolo e il ladro gentiluomo ma anche il ricco borghese faccendiere. I motivi di interesse si fermano qui, a parte le solite gag e smorfie di Totò (neanche particolarmente originali, ma si migliora man mano) e lo spunto carino della santificazione del carcerato gentiluomo. Manca la vivacità che ci si aspetterebbe da una simil-farsa come questa, e in molti punti manca una maggior fermezza della regia che si accontenta di lasciar fare al mattatore.

Reeves 5/05/22 08:36 - 2172 commenti

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Tutti i problemi di coproduzione in questo film che vede Totò confrontarsi con un cast francese assolutamente fuori parte. Lionello de Felice, che si dimostrerò più bravo nei film avventurosi, cerca all'inizio gag da cinema muto per poi dare finalmente mano libera a Totò nella seconda parte, decisamente la migliore. Gino Bramieri agli inizi ma già capace di portare un grosso contributo al film.

Rambo90 22/04/23 01:16 - 7675 commenti

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Un Totò decisamente minore e per lo più contenuto, che divide lo schermo con tanti altri attori in una vicenda maggiormente scritta nella quale piazza comunque vari guizzi degni di nota. Tutto l'inizio in cui lo vediamo ladruncolo di cibarie è spassoso, così come lo sono i suoi duetti con il bravo Bramieri. Meno indovinate le parentesi con gli attori francesi, che sembrano stridere con il resto della vicenda. Interessante invece la parte finale in tribunale, divertente, con vari caratteristi di spessore e un'assurda retorica che può anche fare breccia. Non male, nel complesso.

Giùan 12/07/23 09:11 - 4537 commenti

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Tentativo d'"esportazione" francese per il Principe come accadrà qualche anno dopo, con altre ambizioni di scrittura e qualità tecniche ma con non troppo dissimili esiti artistici. La struttura della commedia resta anodina, non lasciando a Totò l'abituale briglia sciolta ma non riuscendo neanche a cucire una narrazione che consenta al film di vivere di vita propria, condannandolo alla terra di nessuno dell'anonimato, da cui certo non può emendarlo la regia di De Felice. Bramieri una spanna sopra Pascal come spalla del Nostro, che nella sua collezione di nomi curiosi aggiunge Tapioca.
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