Note: Documentario prodotto da Lotta continua. Lunghezza originaria 104 minuti; oggi reperibile in 43 minuti.
Nei titoli di testa Pasolini è accreditato solo come ideatore, ma alcune parti del film furono effettivamente realizzate da lui.
Documentario militante di Lotta continua, che parte dalla strage di piazza Fontana per allargarsi a testimonianze sulla condizione degli operai (lo sfruttamento, le morti bianche) e sulle tensioni sociali (i moti di Reggio Calabria del '70). Bellissime l'incredibile intervista all'operaio muto, la sfilata dei bambini che cantano "Bandiera rossa" e i primi piani dei ragazzini napoletani: quasi superfluo dire che proprio questi sono i pezzi girati da Pasolini, che offrono un inatteso picco in un'opera nel complesso interessante ma prevedibile.
Reperto d'epoca scritto fra gli altri da Fofi, il cui rimaneggiamento recente rende di sicuro più scorrevole la visione, ma probabilmente sacrifica la coerenza dell'insieme: il filo conduttore, nel brusco salto dal post-Piazza Fontana (con interessantissime interviste d'epoca) agli altri argomenti, appare un po' sfrangiato. Comunque interessante.
Ormai avevo male al collo a forza di annuire in tutti i passaggi relativi a Piazza Fontana e alla strategia della tensione, mentre sui fatti di Reggio Calabria di certi risvolti ne ero completamente all'oscuro. Da antologia le amare considerazioni sulla speranza di un'Italia migliore (sic!) da parte di un reduce dal fronte, mentre grida giustizia e anche qualcosa di più l'atteggiamento avuto dalle istituzioni verso quel disgraziatissimo taxista di Piazza Fontana. Il resto è noto e di letteratura ce n'è in quantità...
Serie di interviste guidate da Lotta Continua con l’intervento di Pasolini. Nell’esame di Piazza Fontana è percepibile il clima d’accusa ai fascisti nell’attribuire da sùbito la responsabilità della strage e della morte di Pinelli (le loro ipotesi non lasciano dubbi). Per quanto riguarda le morti bianche ci si concentra sulla condizione umiliante dei lavoratori (nella cava) mentre a Reggio Calabria sulla repressione. La strategia della tensione era all’inizio ma già si intuivano i possibili depistaggi governativi.
MEMORABILE: La moglie di Pinelli; L’operaio che spera nella rivoluzione; L’operaio che vorrebbe sparare ad Agnelli; I bambini che urlano “Lotta dura senza paura”.
A un anno dalla strage di piazza Fontana, la morte di Pinelli, le rivolte dei lavoratori, il film riesce a rievocare spezzoni di conflitti sociali, agli inizi di quella strategia della tensione di cui riesce ancora oggi a rievocare le atmosfere e il crescendo con alcuni momenti (gli scontri) da brivido. Pasolini era un maestro in questo, nella chiarezza e nell'efficacia che dava alla voce dei cittadini italiani che affrontavano anni molto difficili.
Uno dei film che meglio racconta cosa stava succedendo in Italia all'inizio degli anni Sessanta. Pasolini, prima di litigare frontalmente con la sinistra extraparlamentare per la famosa poesia sul celerino, racconta con Lotta Continua le tensioni nel paese e come lo stato italiano fosse quantomeno complice di chi aveva compiuto la strage di piazza Fontana. Linguaggio duro, indignazione vera, operai che si ribellano e corpi dello stato che mettono bombe e pensano a un colpo di stato. Tutto raccontato in modo molto chiaro.
MEMORABILE: I bambini della mensa proletaria di Napoli, ingenui e combattivi.
I primi anni 70 in Italia dilaniati da ferite ancora aperte, moti insurrezionali e tematiche di sfruttamento sempre attuali. Si parte col caso Pinelli, in cui gli autori propendono per la versione del "suicidio pilotato", poi le morti bianche come il marmo di Carrara, fino alla guerra civile a RC contro le forze dell'ordine durante l'assegnazione del capoluogo calabrese. Ancora una volta dalle interviste esce fuori un' Italia popolare, giovane, sferzante che sa molto di più di quello che si vuol far credere. L'anima dell'Italia di quegli anni.
Pier Paolo Pasolini HA DIRETTO ANCHE...
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Maurizio Ponzi aHollywood Party (programma di Rai Radio3) ha dichiarato che Giovanni Bonfanti era un esponente di Lotta Continua a Pisa che fu incaricato di seguire il progetto, e che Ponzi stesso (allora collaboratore di Pasolini) coordinò il montaggio del film
Forse andrebbe messo, come genere, "corto/mediometraggio" in quanto, pur se in origine durava 1h 44', la versione comunemente reperibile adesso è abbondantemente sotto l'ora di durata.
DiscussioneZender • 8/10/20 14:22 Capo scrivano - 47801 interventi
Beh ma noi dobbiamo considerare l'opera originale, non quello che arriva a noi mozzicato. La cosa è specificata nelle note.