Il vendicatore di Jess il bandito - Film (1940)

Il vendicatore di Jess il bandito

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/10 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 23/07/11 12:29 - 9013 commenti

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Lang esordisce nel western girando il sequel di Jess il bandito partendo dalla fine del predecessore e riprendendone alcuni personaggi. Storia di vendetta con innesti umoristici (in particolare la spassosa parte del processo) e diverse situazioni riuscite che mostrano il talento del regista austriaco. Appagante pur non aderendo a tutte le regole ed i topoi del genere. Esordio per la meravigliosa Gene Tierney.

Galbo 26/07/11 20:33 - 12380 commenti

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Anche negli anni 40 venivano realizzati dei sequel: è il caso di uno dei pochi film western di Fritz Lang che rappresenta il sequel di un precedente western di Henry King. Questo di Lang è un film di genere piuttosto solido, permeato dal tema della vendetta, con buona sceneggiatura che compie una riuscita caratterizzione dei personggi e un cast di prim'ordine.

Saintgifts 21/02/13 21:40 - 4098 commenti

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Un sequel che non delude, anzi è un perfetto innesto al film di Henry King; ne esce una storia dove la vendetta, che pure rimane il tema principale, lascia spazio ad altri temi quali l'amicizia (anche verso uomini di colore, pur nel Sud che ancora ricorda la guerra), l'emancipazione femminile e una stampa che fa già opinione ma non verifica ancora le fonti. Il meccanismo gira a puntino, includendo anche parti spassose quali il processo, per arrivare a un finale che accontenta tutti. Lang a suo agio anche in questo genere.

Rambo90 2/10/17 15:35 - 7679 commenti

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Davvero un bel western, dove Lang (pur avendo a che fare con un sequel e quindi materiale non originale) riesce a intrecciare bene psicologia del personaggio, azione e ironia. Fonda è un protagonista perfetto, risoluto quanto basta e credibile, affiancato da Cooper che si dimostra una spalla efficace. Il tratteggio della cittadina del Sud ancora in preda al nazionalismo post guerra civile è riuscito e tutta la parte del processo molto spassosa. Bella la resa dei conti. Notevole.

Puppigallo 25/07/19 18:52 - 5259 commenti

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Buon western che, a differenza di altre pellicole, ha nella datazione il suo vero punto di forza. Questa fa sì, che lo si accetti con simpatia anche quando dissipa la tensione con battute, scene quasi comiche e personaggi, che definire macchiettistici non sarebbe un'eresia. Eppure, in un simile contesto, nonostante la causa scatenante della vicenda sia spiacevole (la vendetta per l'omicidio a tradimento, da vigliacco), grazie anche a attori in parte sorretti da un copione piuttosto brillante, si finisce per apprezzare persino il processo finale, con scambi verbali da commedia d'altri tempi.
MEMORABILE: Il ragazzo romanza l'agguato; L'avvocato dà spettacolo in tribunale; Lo scontro avvocato dell'accusa-ex combattente e giudice; Il finale agrodolce

Daniela 12/09/20 19:41 - 12626 commenti

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Dopo l'omicidio di Jesse dal parte del traditore Ford, Frank James attende fiducioso che il responsabile venga punito dalla legge... Il primo western diretto da Lang è un sequel del classico diretto da King con Henry Fonda nello stesso ruolo del fratello più maturo, un uomo che si è lasciato il passato alle spalle e vorrebbe solo vivere in pace, costretto infine ad agire non per semplice desiderio di vendetta ma per senso di giustizia. Ed è questo senso morale che lo pervade a rendere il film pienamente langhiano, anche se girato su commissione per sfruttare il successo dell'altro.
MEMORABILE: Frank James assiste alla rappresentazione in cui viene portato in scena l'omicidio del fratello.

Giùan 8/07/22 10:57 - 4540 commenti

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Decisamente sotto ritmo ma non sottotono, al suo primo western Lang non nasconde (come era nello stile del regista e nel temperamento dell'uomo) di girare un film su commissione, ma lavora all'interno del genere e dei meccanismi già fissati (la vendetta, il "sequel") per riflettere su temi e congegni della sua poetica. Così alcuni momenti (lo show teatrale che riproduce l'omicidio di Jesse, il "salvataggio" del nero Pinky, il processo "straniato" con risvolti quasi da commedia) lasciano il segno. La love story mette un po' a disagio, ma l'esordiente Tierney è davvero bellissima.

Pessoa 14/08/22 10:27 - 2476 commenti

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Film di vendetta ambientato in un west atipico, già moderno e cittadino. Anche le linee narrative si allontanano dai canoni del filone, privilegiando il ragionamento all'azione, fino a un bellissimo finale ad effetto in cui nel processo sono equilibrati dalla sapiente mano di Lang elementi comici e drammatici in una simbiosi praticamente perfetta. Ottima la prova del cast, con le figure di contorno sugli scudi (Hull e la "simpatica canaglia" Cooper). Confezione di livello, in linea con le ambizioni del progetto, per un gran bel film che delizierà anche i non appassionati del genere.
MEMORABILE: Tutto il processo.

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  • Discussione Giùan • 8/07/22 11:35
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    Zender bisogna correggere: la fotografia non è in bianco e nero, trattandosi anzi del primo film a colori di Fritz Lang. Buona giornata
  • Discussione Zender • 8/07/22 14:22
    Capo scrivano - 47730 interventi
    La cosa strana è che entrando è scritto COLORE, non capisco perché venga visualizzata la scritta bianco e nero. Chiederò a Xamini grazie.
  • Discussione Pessoa • 14/08/22 10:36
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Una piccola nota di colore: Paolo Mereghetti, nella sua critica al film, scrive parlando di Lang "Il regista tedesco..." forse dimenticando che Fritz Lang è nato e vissuto a Vienna per 22 anni quindi è, fino a prova contraria, austriaco e non tedesco. Fra l'altro tra i due popoli non corre certo buon sangue e sarebbe come dare dell'inglese ad un irlandese.
    Anche i grandi incorrono in errori grossolani, qualche volta...
  • Discussione Cotola • 14/08/22 14:50
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Una piccola nota di colore: Paolo Mereghetti, nella sua critica al film, scrive parlando di Lang "Il regista tedesco..." forse dimenticando che Fritz Lang è nato e vissuto a Vienna per 22 anni quindi è, fino a prova contraria, austriaco e non tedesco. Fra l'altro tra i due popoli non corre certo buon sangue e sarebbe come dare dell'inglese ad un irlandese.
    Anche i grandi incorrono in errori grossolani, qualche volta...
    Vero, però (quasi) ovunque viene considerato tedesco. Sulle varie enciclopedie, libri e via dicendo se si parla di cinema tedesco il nome di Lang è sempre presente.
    Anche sul web se digiti Lang-cinema tedesco vedrai i risultati. 

  • Discussione Pessoa • 15/08/22 04:05
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Una piccola nota di colore: Paolo Mereghetti, nella sua critica al film, scrive parlando di Lang "Il regista tedesco..." forse dimenticando che Fritz Lang è nato e vissuto a Vienna per 22 anni quindi è, fino a prova contraria, austriaco e non tedesco. Fra l'altro tra i due popoli non corre certo buon sangue e sarebbe come dare dell'inglese ad un irlandese.
    Anche i grandi incorrono in errori grossolani, qualche volta...
    Vero, però (quasi) ovunque viene considerato tedesco. Sulle varie enciclopedie, libri e via dicendo se si parla di cinema tedesco il nome di Lang è sempre presente.
    Anche sul web se digiti Lang-cinema tedesco vedrai i risultati.

    Sul cinema tedesco posso anche essere d'accordo, dal momento che cominciò a fare cinema a quasi 30 anni quando si trasferì a Berlino e del cinema tedesco fu effettivamente un importante esponente, così come più tardi fu un esponente di rilievo del cinema americano, ma la nazionalità, carta d'identità alla mano, resta austriaca. Così come Lino Ventura fu un importante esponente del cinema francese, ma se gli davano del francese s'incazzava come una bestia....

    P.S. Sul web trovi di tutto, anche che Cristoforo Colombo era danese. È una fonte così generica che secondo me non fa testo.

    Ultima modifica: 15/08/22 04:09 da Pessoa
  • Discussione Cotola • 16/08/22 09:18
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Cotola ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Una piccola nota di colore: Paolo Mereghetti, nella sua critica al film, scrive parlando di Lang "Il regista tedesco..." forse dimenticando che Fritz Lang è nato e vissuto a Vienna per 22 anni quindi è, fino a prova contraria, austriaco e non tedesco. Fra l'altro tra i due popoli non corre certo buon sangue e sarebbe come dare dell'inglese ad un irlandese.
    Anche i grandi incorrono in errori grossolani, qualche volta...
    Vero, però (quasi) ovunque viene considerato tedesco. Sulle varie enciclopedie, libri e via dicendo se si parla di cinema tedesco il nome di Lang è sempre presente.
    Anche sul web se digiti Lang-cinema tedesco vedrai i risultati.

    Sul cinema tedesco posso anche essere d'accordo, dal momento che cominciò a fare cinema a quasi 30 anni quando si trasferì a Berlino e del cinema tedesco fu effettivamente un importante esponente, così come più tardi fu un esponente di rilievo del cinema americano, ma la nazionalità, carta d'identità alla mano, resta austriaca. Così come Lino Ventura fu un importante esponente del cinema francese, ma se gli davano del francese s'incazzava come una bestia....

    P.S. Sul web trovi di tutto, anche che Cristoforo Colombo era danese. È una fonte così generica che secondo me non fa testo.


    Concordo. Non volevo certo dare patenti di serietà al web poiché, pur non mancando siti seri e rigorosi, il più delle volte è la fiera dello strafalcione o dello scopiazzare. Intendevo che pure lì si parla sempre o quasi di Lang come esponente del cinema tedesco, ma su quello hai scritto anche tu che ci può stare.