Modine gioca una partita a dadi con la baronessa Von Wallenstein (Dunaway). Se vince riavrà il patrimonio di famiglia perduto al gioco dal padre, se perde apparterrà a lei. Perde, ma fugge e comincia un'altra partita con la nobildonna. Il Settecento è trattato con grande leggerezza e ironia da Carlo Vanzina. Niente pomposità, ma freschezza e brio che strizzano l'occhio ai film di cappa e spada hollywoodiani. Splendide le scene di combattimento, nonché le fughe. Bravissimi gli attori, su tutti la Dunaway. Vanzina non delude.
Tratto da un piacevole romanzo di Alberto Ongaro (vincitore del premio Campiello), un altro esempio di trasposizione cinematografica da un opera letteraria non riuscita. Vanzina realizza un poco inventivo film di cappa e spada non riuscendo ad infondere sullo schermo il fascino della pagina letteraria. Colpa della sceneggiatura e di una scelta sbagliata del cast, fatto di nomi altisonanti ma poco adatti ai ruoli.
Se non fosse per il regista che lo dirige, l'italiano Carlo Vanzina, questo film, per i tanti nomi altisonanti stranieri (Faye Dunaway, Matthew Modine e Jennifer Biels), sembrerebbe se non un film hollywoodiano almeno di marca inglese, o di coproduzione europea. La storia è tratta da un best seller, ma il film è ben lungi dall'essere altrettanto buono: demerito dei "soliti" Vanzina che ci mettono troppo del loro. Giustamente boicottato alla sua uscita nelle sala e dimenticato.
Irripetuta escursione dei Vanzina nell'ormai deserto territorio del cappa e spada, che fu qualche volta visitato anche dal babbo. L'impegno anche produttivo c'è, non funziona troppo il cast curiosamente assemblato (fa un certo effetto nei titoli la sequenza Faye Dunaway-Federica Moro-Fiodor Chaliapin-Gianfranco Barra!), soprattutto Modine che non dà proprio l'idea del Casanova. Finale un po' sbrigativo. Tipicamente fuori tempo massimo. Com'erano Anni Ottanta, anche in questo tipo di film, le musiche degli Anni Ottanta!
Ciò che sorprende è la goffaggine della messa in scena (si pensi agli inseguimenti che sono involontariamente ridicoli, così come i duelli e le scene di azione), che non ha neppure quel briciolo di ironia che avrebbe forse potuto fumettisticamente salvare buona parte dell'impianto. Trama ricca di voli pindarici, di soluzioni abborracciate e anche di cortocircuiti logico-temporali. La Beals è bellissima, ma è il volto meno veneziano che si potesse immaginare.
Una pellicola di cappa e spada realizzata dai Vanzina con risultati totalmente carenti. Plot narrativo squallido, situazioni da fiction di IV ordine e soprattutto immagini carenti. La domanda sorge spontanea: perché mai certi mostri sacri hanno accettato di recitare in questa pellicola inutile?
Avventura romantica piuttosto fiacca che, sebbene Vanzina diriga bene sfruttando al meglio le ottime location, manca di una sceneggiatura davvero avvincente e che diventa presto ripetitiva dopo l'avvio intrigante. Modine goffo nei duelli e imbambolato, surclassato dal nutrito cast femminile dove la Dunaway ovviamente la fa da padrona (e combatte anche meglio di lui nel finale). Bene i costumi e la messa in scena generale, arricchita dalla colonna sonora di Donaggio. Nel complesso un'occasione sprecata, per i fratelli Vanzina.
Carlo Vanzina HA DIRETTO ANCHE...
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Il confronto col libro non posso farlo perché non l'ho letto.
Il film l'ho visto solo una volta, un anno fa. E' abbastanza fresco il ricordo, ma non tale da permettermi un'analisi critica.
Sebbene io stesso non abbia la passione per i film di cappa e spada, ribadisco (ma solo per far due chiacchiere) che questo film l'ho trovato molto brioso. Non avvincente, ma piacevole. E, ad ogni modo, do merito ai Vanzina di essersi lanciati in un tale progetto. Nel 1988 un film del genere non credo fosse all'ordine del giorno.
Il fatto che il pubblico non lo abbia premiato è dovuto, secondo me, a due fattori: 1) il genere non particolarmente attraente; 2) i Vanzina, ahiloro, sono legati a doppio filo alla commedia, le loro incursioni in altri generi non sono mai state premiate (salvo che per Sotto il vestito niente, ma lì c'era stato un buon battage pubblicitario ed era stato ben promosso).
DiscussioneZender • 3/04/11 11:05 Capo scrivano - 47787 interventi
Però un altro loro buon successo extra commedia credio ci sia: I miei primi quarant'anni. Non credo sia andato male, visto che se ne fece anche il sequel.
Credo che sì, vada dato merito a chi si lancia in territori anche diversi dai propri e credo in effetti che il flop sia stato causato dalla scarsa attrattiva di un film in costume così "diverso" da ciò che i già non molti fan del genere si aspettavano. A me non è piaciuto, ma devo dire anche che posso capire che non dispiaccia.
Visto or ora per caso su Iris....una vera stupidaggine amorosa, con fotografia e riprese dilettantistiche, musica Vanziniana e carenze ovunque...nonostante il pomposo cast la direzione genera incubi.....da cancellare nella filmografia dei Vanzina....
DiscussioneZender • 27/04/12 19:12 Capo scrivano - 47787 interventi
Mah, fotografia dilettantistica... Il direttore della fotografia è il grandissimo Luigi Kuveiller, che ha firmato capolavori fotografici come Profondo rosso o il Frankenstein di Andy Warhol, per dire... Anhe a me il film non è piaciuto, intendiamoci, ma anche le riprese francamente... il buon Vanzina non è proprio uno sprovveduto. Lo si può accusare di altro, per carità, ma di dilettantismo non direi.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (venerdì 16 novembre 1990) di La partita:
HomevideoDusso • 10/09/21 17:49 Archivista in seconda - 1831 interventi
Uscito il dvd Mustang (sulla copertina si legge "nuova edizione da master in alta definizione") dvd9 (5,11 gb) Formato 1.66:1 Come extra: Introduzione al film di Rocco Moccagatta (20 minuti) Intervista ad Enrico Vanzina (15 minuti)