Lake Mungo - Film (2008)

Lake Mungo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Lake Mungo
Anno: 2008
Genere: horror (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non è facile riuscire a offrire qualcosa di nuovo in campo horror ricorrendo a espedienti vetusti e una messa in scena non esattamente straordinaria. Eppure Joel Anderson (regista nonché autore unico della sceneggiatura) riesce miracolosamente nell'intento, costruendo intorno alla scomparsa di una ragazza nei dintorni di Ararat (sud dell'Australia) un intreccio molto meno scontato di quanto non appaia nelle prime fasi del film. "Lei teneva segreto il fatto di avere dei segreti", dice un'amica. La vittima non si chiama Laura ma il cognome, Palmer, e l'elemento in cui viene ritrovata cadavere, l'acqua, richiama subito alla mente un'altra giovane...Leggi tutto che custodiva molti “segreti” in una località altrettanto suggestiva. Tuttavia più che a Lynch qui si guarda al cinema dei fantasmi, e la nostra Alice Palmer non ci metterà molto a manifestarsi in modo tradizionalmente inquietante nella casa dove abitava. Saranno le termiti a produrre certi rumori? Sarà il vento a far sbattere da sole le porte? Certo che no, anche perché è sufficiente che il fratello di Allie piazzi in casa una telecamera o scatti qualche foto al momento giusto perché la sagoma talvolta appena accennata della defunta (recuperata peraltro in condizioni agghiaccianti, da far davvero gelare il sangue) si intraveda sullo sfondo. Va dato atto agli autori di aver saputo comunque confezionare un horror di tutto rispetto rinunciando totalmente agli shock improvvisi da salto sulla sedia e lasciando che a prevalere siano le interviste in stile documentaristico rispetto ai filmati rivelatori. Buona parte del lavoro (comunque assistito da un'eccellente atmosfera che riprende gli scenari australiani ma anche solo il cielo di notte con gusto sopraffino) lo fa la sceneggiatura, che individua l'espediente vincente mescolando all'orrore tradizionale un'indagine affascinante che conduce a una rivelazione finale (legata al Lake Mungo del titolo, un lago secco) capace di spiazzare e mozzare il fiato: non ce la si aspetta proprio, e il modo con cui vi si perviene è intrigante, coinvolgente. Ci sono insomma molte idee nonché più di un colpo di scena in grado di colpire l'immaginazione ed è questo a fare la differenza, oltre alla grande abilità nello sfruttare con arguzia la bassa qualità dei filmati di vecchie telecamere o di telefonini allora non in grado di restuire certo riprese di alta qualità come quelle di oggi. Si mostra e si nasconde, si mantiene alta la tensione anche senza ricorrere agli spaventi tradizionali, si ostenta un verismo nel racconto che lambisce l'approccio scientifico col risultato di ottenere un impatto in apparenza professionale al tema così da colpire ancor maggiormente quando subentra il soprannaturale. Notevole la costante esposizione di spiegazioni logiche poi sovvertite da altre che le negano, l'avvicinamento a un realismo di facciata, a tracce quasi da indagine poliziesca impossibili poi da perseguire tradizionalmente. Insomma, pur nella sua semplicità LAKE MUNGO tocca i tasti giusti, mette in mostra una eccellente capacità di mescolare in modo armonioso i racconti dei testimoni con il "footage" vero e proprio e chiude con titoli di coda in cui c'è ancora qualcosa da vedere, fino all'ultimissima immagine a luce intermittente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/01/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/04/21
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Brainiac 2/01/10 12:10 - 1083 commenti

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Come si dice dalle mie parti, "Ce lo sanno pure li muri" che se si materializza la scritta "based on true events", trattasi di bufala ammuffita. Eppure, nonostante l'abusato espediente mockumentary, pur se si disdegna l'approccio blairiano alla materia e previa carenatura degli attributi a scongiurare l'esplosione degli stessi alla centesima intervista, un film che intriga. Saranno le rocce australiane così ricche di quel fascino weir(d) dei rock-picnic, oppure saranno le apparizioni delle attività paranormali, che centrano sempre il bersaglio dei gangli cerebrali adibiti alla suggestione.

Greymouser 10/05/10 21:14 - 1458 commenti

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La sequenza risolutiva finale fa correre un brivido autentico lungo la schiena, e vale quindi a riscattare uno sviluppo del film in certi passaggi stiracchiato e ripetitivo. Nel complesso un lavoro d'atmosfera, che riesce a creare un clima di angoscia e di attesa che culmina appunto nella conclusione che ribalta le aspettative maturate in seguito allo sviluppo iniziale degli avvenimenti. Interessante e un po' diverso.

Daniela 16/06/10 13:24 - 12662 commenti

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Falso doc sulla vicenda di una famiglia che, perduta la figlia durante una gita al lago, la vede riapparire in forma ectoplasmatica. Contenuti e stile poco originali e - eccezion fatta per il fascino di taluni paesaggi australiani - poco avvincenti, tanto da provocare più sbadigli che brividi. E poi, perché in questo tipo di film tutte le riprese amatoriali, anche quelle effettuate con moderne cineprese in buone condizioni di luce, devono avere l'aspetto di filmini degli anni Cinquanta girati da scimmie ubriache?

Anthonyvm 17/04/20 23:52 - 5689 commenti

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Uno dei più intelligenti e spaventosi film sui fantasmi di sempre. Girato come un mockumentary, descrive i travagli di una famiglia costretta ad affrontare un tremendo lutto. Un'opera più drammatica che horror (niente spiritelli o poltergeist, né jumpscare faciloni all'americana), in cui la paura nasce dalla suggestione, da ciò che non si vede o che si crede di vedere, su modello Gli invasati di Wise. Il video "rivelatore" (ma, un po' come in Picnic a Hanging Rock, di realmente rivelato c'è poco) toglie letteralmente il sonno. Terrificante.
MEMORABILE: Le ambigue comparsate del "fantasma" in video e foto (montaggi, pareidolia o un'entità?); Il sex tape; Ciò che Alice vide quella notte a Lake Mungo.

Puppigallo 30/04/21 12:41 - 5274 commenti

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Finto documentario realizzato più che dignitosamente che ha il pregio di ricostruire, tassello dopo tassello, la figura della giovane scomparsa nel lago. Un percorso intrapreso anche dai familiari, che come spesso accade ne avevano una versione personale, piuttosto edulcorata. Il tutto, a un certo punto, farà quasi passare in secondo piano certi particolari avvenimenti, alcuni spiegati, altri no, almeno fino alla fine. Un po' forzato e assai poco giustificabile l'espediente del figlio, al contrario delle presenze in video, che avranno un perché. Merita sicuramente un'occhiata.
MEMORABILE: Il padre, scettico sul sensitivo "Ero al massimo delle mie buone maniere"; L'incubo in comune (dai due punti di vista); Alla festa sulla spiaggia.

Gugly 3/05/21 09:24 - 1187 commenti

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Un inizio freddo e lento come i genitori che, a parte le madre, non mostrano grandi emozioni, una terra australiana dai caratteri morfologici così peculiari da risultare alieni; l'orrore c'è ma in definitiva si estrinseca in una sola sequenza, paurosa quanto si vuole ma che arriva dopo un'ora di interviste e proposizioni di filmati amatoriali e sequenze che più che spiegare lasciano altri interrogativi: chi è Alice? Cosa hanno significato la sua esistenza e la sua fine? Più che un film " di paura" una riflessione sulla vita, la morte, l'elaborazione del lutto e l'inconoscibile.
MEMORABILE: Le regressioni parallele di madre e figlia e il terribile incontro a Lake Mungo.

Deepred89 30/07/21 18:41 - 3706 commenti

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Un titolo tutt'altro che evocativo cela uno dei migliori POV-horror mai realizzati, avanti anni luce rispetto alle facilonerie del pur riuscito Paranormal activity e al ritmo catatonico di Blair Witch. Un susseguirsi di misteri, false piste e ribaltamenti, con le carte svelate sempre un attimo prima che inizino a scottare. Un finale troppo aperto e qualche imperfezione o schematismo a livello di scrittura non intaccano il rarissimo piacere della tensione nata delle idee, dai dettagli intravisti o solo immaginati, qui servito in tutta la sua purezza, senza alcuna caduta di stile.
MEMORABILE: L'incontro notturno al lago.

Lupus73 11/09/21 19:40 - 1494 commenti

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Mockumentary nel vero senso della parola, con tanto di interviste fittizie ai protagonisti che descrivono i fatti. Una sorta di Paranormal activity più documentale e scarno, che invece di basare il fattore soprannaturale su demoni e stregoneria, segue un percorso da ghost story, basandosi su un antefatto di pseudo cronaca nera, condito poi da scoperte di filmini scabrosi e montaggi fake. L'idea è interessante ma c'è troppa carne al fuoco e il soggetto finisce per sfocare a scapito del risultato finale, non del tutto convincente. Intrattenimento blando.

Gada 9/12/21 03:27 - 33 commenti

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Uno dei film - recenti - piu atmosferici e raffinati sul tema fantasmi; molto originale e con dei plot twist che permettono di tenere sempre sveglia l'attenzione. Il fantasma diventa anche la metafora dell'assenza, di un vuoto che qualcuno o qualcosa deve colmare per dare pace più ai vivi che ai morti. Ottimi e credibili tutti gli interpreti, interessanti scelte registiche che puntano più al vuoto che al pieno.
MEMORABILE: I footage ritrovati.

Bubobubo 24/01/22 20:11 - 1847 commenti

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Cosa sono in fondo i fantasmi, se non proiezioni delle costellazioni di segreti e rimossi di cui è intessuto il familiare quotidiano? E così, da una Palmer a un'altra, tra i gorghi di un lago infido si inabissa la vita parallela di una ragazzina nota a tutti, ma conosciuta da nessuno. Chi si aspettasse un horror convenzionale batta in ritirata: inquadrature fisse, lunghe rievocazioni diaristiche e sequenze alternate di finto found footage dipingono piuttosto i contorni di un piccolo ed introverso dramma senza soluzione, in cui l'unica lama orrorifica sconvolge per inesplicabilità.
MEMORABILE: Incontro al lago: una sola immagine sgranata che si ricorda a lungo.

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Schramm 24/07/22 00:12 - 3495 commenti

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Alla partenza, zefiro di death trip wisconsiano (magari!): poi i fantasmi dell'immagine, l'immagine-fantasma, le immagini del fantasma, l'al di là del principio di vedere l'aldilà. Alice blowuppata nello specchio inattraversabile, deformante, abita ancora qui. Palmer, riemersa cadavere da un lago alle pendici di Ararat (ricordiamone l'etimo biblico: montagna del dolore) e depositaria di un segreto video-diario quant'è bello spira tanto risentimento. Anderson dà fondo a trasmissive prove della tecnica, una paranoiac activity lontana dal far battere i denti che non abbonda in consenso.
MEMORABILE: Ritrovamento; Video-diario.
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  • Discussione Daniela • 7/12/11 19:34
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Ciao Reremirko, il film non mi è affatto piaciuto e l'ho visto qualche tempo fa, spero di non scrivere (troppe) bischerate.. A quanto ricordo, tutta l'opera ed in particolare il finale erano avvolti in una "indeterminatezza" voluta, credo, allo scopo di aumentare il fascino e il mistero della storia. Durante il falso doc, la famiglia della ragazza morta scopre - insieme a noi - che lei (bella, fresca, solare) aveva un suo "lato oscuro" - scusa se adopero una definizione dexteriana, ma al momento non ne trovo una migliore. Questo vuol dire che era una ragazza "cattiva"? E' possibile, come è possibile che la sua morte non sia dovuta ad un incidente, ma sia stata cercata da lei stessa oppure sia stata provocata da altri, più o meno in carne ed ossa.
    Ma è questa incertezza che rende ancor più lacerante la perdita, non elaborabile il lutto. Il finale è certo enigmatico, ma non credo che questo in se stesso sia un difetto: una spiegazione qualsiasi sarebbe stata a quel punto rassicurante, anche se avesse messo in mezzo Satana in persona. Se tu dopo la visione ancora continui a pensarci su, credo che lo scopo principale che il regista si prefiggeva possa dirsi raggiunto: creare inquietudine attraverso una vicenda inspiegabile...
    Ultima modifica: 7/12/11 19:35 da Daniela
  • Discussione Raremirko • 7/12/11 19:43
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    sul fresca e solare posso darti ragione, ma quindi, se fosse stata brutta, avrebbe avuto più possibilità di possedere 1 lato oscuro?


    boh...


    Cmq, si, avevo capito che il film, astutamente, si manteneva su questi lidi, come del resto migliaia di altri.

    Ma questo girare in tondo non fa bene ai film stessi, pochissime eccezioni escluse.
  • Discussione Greymouser • 7/12/11 19:56
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Per quello che ricordo, o meglio per ciò che mi è rimasto impresso, il film vive di poche immagini, quelle della misteriosa apparizione nel campeggio. Il fulcro è tutto lì, una vaga ipotesi di premonizione fatale, un enigma irrisolto. A me è piaciuto abbastanza proprio per questo, pur riconoscendo che nella sua totalità la pellicola non è vivacissima. Ma a volte il mio giudizio, soprattutto nel campo del genere horror-mistery si ferma e si impunta anche su una sola sequenza, che a mio parere colpisce nel segno dell'immaginario specifico, che regala, insomma, un brivido, viscerale e/o intellettuale che sia.

    per Daniela: non puoi perderti Kisses e Children...
  • Discussione Daniela • 7/12/11 20:33
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    sul fresca e solare posso darti ragione, ma quindi, se fosse stata brutta, avrebbe avuto più possibilità di possedere 1 lato oscuro?
    boh...
    Cmq, si, avevo capito che il film, astutamente, si manteneva su questi lidi, come del resto migliaia di altri.
    Ma questo girare in tondo non fa bene ai film stessi, pochissime eccezioni escluse.


    Belle e brutte, un "lato oscuro" forse noi donne le l'abbiamo tutte.... ;o)
    Invece non sono tanto d'accordo sulle "pochissime eccezioni" di cui parli, ci sono invece tante pellicole che nell'epilogo aperto o enigmatico trovano un ulteriore punto di forza. Un solo esempio, ma sommo: la fotografia inquadrata alla fine di Shining, con Jack Torrance in abito da sera, sorridente in mezzo ad una sala gremita, tanti anni prima

    Per Grey: Children già messo in lista, Kisses invece ho preso nota - grazie :o)
  • Discussione Raremirko • 7/12/11 21:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    guarda, di lati oscuri delle donne ormai son un maestro...

    si, ma ammetterai che finire un film così è un modo furbo e pure un pò vigliacco di fare, no?

    kisses di che anno è?
  • Discussione Daniela • 7/12/11 23:02
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Kisses è stato già commentato qui sul Davinotti dall'amico Greymouser, ho visto che è un film recente, ma non ne avevo mai sentito parlare...
  • Discussione Greymouser • 7/12/11 23:38
    Call center Davinotti - 561 interventi
    In tema di film da consigliare, aggiungerei El traspatio, Hesher, e - più di tutti - lo straordinario Submarino.
  • Discussione Brainiac • 8/12/11 09:13
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Brainiac, per cortesia, se puoi, spiegami il finale
    Quoto Daniela, anche perchè di horror ne vedo a pacchi e quelli mediocrelli mi si resettano. Però mi pare di ricordare che il padre trovasse delle foto sconvolgenti nella macchinetta/ telefonello della ragazza.
    Non a caso forse, nella mia rece citavo Picnic@Hanging Rock, dato che quello si staglia nel panorama cinematografico mondiale come emblema del finale/ non finale et mistero/ non mistero. Mi pare proprio che questo Mungo volesse più che altro fondere le due "sensazioni" che davano i finali di due film ben precisi: BlairWitch e Picnic più che ambire ad avere un senso compiuto.
    Salutissimi
  • Discussione Daniela • 8/12/11 12:43
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    In tema di film da consigliare, aggiungerei El traspatio, Hesher, e - più di tutti - lo straordinario Submarino.

    In verità Submarino ho iniziato a vederlo un paio di sere fa, ma dopo pochi minuti, al verificarsi di un certo evento, ho deciso di rinviare la visione ad una serata in cui sono in partenza di ottimo umore....
    deve essere allegro come un funerale sotto la pioggia in cui sono presenti solo il becchino e il prete, al becchino si spezza la pala, il prete è afono, ricordiamoci che tutti dobbiamo morire...
  • Discussione Raremirko • 8/12/11 19:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    grazie greymouser per le segnalazioni