Sola con l'assassino - Film (1992)

Sola con l'assassino
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Titolo originale: Love Crimes
Anno: 1992
Genere: thriller (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/09 DAL BENEMERITO SKINNER
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Skinner 20/12/09 00:57 - 592 commenti

I gusti di Skinner

Thriller-poliziesco dallo svolgimento quantomai risaputo (la classica attrazione tra cacciatore e preda), ravvivato giusto da sporadici nudi integrali e generosi (nonchè strombazzatissimi dalla pubblicistica dell'epoca) di Sean Young. Per il resto di prodotti simili, tra direct-to-video e film-tv, in quegli anni se ne giravano a caterve e questo non si differenzia granchè da altri.

Lovejoy 21/12/09 19:09 - 1823 commenti

I gusti di Lovejoy

Mediocre thriller come se ne vedono, purtroppo, da anni. La trama è solo un pretesto per imbastire l'ennesima vicenda tra un poliziotto ligio al dovere ma pronto a cedere all'attrazione per la sua preda. Peccato che le scene di nudo non siano granché e che molto presto la noia la faccia da padrona grazie ad un ritmo blando e che i dialoghi siano al di sotto di un qualunque giallo di serie c. Il cast poi è totalmente nullo.

Silenzio 8/12/10 20:48 - 59 commenti

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Il comico involontario regna sovrano in quest'ignobile thrilleraccio a sfondo erotico, girato, recitato, sceneggiato, musicato e montato sotto il duplice vessillo dell'incompetenza e della dabbenaggine più totali. Risate, sdegno e pernacchia d'obbligo sui titoli di coda (per chi ci è arrivato).
MEMORABILE: Patrick Bergin armato di frustino fa galoppare per la stanza una vecchiaccia raccattata in spiaggia.

Buiomega71 24/06/14 00:44 - 2911 commenti

I gusti di Buiomega71

Un inizio in stile Cruising (poliziotti che sfruttano le prostitute e le ricattano sessualmente) per poi virare in echi alla Prigioniera di un incubo e chiudere con un finale al cardiopalma, tra flash fotografici e dolorosi flashback d'infanzia. Liz Borden scava nelle perversioni e nei segreti femminili con abilità chirurgica e un tocco di cinismo, tra traumi mai rimossi e solitudine, gettando uno sguardo tagliente sul vuoto che circonda le donne sole e sulla predazione maschile. Thriller atipico, poco convenzionale, femmineo fino al midollo. Singolare.
MEMORABILE: I flashback con la Young bambina che spia suo padre mentre si intrattiene lascivamente con delle prostitute; L'interrogatorio alle "vittime" di Bergin.

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  • Discussione Buiomega71 • 24/06/14 10:43
    Consigliere - 25999 interventi
    Thriller (che poi tanto thriller non e) atipico e poco convenzionale, singolare e straniante

    Inizia in stile Cruising (alcuni poliziotti sfruttano le prostitute, e le ricattano sessualmente-un pò come faceva Joe Spinell coi "travelli" nel capolavoro di Friedkin-), per poi virare in atmosfere boschive alla Prigioniera di un Incubo (la Young fatta preda e rinchiusa nello chalet di montagna da Bergin, un pò come Tara Reid nel sottovalutato thriller di Reed) e chiude con un finale al cardiopalma, tra flash di macchine fotografiche e dolorosi flashback d'infanzia

    L'ex "arrabbiata" Lizzie Borden scruta nei meandri oscuri della solitudine e delle "perversioni" femminili, gettando uno sguardo tagliente sul vuoto pneumatico della vita sessuale delle donne, facile preda di "assalti" maschili

    Patrick Bergin (piuttosto luciferino), fotografa in pose oscene le sue vittime (che sembrano consenzienti) per poi approfittare di loro (magari rubandole e rivendendone l'automobile), nonchè umiliandole sessualmente (da antologia-e piuttosto disturbante-quando fà imitare il cavallo al galoppo che nitrisce a una granny a seno nudo, facendola correre nitrendo per l'appartamento), che usa la macchina fotografica come "fallo" o come arma (la sequenza geniale della doccia), circuendo donne sole o poco attraenti (di culto l'interrogatorio alle sue "vittime", che non voglio denunciarlo, perchè ,anche solo per un attimo, le ha fatte sentire bellissime e desiderate)

    Non so perchè mi balenava in testa il serial killer di donne sole di Demoniaca (con intenti ben più differenti, ma piuttosto similari tra Burke e Bergin)

    La Borden tira zampate femminee, che sia la Young quasi frigida e risoluta, chiusa in uno stanzino, che si piscia sotto dalla paura (con tanto di fuoriuscita pissing), che torni bambina, spiando suo padre che lascivamente se la faceva con le prostitute e la chiudeva nello sgabuzzino, di filastrocche per scacciare la paura, di truccarsi da puttana allo specchio per rivedersi come una delle prostitute frequentate dal padre che si portava a casa

    Poliziotte risolute, vittime di raggiri, autodifesa, attrazione repulsione per un uomo che in fondo non commette nessun reato (Bergin fotografa oscenamente le donne e le istiga sessualmente, ma non va oltre, al massimo può macchiarsi di furto con destrezza), ossessione per qualcosa che sfugge e resta enigmatico.

    La Young statuaria, con nudi integrali e il pelo nero nero bene in vista, non regala molta sensualità (ma il discorso sulle scarpe delle donne e la loro personalità, fatto da Bergin alla Young, ha un chè di feticistico e eccitante) e Bergin e "serial killer" d'amore negato, di scatti rubati, di oscene pantomime da filmaccio porno

    La Borden sorprende e non stà dalla parte "di lei" come molte registe femministe. E cinica, disillusa, a volte spietata, e regala movimenti di macchina infino depalmiani (la Young, che si fà sfuggire Bergin, ripresa a 360 gradi in un vorticoso gioco della MDP)

    Davvero anomalo e a volte sorprendente, ingiustamente massacrato dai più e sicuramente da rivalutare.
    Ultima modifica: 24/06/14 15:11 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 24/06/14 10:49
    Consigliere - 25999 interventi
    Linda Elizabeth Borden (Lizzie Borden). Ribelle fin da bambina (appioppandosi il nome d'arte preso da un assassina), bisessuale, tosta e scrutatrice dei meandri delle "perversioni femminili"

    http://www.filmreference.com/images/sjff_02_img0586.jpg
  • Homevideo Buiomega71 • 24/06/14 10:56
    Consigliere - 25999 interventi
    La vhs Rca Columbia (la stessa della versione cinematografica) dura 1h, 26m e 29s, contro i 97' della Director's cut

    I boss della Sovereign (la casa produttrice del film) misero i bastoni tra le ruote alla Borden, tagliando parecchie scene hot e cambiando il finale pensato dalla Borden (che doveva essere più crudo e beffardo di quello andato nei cinema)

    Alle manipolazioni dei produttori, la Borden disconosse in parte il film (sua prima opera per un grande studio, visto che veniva dal cinema indipendente), restando scottata dall'esperienza negativa di lavorare per una major.
    Ultima modifica: 24/06/14 21:30 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 24/06/14 15:05
    Capo scrivano - 47790 interventi
    Già, poteva farsi fare le musiche da Marylin Manson...
  • Discussione Buiomega71 • 24/06/14 15:08
    Consigliere - 25999 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Già, poteva farsi fare le musiche da Marylin Manson...

    Non sarebbe stata una cattiva idea, in effetti...