I mammiferi - Corto (1962)

Altro notevole lavoro giovanile di Polanski, girato in bianco e nero e con la sola colonna sonora a commento di quanto succede sullo schermo. Due uomini arrivano "dal nulla" su una slitta alternandosi nel ruolo di trainatore e in quello di passeggero. Ad un certo punto entrambi incominciano a studiare il modo per restare il più possibile seduti comidamente a farsi trasportare. Quando perderanno la slitta la solfa si ripeterà, identica, per farsi trasportare sulle spalle del compagno. Divertente questo apologo sul mammifero "uomo".

Una musica spartana, ma ipnotica, introduce la bizzarra immagine di due personaggi alle prese, in mezzo alla neve fonda, con una slitta maldestramente utilizzata - in maniera alternativa - come traino. Pur sfuggendo il significato del titolo, resta un cortometraggio senz'altro curioso, ironico (mai comico) che sorprende per una scenografia naturale (e poverissima) sfruttata in maniera suggestiva, ma al servizio di una storia che non c'è, come dimostra il finale, pressoché speculare all'incipit.

Girato in un suggestivo bianco e nero che esalta la location innevata, questo corto del bravo Polanski è un apologo sulla meschinità dell'essere umano, che pur di "fare il furbo" a tutti i costi e delegare agli altri le cose più faticose ed antipatiche, è disposto a tutto. Metafora qui sicuramente riuscita, che diverte in un corto ben realizzato, accompagnato da musiche jazz che ben si sposano con le immagini.

Due tizi si alternano nei ruoli di chi traina la slitta e di chi è trainato, salvo barare su acciacchi che possano favorire la posizione più comoda... I due personaggi sono simil-clochard clowneschi vagamente beckettiani, immersi in una landa innevata dall'assolutezza simbolica e in viaggio verso una meta sconosciuta altrettanto simbolica (il "Viaggio"!). La lotta fraterna, ennesima variante del polanskiano studio sulla sopraffazione, suscita un riso amaro che non si stempera nel caustico finale. Davvero delizioso.

Una non storia. Povero, scarno e inutile corto di Polanski che non racconta più di cosa mostra. Se alcuni ci hanno letto una metafora io ho visto solo della pellicola sprecata e bisogna dirlo, anche se è diretto da Polanski. In un bianco e nero anonimo due scemi su una slitta vengono ripresi dal regista. L'impressione è appunto che ci fosse ancora della pellicola da usare...